È possibile un’Intelligenza senza corpo?

Pio Alfredo Di Tore

Nella prospettiva neuroscientifica, la comprensione della conoscenza umana è ancorata profondamente al sistema sensomotorio. Il nostro corpo agisce come un ponte essenziale tra noi e il mondo circostante, consentendoci di percepire, agire e interagire con l’ambiente. Il sistema nervoso umano è organizzato in modo da gestire queste interazioni in costante evoluzione, plasmando così la nostra intelligenza. In questo contesto, il corpo rappresenta una parte integrante del processo cognitivo e dell’apprendimento, una via fondamentale attraverso cui costruiamo la nostra conoscenza del mondo. D’altra parte, il campo dell’Intelligenza Artificiale (IA) introduce un paradigma diverso, suggerendo l’idea di un’intelligenza priva di un corpo fisico. In questo contesto, un sistema di IA è concepito come un software capace di elaborare informazioni e prendere decisioni, ma privo di una manifestazione fisica nel mondo. Questa prospettiva solleva questioni fondamentali sulla natura stessa dell’intelligenza e sul suo rapporto con il corpo. Come possiamo concepire un’intelligenza che esista al di fuori dell’incarnazione corporea, quando l’intelligenza umana è così intimamente connessa all’esperienza corporea? In questo saggio, si esamina il rapporto complesso tra intelligenza e corpo, esplorando la possibilità di un’intelligenza senza corpo, ma intrinsecamente intrecciata con l’esperienza corporea e l’interazione con il mondo fisico.

Keywords
Intelligenza Artificiale, Embodied Cognition, Autopoiesi, Paradigma Cognitivo, Corpo.

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