Vol. 9, n. 1, aprile 2023

TEORIE E MODELLI DELLA VALUTAZIONE

Monitorare e valutare lo sviluppo degli apprendimenti di educazione etico-sociale

Rossella D’Ugo1

Sommario

Il contributo propone la messa a punto di alcune rubriche di valutazione mirate al monitoraggio dello sviluppo degli apprendimenti di educazione etico-sociale negli allievi della secondaria di primo grado. La definizione di questa prima ipotesi di strumenti è frutto, ma non solo, di una parte delle riflessioni presentate nel contributo Valutare il curricolo di educazione morale, in «Pedagogia più Didattica», vol. 7, n. 1, aprile 2021 e dei dati emersi nel contributo La voce degli insegnanti sul curricolo di Educazione Morale, in «Pedagogia più Didattica», vol. 8, n. 1, aprile 2022.

Parole chiave

Curricolo scolastico, Valutazione, Strumenti di monitoraggio, Professionalità docente.

THEORIES AND MODELS OF EVALUATION

Monitor and evaluate the development of ethical social education learning

Rossella D’Ugo2

Abstract

The contribution proposes the development of some evaluation rubrics aimed at monitoring the development of ethical-social education learning in lower secondary students. The definition of this first hypothesis of tools is the result, but not only, of a part of the reflections presented in the contribution Evaluating the moral education curriculum, in «Pedagogia più Didattica», vol. 7, n. 1, April 2021, and the data that emerged in the contribution The voice of teachers on the Moral Education curriculum, in «Pedagogia più Didattica», vol. 8, n. 1, April 2022.

Keywords

School curriculum, Assesment-Evaluation, Monitoring tools, Teaching professionalism.

Premessa

L’ipotesi di ricerca discussa nel presente contributo ha come focus principale la definizione e la presentazione di alcune rubriche finalizzate al monitoraggio dello sviluppo degli apprendimenti di educazione etico-sociale — con lo scopo di monitorare il processo educativo per orientarne, innanzitutto, lo svolgimento in itinere — che permettano ai docenti di provare a rispondere ciclicamente e criticamente a domande quali: che impatto hanno avuto sull’apprendimento l’attuazione di un curricolo di Educazione Morale (EM) e la promozione di azioni didattiche orientate ad esso?

La definizione di questa prima ipotesi di strumenti è frutto di una parte delle riflessioni presentate nel contributo Valutare il curricolo di educazione morale, «Pedagogia più Didattica», vol. 7, n. 1, aprile 2021, e dei dati emersi nel contributo La voce degli insegnanti sul curricolo di Educazione Morale, in «Pedagogia più Didattica», vol. 8, n. 1, aprile 2022. Nel primo contributo (D’Ugo, 2021) la riflessione era dedicata a un’ipotesi di ricerca in grado di sostenere la definizione di strumenti pensati, da un lato, per una valutazione nel curricolo, ossia con lo scopo di monitorare il processo educativo per orientarne lo svolgimento in itinere e, dall’altro lato, per una valutazione del curricolo, ossia da attuarsi al termine dell’intero percorso formativo a mo’ di «bilancio» in vista della progettazione dei futuri curricoli. In questa sede ci concentreremo esclusivamente sullo sviluppo di uno degli strumenti pensati per una valutazione del curricolo: la rubrica di valutazione degli apprendimenti, richiamando quanto vale e già sottolineato relativamente allo sviluppo di apprendimenti in «un curricolo di secondo ordine», come quello concernente l’educazione etico-morale, dove gli scopi hanno un orizzonte di medio-lungo termine e questo perché tale tipologia di educazione è una sorta di coltivazione di «abiti virtuosi» (Baldacci, 2020, pp. 29-37). Attuare processi di valutazione in tale ambito chiama in causa processi mirati a saggiare la congruenza tra esiti previsti ed esiti osservati (Baldacci, 2020, p. 151) e la necessità di muoversi in un paradigma docimologico particolare, come quello che Baldacci definisce «semiologico» (Baldacci, 2020, pp. 136-139). Per questo motivo la rubrica pare uno strumento idoneo. Ma non solo. Uno dei principali problemi con cui ci scontriamo è la necessità, anche, di monitorare gli abiti di EM considerando i tempi di maturazione di tali abiti: tempi di «latenza» non prevedibili e che potrebbero necessitare di molto tempo prima di produrre un riscontro oggettivo di comportamenti che diano prova di un certo livello di apprendimento. L’esigenza, allora, è quella di dotare i docenti di strumenti di monitoraggio che siano sostenuti, da un lato, da un valido statuto scientifico e dal rigore docimologico ma che, allo stesso tempo, dall’altro lato, permettano di raccogliere dati che siano indizio di «intuizioni alte», ovvero di abiti morali in via di sviluppo. E la rubrica di valutazione sembra una buona soluzione anche per perseguire tale obiettivo (Castoldi, 2016).

Nel secondo contributo (D’Ugo, 2022) vengono, poi, presentate le risultanze di alcuni focus group, condotti con docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado, mirati a indagare in profondità le idee degli insegnanti relativamente a una concreta progettazione del curricolo di educazione etico-sociale. In questa indagine è stato possibile ragionare con i docenti sulle loro azioni didattiche relativamente alla promozione di ciascuno dei principi procedurali presentati e discussi da Baldacci (2020; 2021) a impianto di un curricolo di educazione etico-sociale.

Utile in tal senso è stata anche la somministrazione di un breve questionario proposto ai docenti di una scuola secondaria di primo grado del Comune di Bologna: l’indagine ha, infatti, permesso di riflettere concretamente su quanto i docenti si attendono come apprendimento da sviluppare e quali possano essere, quindi, per loro, gli indizi rappresentativi dello sviluppo di abiti declinati al paradigma etico-sociale.

