Tutori Volontari e MSNA

Francesca Audino, Lavinia Bianchi

I MSNA (minori stranieri non accompagnati) rappresentano un segmento del panorama infantile dalle caratteristiche del tutto particolari: anagraficamente hanno meno di 18 anni, ma come esperienze di vita e progetti migratori sono paragonabili agli adulti. La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, riconoscendo tutti i minori del mondo come titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici, si pone come strumento giuridico e punto di riferimento, imponendo agli Stati che vi hanno aderito il rispetto degli obblighi in essa riportati. Alla luce di queste considerazioni, viene proposta una riflessione su quanto e come, nel caso dei MSNA, i principi e i diritti citati nella Convenzione si traducano in norme attuative di cui sia possibile verificare il rispetto formale e sostanziale. Nello specifico verrà posto l’accento sul delicato passaggio ai 18 anni che fa decadere la tutela nei confronti dei MSNA, nonostante la Legge Zampa (Legge 7 aprile 2017, n. 47) abbia previsto il prolungamento della tutela fino ai 21 anni qualora in possesso di un contratto di lavoro o di un corso di studio avviato. Attraverso uno studio di caso viene indagato il difficile passaggio alla maggiore età mediante una serie di interviste intensive ai Tutori Volontari (TV) e al Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Lazio. Emergono così le esperienze, le pratiche e le reti attive a sostegno dei MSNA. Dalle primissime elaborazioni emerge un limbo multidimensionale: legislativo, operativo e relazionale. Se i bisogni formativi dei TV e quelli dei minori si palesano in direzione di una maggiore competenza educativa e identitaria, i Comuni di presa in carico rispondono con farraginosa operatività.

DOI 
10.14605/PD612009

Keywords
Minori stranieri non accompagnati, Tutori Volontari, formazione pedagogica interculturale, Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

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