Vol. 7, n. 1, aprile 2021 — pp. 1-3

EDITORIALE

La necessità di un curricolo di educazione etico-sociale

In questo numero della rivista sono pubblicati materiali prodotti nell’ambito della Ricerca Prin 2017 sul tema del Curricolo di educazione morale dall’unità dell’Università di Urbino, coordinata dal sottoscritto.

Come sarà spiegato nel primo saggio, in corso d’opera abbiamo preferito optare per l’espressione «etico-sociale» per evidenziare la specificità del ruolo della scuola.

La necessità di un curricolo dedicato a questa dimensione formativa, volto a conferirle un’impostazione sistematica, deriva dal profilo problematico assunto dalla questione etico-sociale nella nostra epoca.

Per limitarci ai profili più recenti, nell’ultimo ventennio del Novecento il sopravvenire del neoliberismo — basato su un’ideologia individualista — ha riattivato le tendenze all’egoismo, che nel nostro Paese — secolarmente viziato dal particolarismo e dal familismo — non si sono mai del tutto spente. Tali tendenze, inclinate verso atteggiamenti edonisti, si collegano a uno scarso senso civico e a marcate propensioni consumistiche, che corrodono i legami sociali favorendo l’atomizzazione della società, la sua riduzione a un aggregato di individui in competizione.

L’effetto di questo atteggiamento egoista e competitivo è però l’anomia, la dissoluzione dei legami sociali, e il conseguente vuoto di senso che non può essere compensato dall’euforia consumista. Nasce perciò un rinnovato bisogno di comunità,1 che tende però ad assumere una forma chiusa e discriminante, verso gruppi di status sociale inferiore o di estrazione etnico-culturale differente. Infatti, le nostre società si stanno trasformando in senso multiculturale, a causa dei massicci flussi migratori verso l’Europa, innescati dalle politiche neoliberiste che guidano l’economia globalizzata. Questo processo si sta compiendo in assenza di un organico disegno politico di accoglienza e di inclusione, e sta rendendo molto più complessa la situazione etico-valoriale con la quale si deve confrontare la scuola, che accoglie ormai alunni di varie culture.

Infine, negli ultimi decenni, il nostro Paese ha subito uno sfibramento del tessuto etico-civile, minato da una diffusa corruzione. La gravità di questo fenomeno ha portato al crollo del sistema politico nella prima parte degli anni Novanta, e all’avvento della cosiddetta Seconda Repubblica. Lo sfibramento dell’etica pubblica è però continuato in vari modi e a vari livelli: attraverso un’attività legislativa e amministrativa spesso piegata a interessi particolari invece che al bene comune; attraverso il favoritismo e il nepotismo nell’accesso a posti di lavoro, in concorsi pubblici e in gare d’appalto; ecc. E su questo è intervenuta la mutazione antropologica neoliberista, cosicché, nel nostro Paese lo slittamento verso l’egoismo edonistico è stato accompagnato dall’indebolimento del sentimento civico e del senso di responsabilità verso la collettività.

L’odierna questione etico-sociale scaturisce dal sovrapporsi e dall’intrecciarsi di queste tendenze (e di altre, di cui qui non possiamo dare conto), che influenzano in modo sensibile i processi di socializzazione, e quindi la strutturazione degli abiti etico-sociali delle giovani generazioni.

Da qui la necessità di un’impostazione educativa di tipo curricolare. Infatti, solo tale impostazione può favorire la piena consapevolezza del problema etico-sociale e può conferire all’azione educativa scolastica un carattere mirato e incisivo.

Muovendo da questa esigenza, i materiali qui pubblicati seguono la seguente logica. Il primo saggio presenta un’ipotesi complessiva per l’impostazione curricolare dell’educazione etico-sociale, delineando le sue direzioni fondamentali e i suoi principi generali. Gli altri saggi approfondiscono questioni specifiche toccate solo in parte o addirittura marginalmente dal saggio di apertura, ma che si presentano rilevanti per una definizione compiuta di un percorso educativo sistematico. Ci riferiamo a questioni quali: le fonti normative dell’educazione etico-sociale scolastica (Michelini); lo sviluppo morale in età scolastica (Rizzardi. Tognazzi); la logica del ragionamento morale (Martini, Tombolato); la pedagogia della riflessione etica (D’ignazi); il problema dell’uso delle tassonomie etico-affettive nella progettazione curricolare (Fioretti); il tema dell’ethos democratico (Pezzano); la valutazione curricolare dell’educazione etico-sociale (D’Ugo).

Ovviamente, l’impostazione che emerge dall’insieme di questi saggi rimane una mera ipotesi di lavoro, che solo l’agire educativo sul campo potrà corroborare.

Massimo Baldacci


1 Cfr. Bauman Z. (2003), Voglia di comunità, Roma-Bari, Laterza.

 

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