Dai principi procedurali individuati per la definizione di un curricolo di educazione etico-sociale alla progettazione di rubriche di valutazione congruenti

A mo’ di sintesi e di spiegazione di quanto appena esposto nella premessa, presentiamo di seguito una tabella (tabella 1) composta dalle seguenti colonne.

  1. Principi procedurali individuati da Massimo Baldacci per la definizione di un curricolo di educazione etico-sociale.
  2. Assunti di base di ciascun principio.
  3. Abito rappresentativo della rubrica corrispondente al principio.
  4. Indizi rappresentativi dell’abito individuato.
  5. Possibili azioni didattiche mirate alla promozione di quel principio.

L’ultima colonna (6) prova a definire l’ipotesi relativa a quella che potrebbe rappresentare nella rubrica, la descrizione del livello di «eccellenza» dell’apprendimento raggiunto.

Tabella 1

Principi – Indizi – Apprendimento.

Principi procedurali

Assunti di base del principio

Abito rappresentativo della rubrica corrispondente al principio

Indizi rappresentativi dell’abito individuato3

Possibili azioni didattiche mirate alla promozione di quel principio4

Rubrica

Ipotesi livello di eccellenza

a.1 Il principio dello sviluppo personale

Un contesto democratico è strutturato sulla cura dello sviluppo personale di tutti i membri della comunità.

Tutti hanno diritto a una piena crescita intellettuale e morale.

Pertanto, tutta la comunità scolastica deve cooperare per promuovere lo sviluppo di ciascuno, fornendogli l’aiuto e l’assistenza di cui può avere bisogno per realizzarla.

Ne discende che non devono essere tollerate condotte che limitano o impediscono tale crescita, in particolare se sono rivolte verso soggetti deboli o in difficoltà (ed è un grave errore pedagogico sottovalutare gli effetti negativi di tali condotte, si pensi solo agli esiti del bullismo sulle vittime).

Sostenere i compagni che hanno bisogni particolari, così da essere garante della comunità.

L’empatia mostrata verso compagni/e in difficoltà, senza che sia stata richiesta/ La prontezza nell’aiutare nel lavoro di gruppo.

La disponibilità ad affiancare un/a compagno/a in qualche momento di peer-education/il comportamento in generale/la tendenza a non mentire nonostante la pressione di gruppo (e, quindi, l’atteggiamento di non omologazione dovuto a paura o desiderio di accettazione)/la capacità di sperimentarsi in una diversa modalità comunicativa (rispetto alla propria) utile a rapportarsi con il compagno/a che ha bisogni particolari/la capacità di modificare, al bisogno, le proprie risposte comportamentali anche in situazione conflittuale.

Ascolto attivo nelle discussioni, condivisione di materiali, rispetto per opinioni altrui, scelta nelle squadre sportive, nei lavori di gruppo, ecc.

I docenti si impegnano nella promozione del principio dello sviluppo personale, promuovendo concretamente e quotidianamente:

conversazioni guidate;

riflessioni critiche sui dati emersi;

indagini di possibili soluzioni condivise;

incentivo di scambi attivi su diversi argomenti;

possibilità di esprimere le diverse opinioni;

cooperative learning;

lettura di tesi;

attività di drammatizzazione;

role-play.

Sostiene tutti i compagni che hanno bisogni particolari, così da essere garante della comunità.

Nello specifico:

è sempre pronto ad aiutare compagni/e in difficoltà senza che ve ne sia esplicita richiesta da parte loro e/o del docente;

è sempre disponibile ad attuare momenti di peer-education, nonostante la possibile pressione del gruppo in direzione inversa (= indifferenza/ «omologazione»);

dimostra di saper sperimentare in ogni occasione diverse modalità comunicative finalizzate al rapportarsi con i compagni anche in situazioni conflittuali;

sa, inoltre, praticare un ascolto attivo anche durante particolari momenti di discussione (condivisione di materiali, rispetto per opinioni altrui, scelta nelle squadre sportive, nei lavori di gruppo, ecc.).

a.2 Il principio dell’uguaglianza

Un contesto democratico è strutturato sull’uguaglianza di diritti e di rispetto per tutti i membri della comunità.

Tutti hanno gli stessi diritti e doveri, non vi sono privilegi per nessuno, e tutti hanno pari dignità e quindi meritano il medesimo rispetto (Veca, 1989).

A questo proposito, il cosiddetto merito non è un motivo per creare una disparità di considerazione tra gli alunni in quanto persone (Tognon, 2016).

Il rispetto reciproco deve informare tutta la vita scolastica.

Promuovere e adottare il rispetto reciproco.

La cura per l’ambiente circostante.

Discussioni pacate, capacità di esercitare un debate, rispetto per gli incarichi individuali nei lavori di gruppo.

I docenti si impegnano nella promozione del principio dell’uguaglianza, promuovendo concretamente e quotidianamente:

la possibilità, a tutti gli allievi, di esprimere i propri pensieri (equilibrando allievi esuberanti e, viceversa, riservati);

un continuo confronto adulto/allievi, allievi/allievi;

la definizione di un ambiente collaborativo incentrato sull’accettazione delle idee altrui;

un contesto mai giudicante;

la possibilità di giocare per conoscere e rispettare le regole;

significativi momenti di circle time.

