Bisogni educativi speciali dei minori tra memoria e competenza narrativa
Francesco Paolo Romeo
Questo studio propone l’analisi, in chiave pedagogica, del costrutto di memoria e dei nessi che esso stringe con quello di narrazione, con particolare riferimento al minore e alle sue capacità di progettare scenari futuri a partire da vissuti traumatici di difficile elaborazione. Con un approccio finora poco esplorato dalla letteratura pedagogica, il contributo offre traiettorie originali attraverso le quali considerare la memoria come una funzione cognitiva dinamica, sociale e prospettica, più che statica, individuale e retrospettiva, e la narrazione come uno strumento cognitivo attraverso il quale, alla stregua di un “navigatore dell’esperienza”, riconoscere, posizionare e orientare l’identità a seguito di esperienze spaesanti. Memoria e narrazione si impongono quali competenze chiave per l’apprendimento permanente, soprattutto dopo l’introduzione nel dibattito italiano sulla Pedagogia Speciale del concetto di “Bisogno Educativo Speciale” (BES), già presente nei documenti del 2003 dell’“Agenzia europea per lo sviluppo dell’educazione per i bisogni speciali”, che comprende tutte le situazioni di funzionamento problematico per la persona, che da tale problematicità viene ostacolata nell’ottenere risposte soddisfacenti ai propri bisogni. L’esperienza come Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Taranto spinge l’autore a considerare l’assenza di intelligenza retrospettiva e narrativa quali bisogni educativi speciali, viceversa, la capacità del minore di costruire “narrazioni trampolino” quale possibilità dello stesso di emanciparsi da rappresentazioni sociali devianti e marginali, allontanarsi dal disagio e sperimentare l’agio.
Keywords
Competenza narrativa, memoria, bisogni educativi speciali.