Promuove e adotta il rispetto reciproco. Nello specifico:

sa esprimere i propri pensieri sia in situazioni progettate ad hoc per questo (ad esempio lo svolgimento di un debate, un momento di circle time, ecc.), sia in situazioni non predefinite (ricreazione, discussioni che nascono spontaneamente, ecc.) che via via si presentano;

sa esprimersi sempre in maniera pacata (ad esempio con un tono della voce adeguato) e praticando correttamente il turno di parola (cede la parola ai compagni quando necessario, ecc.);

dimostra di sapersi confrontare con adulti e compagni in ogni occasione in maniera sempre adeguata (ad esempio sa riconoscere i ruoli, sa usare in codice linguistico appropriato all’interlocutore, ecc.);

rispetta gli incarichi individuali che gli vengono assegnati, portandone avanti le consegne in modo autonomo con impegno e viceversa riconosce, attribuendogli valore, il possibile ruolo assunto dagli altri compagni (ad esempio rispetta quanto da questi gli viene eventualmente suggerito, ecc.).

a.3 Il principio della solidarietà

Un contesto democratico ammette un trattamento differenziato a vantaggio dei soggetti più sfavoriti

Il principio di uguaglianza implica un uguale trattamento dei membri della comunità, ma a ciò fa eccezione il trattamento differenziato che vada a vantaggio dei membri più deboli o sfavoriti (si pensi ai soggetti disabili).

Questo è coerente col principio dello sviluppo personale, la cui concreta attuazione può richiedere aiuti differenziati ai vari soggetti (come aveva visto don Milani, non è giusto fare parti uguali tra disuguali).

In ogni caso, il principio, che ha un significato solidale, implica che chiunque si mostri maggiormente bisognoso di aiuto ne riceverà di più, e che l’intera comunità si mobiliterà in suo soccorso.

Promuovere il principio di solidarietà nella vita della classe (al fine di costruire un clima democratico) offrendo il proprio aiuto a chi ne dimostra maggiore bisogno.

La libertà stessa nella classe e la possibilità di partecipare ad alcune piccole decisioni su come gestire e migliorare il loro spazio, far considerare la classe come un posto non solo di studio, ma anche come un luogo dove poter svolgere altre attività extracurricolari.

Intervento nelle dinamiche di prevenzione e interventi non omertosi ma solidali nella prevenzione e nell’affrontare atti di bullismo e cyberbullismo.

I docenti si impegnano nella promozione del principio della solidarietà promuovendo concretamente e quotidianamente:

lavori di coppia e/o a piccoli gruppi;

l’ascolto di lezioni in lingue differenti per empatizzare con i compagni stranieri;

occasioni per riflettere sull’importanza della vicinanza gli uni agli altri;

attività di tutoring e cooperative learning.

Promuove il principio di solidarietà nella vita della classe (al fine di costruire un clima democratico) offrendo il proprio aiuto a chi ne dimostra maggiore bisogno.

Nello specifico:

riconosce le caratteristiche delle culture di cui sono portatori i compagni ed è in grado di valorizzarne, a seconda delle occasioni, le caratteristiche principali;

si rende sempre protagonista attivo nelle attività di tutoring e di cooperative learning di volta in volta progettate;

si fa promotore, anche con l’esempio, dei progetti scolastici che incarnano obiettivi «alti» quali ad esempio il contrasto del bullismo (ad esempio è sempre pronto a difendere i compagni che hanno bisogno, ecc.);

dimostra interesse verso lo «spazio classe»: ha a cuore la cura degli ambienti interni ed esterni della scuola.

a.4 Il principio di inclusione

Un contesto democratico ha un carattere aperto e inclusivo verso tutte le differenti identità.

Il principio della parità dei diritti implica che nessuna differenza di identità (si pensi a quelle di tipo etnico-culturale) possa dare adito a una diseguaglianza di partecipazione alla vita scolastica.

E non si tratta soltanto di un atteggiamento di tolleranza in rapporto ai diversi (che rimane di natura asimmetrica, e quindi non realizza un’autentica parità), bensì di un rispetto e di una legittimazione reciproca, nella consapevolezza che ogni individuo è unico e diverso dagli altri.

Promuovere il principio di inclusione, collaborare al fine di realizzare un’autentica parità tra i compagni.

La loro autogestione, attraverso giochi organizzati in piccoli gruppi dove ci siano regole ben precise.

L’interesse per un curricolo che prevedesse: a) tematiche trattate da una prospettiva non eurocentrica; b) studio di autrici, oltre che autori, scienziate, oltre che scienziati, ecc.

Organizzazione dei ruoli e turnazione degli stessi in attività strutturate e non, nelle dinamiche di gioco, nella scrittura condivisa su Drive, aiuto nell’accesso alle risorse online.

I docenti si impegnano nella promozione del principio dell’inclusione promuovendo concretamente e quotidianamente:

la possibilità di valorizzare capacità e potenzialità individuali;

la riflessione sulle proprie somiglianze/differenze;

attività che siano, attraverso canali differenti, fruibili per tutti;

il rispetto dei tempi di ciascuno studente.

Promuove il principio di inclusione e collabora al fine di realizzare un’autentica parità tra i compagni.

Nello specifico:

sa riconoscere e praticare il ruolo e/o il turno che gli viene attribuito in attività strutturate e non, ad esempio nelle dinamiche di gioco, nella scrittura condivisa, ecc.;

si inserisce bene nel gruppo dei pari, sperimentando lo scambio interpersonale, mostrandosi solidale e collaborativo;

è in grado di individuare le situazioni in cui i compagni hanno bisogno di supporto/aiuto.

a.5 Il principio del dialogo

Un contesto democratico è caratterizzato dal confronto libero e argomentato delle opinioni.

Il principio di uguaglianza implica che tutte le opinioni hanno diritto ad essere espresse e prese sul serio (salvo che non siano lesive dei diritti degli altri).

Inoltre, poiché la libera espressione delle opinioni rivela spesso disaccordi, tali opinioni vanno discusse e argomentate, nella consapevolezza che ci possono essere opinioni più fondate di altre, che possono così ottenere un maggiore consenso.

Sa sostenere un dialogo connotato dalla capacità di confrontarsi e argomentare le proprie posizioni.

Dal modo in cui interagiscono tra loro e con l’insegnante.

Il primo indizio sarebbe l’interesse, che si mostra nel chiedere chiarimenti e porre domande sia sugli argomenti su cui confrontarsi, sia sulle eventuali modalità alternative di confronto che possono esserci (come, ad esempio, la comunicazione ecologica).

Rispetto della turnazione, ripresa delle idee dei compagni per valorizzarle e utilizzarle come punto di partenza per nuove idee, progetti.

I docenti si impegnano nella promozione del principio del dialogo promuovendo concretamente e quotidianamente:

il confronto, attraverso la raccolta scritta del pensiero di tutti;

il rispetto della parola;

la rilevanza del vissuto di ciascun componente della classe (al fine di far sentire tutti egualmente importanti);

la lettura di brani/la visione di film per stimolare, anche con provocazioni, il dialogo;

domande stimolo per conoscere le diverse opinioni (anche attraverso l’uso di disegni);

l’analisi dell’ascolto attivo, o meno, dei diversi componenti del gruppo/classe.

Sa sostenere un dialogo connotato dalla capacità di confrontarsi e argomentare le proprie posizioni. Nello specifico:

sa ascoltare attentamente quanto sostenuto da docenti e compagni, dimostrando un autentico interesse: ad esempio, pratica l’ascolto attivo, pone domande pertinenti, rilancia quanto sostenuto, riprende le idee dei compagni per valorizzarle e utilizzarle, anche, come punto di partenza per ulteriori idee;

dimostra di saper rispettare il turno di parola proprio e degli interlocutori;

adotta sempre, nelle discussioni, un tono di voce pacato e non aggressivo verbalmente, una prossemica rispettosa dello spazio personale e nessun contatto fisico aggressivo;

valorizza il punto di vista altrui;

non ha timore nel mostrare e argomentare una posizione antitetica, al fine di stimolare una equilibrata discussione.

a.6 Il principio sperimentale

Un contesto democratico è caratterizzato da un atteggiamento sperimentale verso le decisioni.

In democrazia, le decisioni che riguardano la vita della comunità, anche quando sono l’esito di una discussione aperta, tendono a mantenere il valore di ipotesi provvisorie, aperte alla verifica collettiva attraverso il libero esame delle loro conseguenze, e quindi restano suscettibili di correzioni. Ciò implica la disponibilità a imparare dall’esperienza, e il valore attribuito ai fatti in quanto intersoggettivamente controllabili.

Saper adottare un atteggiamento sperimentale per assumere decisioni.

La capacità di gestirsi anche in discussioni con il prof. in materie di fatti quotidiani

Il porre domande agli altri e a sé. Allieve e allievi che sanno porsi domande e attivarsi per rispondere utilizzando un metodo sperimentale, empirico.

Consapevolezza della possibilità di cambiare la propria opinione.

I docenti si impegnano nella promozione del principio sperimentale promuovendo concretamente e quotidianamente:

attività pratico-manipolative mirate alla formulazione di ipotesi per la verifica, o meno, della loro validità;

brainstorming su determinati argomenti;

analisi di parole concetto emerse dalle attività;

dibattiti mirati alla promozione della riflessività;

giochi argomentativi per lo sviluppo del pensiero critico;

attività di osservazione di particolari fenomeni ai fini della validazione/falsificazione di una certa domanda iniziale.

Sa adottare un atteggiamento sperimentale per assumere decisioni. Nello specifico:

sa formulare sempre correttamente ipotesi di ricerca mirate alla risoluzione di determinati problemi emergenti (individuandone le variabili da indagare, i migliori strumenti di indagine, ecc.);

sa verificare, mediante indagini valide e attendibili, la veridicità delle proprie ipotesi di ricerca, supportandole dalla raccolta di dati;

sa falsificare, mediante una osservazione mirata e grazie alla «pratica del dubbio metodico» l’iniziale domanda.

a.7 Il principio dell’autonomia e della responsabilità

Un contesto democratico è caratterizzato dalla promozione dell’autonomia e della responsabilità dei membri della comunità, nel quadro delle regole della medesima.

Fermo restando l’obbligo di rispettare le regole della comunità, in democrazia si ritiene che tutti debbano pensare con la propria testa e agire secondo il proprio intendimento.

Tale autonomia rende ognuno responsabile delle proprie idee e della propria condotta di fronte agli altri.

Autonomia e responsabilità, quindi, si bilanciano reciprocamente, e in una vera democrazia l’una non può stare senza l’altra (cfr. Bertin, 1975).

Saper adottare un atteggiamento autonomo e responsabile.

Il comportamento in generale/la tendenza a non mentire nonostante la pressione di gruppo (e, quindi, l’atteggiamento di non omologazione dovuto a paura o desiderio di accettazione).

Presa in carico delle dinamiche del gruppo, ruolo di mediatore nelle discussioni, nelle competizioni aggressive in ambito sportivo, nel rispetto della differenza di genere.

I docenti si impegnano nella promozione del principio dell’autonomia e della responsabilità, promuovendo concretamente e quotidianamente:

la formazione di gruppi di livello affinché anche i bambini meno intraprendenti possano sperimentare insieme coinvolgimento e libertà di espressione;

la possibilità di responsabilizzare studenti singoli e gruppo classe;

l’occasione di immaginare, a partire da un testo, un finale diverso;

la possibilità di vivere molteplici personaggi con le loro emozioni e stati d’animo, provando per essi empatia attraverso la drammatizzazione.

Sa adottare un atteggiamento autonomo e responsabile.

Nello specifico:

dimostra di saper prendere in carico il ruolo di mediatore, ad esempio nelle discussioni che possono emergere a scuola, nelle competizioni in ambito sportivo, ai fini del rispetto della differenza di genere, ecc.;

dimostra in molteplici situazioni la tendenza a non mentire mai, nonostante la pressione di gruppo (e, quindi, l’atteggiamento di non omologazione dovuto a paura o desiderio di accettazione);

dimostra di conoscere e applicare le regole tipiche dell’istituzione scolastica.

A partire, allora, dall’incrocio di ciascun principio con il possibile livello di eccellenza di apprendimento raggiunto, si declinano di seguito sette «ipotetiche» rubriche, una per ciascun principio. Le rubriche sono costruite su quattro livelli (avanzato, intermedio, base, in via di prima acquisizione), così come suggerito dall’ordinanza n. 172 del 20 dicembre 2020.

Le rubriche di valutazione

Tabella 2

Rubrica di valutazione del principio dello sviluppo personale.

a.1 Il principio dello sviluppo personale

Sostiene tutti i compagni che hanno bisogni particolari, così da essere garante della comunità.

Avanzato

  • È sempre pronto ad aiutare compagni/e in difficoltà senza che ve ne sia esplicita richiesta.
  • È sempre disponibile ad attuare momenti di peer-education, nonostante la possibile pressione del gruppo in direzione inversa (=indifferenza/ «omologazione»).
  • Dimostra di saper sperimentare diverse modalità comunicative finalizzate al rapportarsi con i compagni anche in situazioni conflittuali.
  • Sa, inoltre, praticare un ascolto attivo anche durante particolari momenti di discussione (condivisione di materiali, rispetto per opinioni altrui, scelta nelle squadre sportive, nei lavori di gruppo, ecc.).

Intermedio

  • È sempre pronto ad aiutare compagni/e in difficoltà senza che ve ne sia esplicita richiesta.
  • È sempre disponibile ad attuare momenti di peer-education, nonostante la possibile pressione del gruppo in direzione inversa (=indifferenza/ «omologazione»).
  • Dimostra di saper sperimentare diverse modalità comunicative finalizzate al rapportarsi con i compagni, a patto che le situazioni non siano conflittuali.

Base

  • È sempre pronto ad aiutare compagni/e in difficoltà, ma talvolta ha bisogno di un rapido confronto con il docente prima di intervenire.
  • Si dimostra disponibile ad attuare momenti di peer-education, qualora il gruppo si dimostri compatto nel sostenerlo.

In via di prima acquisizione

  • Si dimostra quasi sempre pronto ad aiutare i compagni in difficoltà, talvolta su esplicita richiesta del docente.

Tabella 3

Rubrica di valutazione del principio dell’uguaglianza.

a.2 Il principio dell’uguaglianza

Promuove e adotta il rispetto reciproco.

Avanzato

  • Sa esprimere i propri pensieri sia in situazioni progettate ad hoc per questo (ad esempio lo svolgimento di un debate, un momento di circle time, ecc.), sia in situazioni non predefinite (ricreazione, discussioni che nascono spontaneamente, ecc.) che via via si presentano.
  • Sa esprimersi sempre in maniera pacata (ad esempio con un tono della voce adeguato) e praticando sempre correttamente il turno di parola (cede la parola ai compagni quando necessario, ecc.).
  • Dimostra di sapersi confrontare con adulti e compagni in ogni occasione in maniera sempre adeguata (ad esempio sa riconoscere i ruoli, sa usare in codice linguistico appropriato all’interlocutore, ecc.).
  • Rispetta gli incarichi individuali che gli vengono assegnati, portandone avanti le consegne in modo autonomo con impegno e viceversa riconosce, attribuendogli valore, il possibile ruolo assunto dagli altri compagni (ad esempio rispetta quanto da questi gli viene eventualmente suggerito, ecc.).

Intermedio

  • Sa esprimere i propri pensieri sia in situazioni progettate ad hoc per questo (ad esempio lo svolgimento di un debate, un momento di circle time, ecc.), sia in situazioni non predefinite (ricreazione, discussioni che nascono spontaneamente, ecc.) che via via si presentano.
  • Sa esprimersi quasi sempre in maniera pacata (ad esempio con un tono della voce adeguato) e praticando quasi sempre correttamente il turno di parola (cede la parola ai compagni quando necessario, ecc.).
  • Dimostra di sapersi confrontare con adulti e compagni in ogni occasione in maniera quasi sempre adeguata (ad esempio sa riconoscere i ruoli, sa usare in codice linguistico appropriato all’interlocutore, ecc.).
  • Rispetta gli incarichi individuali che gli vengono assegnati, portandone avanti le consegne in modo autonomo con impegno e, viceversa, riconosce e rispetta, anche su suggerimento del docente, il ruolo assunto dai compagni.

Base

  • Sa esprimere i propri pensieri sia in situazioni progettate esclusivamente ad hoc per questo (ad esempio lo svolgimento di un debate, un momento di circle time, ecc.), sia in situazioni non predefinite (ricreazione, discussioni che nascono spontaneamente, ecc.) che via via si presentano, a condizione che vi sia il supporto da parte del gruppo e/o del docente.
  • Sa esprimersi quasi sempre in maniera pacata (ad esempio con un tono della voce adeguato) e praticando correttamente il turno di parola (cede la parola ai compagni quando necessario, ecc.) se sostenuto dal gruppo e/o dal docente.
  • Dimostra di sapersi confrontare con adulti e compagni in ogni occasione in maniera abbastanza adeguata (ad esempio sa riconoscere i ruoli, sa usare in codice linguistico appropriato all’interlocutore, ecc.) qualora il clima della classe risulti positivo e calmo.
  • Rispetta gli incarichi individuali che gli vengono assegnati, portandone avanti le consegne, talvolta col supporto del gruppo e/o del docente.

In via di prima acquisizione

  • Sa esprimere i propri pensieri esclusivamente in situazioni progettate ad hoc per questo (ad esempio lo svolgimento di un debate, un momento di circle time, ecc.).
  • Sa esprimersi in maniera pacata (ad esempio con un tono della voce adeguato), ma non sempre è in grado di praticare correttamente il turno di parola (non sempre cede la parola ai compagni quando necessario, ecc.), anche se supportato dal gruppo e/o dal docente.
  • Dimostra di sapersi confrontare con adulti e compagni in occasioni guidate dal docente in maniera abbastanza adeguata (ad esempio non sa sempre riconoscere i ruoli, non sa usare un codice linguistico sempre appropriato all’interlocutore, ecc.).

Tabella 4

Rubrica di valutazione del principio di solidarietà.

a.3 Il principio della solidarietà

Promuove il principio di solidarietà nella vita della classe (al fine di costruire un clima democratico) offrendo il proprio aiuto a chi ne dimostra maggiore bisogno.

Avanzato

  • Riconosce le caratteristiche delle culture di cui sono portatori i compagni ed è in grado di valorizzarne, a seconda delle occasioni, le caratteristiche principali.
  • Si rende sempre protagonista attivo nelle attività di tutoring e di cooperative learning di volta in volta progettate.
  • Si fa promotore, anche con l’esempio, dei progetti scolastici che incarnano obiettivi alti quali ad esempio il contrasto del bullismo (ad esempio è sempre pronto a difendere i compagni che hanno bisogno, ecc.).

Intermedio

  • Riconosce le caratteristiche delle culture di cui sono portatori i compagni ed è in grado di valorizzarne, in momenti di riflessione congiunta col gruppo classe e/o docente, le caratteristiche principali.
  • Si rende quasi sempre protagonista attivo nelle attività di tutoring e di cooperative learning di volta in volta progettate.
  • Si fa promotore dei progetti scolastici che incarnano obiettivi «alti» quali ad esempio il contrasto del bullismo (ad esempio è sempre pronto a difendere i compagni che hanno bisogno, ecc.).

Base

  • Riconosce le caratteristiche delle culture di cui sono portatori i compagni ed è in grado di valorizzarne le caratteristiche principali, se sollecitato in tal senso dal gruppo classe e/o dal docente.
  • Partecipa alle attività di tutoring e di cooperative learning di volta in volta progettate, collocandosi nel ruolo che meglio gli si confà a seconda della situazione.
  • Partecipa, se adeguatamente coinvolto dai compagni, ai progetti scolastici che incarnano obiettivi «alti» quali ad esempio il contrasto del bullismo (ad esempio è sempre pronto a difendere i compagni che hanno bisogno, ecc.).

In via di prima acquisizione

  • Riconosce le caratteristiche delle culture di cui sono portatori i compagni.
  • Partecipa alle attività di tutoring e di cooperative learning di volta in volta progettate, spesso su richiesta e coinvolgimento del docente.
  • Partecipa, su suggerimento del docente, a progetti scolastici che incarnano obiettivi «alti», quali ad esempio il contrasto al bullismo.

Tabella 5

Rubrica di valutazione del principio di inclusione.

a.4 Il principio di inclusione

Promuove il principio di inclusione e collabora al fine di realizzare una autentica parità tra i compagni.

Avanzato

  • Riconosce e pratica sempre il ruolo e/o il turno che gli viene attribuito in attività strutturate e non, ad esempio nelle dinamiche di gioco, nella scrittura condivisa, ecc.
  • Si inserisce sempre bene nel gruppo dei pari, sperimentando lo scambio interpersonale, mostrandosi solidale e collaborativo.
  • È in grado di individuare sempre le situazioni in cui i compagni hanno bisogno di supporto/aiuto.

Intermedio

  • Riconosce e pratica, nella maggior parte dei casi, il ruolo e/o il turno che gli viene attribuito in attività strutturate e non, ad esempio nelle dinamiche di gioco, nella scrittura condivisa, ecc.
  • Si inserisce bene, nella maggior parte dei casi, nel gruppo dei pari, sperimentando lo scambio interpersonale, mostrandosi solidale e collaborativo.
  • È in grado di individuare, nella maggior parte dei casi, le situazioni in cui i compagni hanno bisogno di supporto/aiuto.

Base

  • Riconosce e pratica, nella maggior parte dei casi, il ruolo e/o il turno che gli viene attribuito in attività strutturate e non (ad esempio nelle dinamiche di gioco, nella scrittura condivisa, ecc.), se anche il gruppo classe dimostra lo stesso nei suoi confronti.
  • Si inserisce bene, nella maggior parte dei casi, nel gruppo dei pari, sperimentando lo scambio interpersonale, mostrandosi solidale e collaborativo, se anche il gruppo classe dimostra lo stesso nei suoi confronti.
  • È in grado di individuare, nella maggior parte dei casi, le situazioni in cui i compagni hanno bisogno di supporto/aiuto, se anche il gruppo classe dimostra lo stesso nei suoi confronti.

In via di prima acquisizione

  • Riconosce e pratica il ruolo e/o il turno che gli viene attribuito in attività strutturate e non (ad esempio nelle dinamiche di gioco, nella scrittura condivisa, ecc.), solo quando è il docente a coinvolgerlo e richiamarlo.
  • Si inserisce bene nel gruppo dei pari, sperimentando lo scambio interpersonale, mostrandosi solidale e collaborativo, solo quando è il docente a coinvolgerlo e richiamarlo.
  • È in grado di individuare le situazioni in cui i compagni hanno bisogno di supporto/aiuto, solo quando è il docente a coinvolgerlo e richiamarlo.

Tabella 6

Rubrica di valutazione del principio del dialogo.

a.5 Il principio del dialogo

Sa sostenere un dialogo connotato dalla capacità di confrontarsi e argomentare le proprie posizioni.

Avanzato

  • Sa ascoltare sempre attentamente quanto sostenuto da docenti e compagni, dimostrando un autentico interesse: ad esempio, pratica l’ascolto attivo, pone domande pertinenti, rilancia quanto sostenuto, riprende le idee dei compagni per valorizzarle e utilizzarle, anche, come punto di partenza per ulteriori idee.
  • Dimostra di saper rispettare sempre il turno di parola proprio e degli interlocutori.
  • Nelle discussioni adotta sempre un tono di voce pacato e non aggressivo verbalmente, una prossemica rispettosa dello spazio personale e nessun contatto fisico aggressivo.
  • Non ha timore nel mostrare e argomentare sempre una posizione antitetica, al fine di stimolare una equilibrata discussione.

Intermedio

  • Sa ascoltare attentamente, nella maggior parte dei casi, quanto sostenuto da docenti e compagni, dimostrando un autentico interesse: ad esempio, pratica l’ascolto attivo, pone domande pertinenti, rilancia quanto sostenuto, riprende le idee dei compagni per valorizzarle e utilizzarle, anche, come punto di partenza per ulteriori idee.
  • Dimostra di saper rispettare, nella maggior parte dei casi, il turno di parola proprio e degli interlocutori.
  • Nelle discussioni adotta, nella maggior parte dei casi, un tono di voce pacato e non aggressivo verbalmente, una prossemica rispettosa dello spazio personale e nessun contatto fisico aggressivo.
  • Non ha timore nel mostrare e argomentare, nella maggior parte dei casi, una posizione antitetica, al fine di stimolare una equilibrata discussione.

Base

  • Sa ascoltare attentamente, nella maggior parte dei casi, quanto sostenuto da docenti e compagni: ad esempio, pratica l’ascolto attivo, pone domande pertinenti, se anche il gruppo classe dimostra lo stesso nei suoi confronti coinvolgendolo attivamente e ponendogli a sua volta domande.
  • Dimostra di saper rispettare, nella maggior parte dei casi, il turno di parola proprio e degli interlocutori, se anche il gruppo classe dimostra lo stesso nei suoi confronti rispettando il suo turno e dandogli la parola qualora da lui richiesta.
  • Nelle discussioni adotta, nella maggior parte dei casi, un tono di voce pacato e non aggressivo verbalmente, se anche il gruppo classe dimostra di utilizzare un registro congruente.
  • Non ha timore nel mostrare e argomentare, nella maggior parte dei casi, una posizione antitetica, al fine di stimolare una equilibrata discussione, se la posizione (clima, armonia, disposizione al dialogo, ecc.) assunta dal gruppo classe risulta favorevole in tal senso.

In via di prima acquisizione

  • Riesce ad ascoltare attentamente quanto sostenuto da docenti e compagni: ad esempio pratica l’ascolto attivo, pone domande pertinenti, ecc., solo quando è il docente a coinvolgerlo e richiamarlo nella conversazione, ponendogli domande esplicite, ecc.
  • Dimostra di saper rispettare il turno di parola proprio e degli interlocutori, solo quando è il docente a coordinare i turni di parola.
  • Nelle discussioni adotta un tono di voce pacato e non aggressivo verbalmente, solo se richiamato e spronato dal docente in tal senso.
  • Non ha timore nel mostrare e argomentare una posizione antitetica, al fine di stimolare una equilibrata discussione, solo se richiamato e spronato dal docente in tal senso.

Tabella 7

Rubrica di valutazione del principio sperimentale.

a.6 Il principio sperimentale

Sa adottare un atteggiamento sperimentale per assumere decisioni.

Avanzato

  • Sa formulare sempre e correttamente, in autonomia, ipotesi di ricerca mirate alla risoluzione di determinati problemi emergenti: ad esempio individuandone le variabili da indagare, i migliori strumenti di indagine, ecc.
  • Sa verificare, sempre, correttamente, in autonomia, mediante indagini valide e attendibili, la veridicità delle proprie ipotesi di ricerca, supportandole dalla raccolta di dati.
  • Sa falsificare, sempre, correttamente, in autonomia, mediante una osservazione mirata e grazie alla «pratica del dubbio metodico» l’iniziale domanda.

Intermedio

  • Sa formulare correttamente, nella maggior parte dei casi, in autonomia, ipotesi di ricerca mirate alla risoluzione di determinati problemi emergenti: ad esempio individuandone le variabili da indagare, i migliori strumenti di indagine, ecc.
  • Sa verificare, correttamente, nella maggior parte dei casi, in autonomia, mediante indagini valide e attendibili, la veridicità delle proprie ipotesi di ricerca, supportandole dalla raccolta di dati.
  • Sa falsificare, correttamente, nella maggior parte dei casi, in autonomia, mediante una osservazione mirata e grazie alla «pratica del dubbio metodico» l’iniziale domanda.

Base

  • Sa formulare correttamente, nella maggior parte dei casi, ipotesi di ricerca mirate alla risoluzione di determinati problemi emergenti (ad esempio individuandone le variabili da indagare, i migliori strumenti di indagine, ecc.), solo se sostenuto dal gruppo di lavoro/gruppo di ricerca.
  • Sa verificare, correttamente, nella maggior parte dei casi, mediante indagini valide e attendibili, la veridicità delle proprie ipotesi di ricerca, solo se sostenuto dal gruppo di lavoro/gruppo di ricerca.
  • Sa falsificare correttamente, nella maggior parte dei casi, mediante un’osservazione mirata e grazie alla «pratica del dubbio metodico» l’iniziale domanda, solo se sostenuto dal gruppo di lavoro/gruppo di ricerca.

In via di prima acquisizione

  • Sa formulare quasi sempre correttamente ipotesi di ricerca mirate alla risoluzione di determinati problemi emergenti (ad esempio individuandone le variabili da indagare, i migliori strumenti di indagine, ecc.), solo se guidato dal docente.
  • Sa verificare, correttamente, quasi sempre, mediante indagini valide e attendibili, la veridicità delle proprie ipotesi di ricerca, solo se guidato dal docente.
  • Sa falsificare, correttamente quasi sempre mediante una osservazione mirata e grazie alla «pratica del dubbio metodico» l’iniziale domanda, solo se guidato dal docente.

Tabella 8

Rubrica di valutazione del principio dell’autonomia e della responsabilità.

a.7 Il principio dell’autonomia e della responsabilità

Sa adottare un atteggiamento autonomo e responsabile.

Avanzato

  • Dimostra di saper prendere, sempre e in modo autonomo, in carico il ruolo di mediatore, ad esempio nelle discussioni che possono emergere a scuola, nelle competizioni in ambito sportivo, ai fini del rispetto della differenza di genere, ecc.
  • Dimostra, in tutte le possibili situazioni, la tendenza a non mentire mai, nonostante la pressione di gruppo (e, quindi, l’atteggiamento di non omologazione dovuto a paura o desiderio di accettazione).
  • Dimostra di conoscere e applicare sempre le regole tipiche dell’istituzione scolastica, qualsiasi situazione si presenti.

Intermedio

  • Dimostra di sapere prendere in carico, nella maggior parte dei casi e in modo autonomo, il ruolo di mediatore, ad esempio nelle discussioni che possono emergere a scuola, nelle competizioni in ambito sportivo, ai fini del rispetto della differenza di genere, ecc.
  • Dimostra, nella maggior parte dei casi, la tendenza a non mentire mai, nonostante la pressione di gruppo (e, quindi, l’atteggiamento di non omologazione dovuto a paura o desiderio di accettazione).
  • Dimostra di conoscere e applicare, nella maggior parte dei casi, le regole tipiche dell’istituzione scolastica, qualsiasi situazione si presenti.

Base

  • Dimostra di sapere prendere in carico il ruolo di mediatore, ad esempio nelle discussioni che possono emergere a scuola, nelle competizioni in ambito sportivo, ai fini del rispetto della differenza di genere, ecc., solo se sostenuto dal consenso del gruppo classe.
  • Dimostra la tendenza a non mentire mai, ma solo se vi è consenso e sostegno da parte del gruppo classe.
  • Dimostra di conoscere e applicare le regole tipiche dell’istituzione scolastica, nella maggior parte delle situazioni, ma solo se vi è consenso e sostegno da parte del gruppo classe.

In via di prima acquisizione

  • Dimostra di sapere prendere in carico il ruolo di mediatore, ad esempio nelle discussioni che possono emergere a scuola, nelle competizioni in ambito sportivo, ai fini del rispetto della differenza di genere, ecc., solo se guidato dal docente.
  • Dimostra la tendenza a non mentire, ma solo se vi è consenso e sostegno da parte del gruppo classe e se supportato dal docente.
  • Dimostra di conoscere e applicare le regole tipiche dell’istituzione scolastica, nella maggior parte delle situazioni, solo se guidato dal docente.

In conclusione, è necessario sottolineare nuovamente che le rubriche qui presentate rappresentano esclusivamente delle ipotesi sottoposte in questo momento a una validazione di contenuto (marzo-aprile 2023) da parte di diversi docenti universitari e a una validazione sul campo (aprile-giugno 2023) in alcune scuole di Riccione.

Non solo. Gli strumenti qui presentati sono stati messi a punto a partire anche dalla voce di docenti della scuola secondaria di primo grado che hanno individuato gli «indizi» sopra presentati rappresentativi dei diversi principi. Resta inteso, chiaramente, che si tratta di scelte, di opzioni valide per i docenti che hanno partecipato all’indagine e che per ciascun principio potrebbero valere altri, differenti, plurimi indizi.

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Vertecchi B. (1994), Formazione e curricolo, Firenze, La Nuova Italia.


1 Professore Associato, Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Urbino.

2 Professore Associato, Dipartimento di Studi Umanistici, Università degli Studi di Urbino.

3 I dati riportati in questa colonna sono emersi dalla voce degli insegnanti di una scuola secondaria di primo grado del Comune di Bologna.

4 I dati riportati in questa colonna rispondono alla domanda «Con quali azioni didattiche costruisci concretamente il principio?» e sono stati raccolti nell’ambito del focus presentato in D’Ugo, 2021.

Vol. 9, Issue 1, April 2023

 

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