RECENSIONE

Vol. 6, n. 1, aprile 2020 — pp. 132-135

 

Ferreiro Gravié R., Pasión por la Enseñanza, Zapopan (MEX), Editorial Unisan (2016)

Il testo Pasión por la enseñanza. Las competencias profesionales didácticas del método ELI (in italiano, La passione per la docenza, le competenze professionali didattiche del metodo ELI) è il saggio pubblicato dalla casa editrice universitaria messicana Unisan nel 2016. Il libro è scritto dal professore Ramon F. Ferreiro Gravié della Nova Southeastern University, dove coordina e dirige progetti di ricerca orientati alla formazione dei docenti e allo stimolo per nuove pratiche didattiche centrate sulle competenze. Il volume si contraddistingue per la profondità, l’attualità e la ricerca continua di genuine sollecitazioni educative orientate non esclusivamente ai docenti, ma anche a studenti, famiglie e professionisti che vogliono avvicinarsi al mondo della realtà educativa nel rispetto delle numerose complessità.

Nel 2020 l’approfondimento del testo di Ferreiro Gravié è una necessaria riscoperta dell’applicabilità delle metodologie e soprattutto degli orientamenti pedagogici che portano alla didattica dell’autore orientata a una metodologia cooperativa.

Il testo si sviluppa in tre parti fondamentali, suddivise a loro volta da numerose e necessarie tematiche volte alla comprensione e uso del metodo ELI (Enseñanza Libre de Improvisación, in italiano traducibile come Docenza strutturata e organizzata), dove la pianificazione risulta fondamentale. La ripartizione dei contenuti si scandisce per e con il seguente punto focale: la necessaria distinzione fra valore e competenza, con riferimento alla passione per l’insegnamento e la docenza. L’introduzione al saggio e le riflessioni proposte, sulla base degli orientamenti dei maestri pubblicati da Steiner, aiutano a comprendere e interpretare i contesti educanti ancora prima di potersi immergere negli stessi attraverso le esperienze dell’autore. La diatriba fondamentale da cui parte e ha origine il testo è il riconoscimento del termine «valore», la sua trasmigrazione al vocabolo «competenza» e dunque una necessaria nuova analisi del pensiero e del pensare educativo. La lettura, l’ascolto e la scrittura sono attività fondamentali per poter visualizzare e rappresentare iconicamente l’espressione vivifica della passione per l’insegnamento, marcata da una relazione fra persone e un rapporto di dialogicità. L’autore inizialmente propone una serie di domande fondamentali che lo stesso docente dovrebbe formularsi prima di avviare la sua esperienza educante. Ferreiro Gravié prende spunto dagli studi teorici e pratici di Vygotskij, avvicinandosi poi alle riflessioni di Leontiev e di Rubinstein, ovvero alle cosiddette «teorie dell’attività» sorte negli anni dell’ex URSS. Muovendo dalla loro definizione di «attività», da intendere come stimolo attivo nella prassi educativa e riflessivo nell’ideazione didattica, l’autore ci offre differenti indicatori per avviarci a un’analisi del suo pensiero.

Il percorso offerto dall’autore è scandito dalle riflessioni emerse negli anni delle sue attività accademiche, all’interno del contesto nordamericano e centroamericano. Le sollecitazioni offerte dalla passione per la docenza sono sottolineate dalle parole del canadese Butterworth, che nella sua opera spesso ha messo in luce il valore della competenza professionale. La passione diventa la base dell’attività pedagogica proposta dall’autore, dove si erge a livello di manifesto educativo per favorire un’attività orientata all’attrazione e al gusto della relazione educante.

L’autore dedica quindi ampio spazio allo sviluppo delle teorie vygotskiane e riserva particolare attenzione ai vincoli esistenti tra gli aspetti cognitivi, affettivi e relazionali creando un ponte tra conoscenza e abilità.

L’aspetto comunicativo e le dinamiche di relazione sono la chiave necessaria per la crescita del contesto sociale e educativo, per orientare la persona all’interazione con i suoi pari così da promuovere nuovi e maggiori livelli di sviluppo. I maestri e i professori, i professionisti dell’educazione devono lavorare con bambini, adolescenti, giovani e adulti senza distinzioni di età, in una ottica di apprendimento orizzontale e continuativo. Durante questo primo percorso d’avviamento alle sue teorie, il professore della Florida ci riporta alle parole che caratterizzano questo legame emozionale. Così l’amore, il piacere e l’interesse nello svolgere la propria professione educante si converte in una triade fondamentale per l’esito pedagogico.

Il metodo costruttivista ELI, ideato dallo stesso autore dell’opera, si interseca con le teorie proposte dal movimento umanista a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, facendo esplicito riferimento a Rogers e Munier per giungere alla comprensione dei sentimenti, degli affetti e quindi delle passioni.

Nel saggio Ferreiro presenta anche un questionario costruito su diversi indicatori per la comprensione e l’analisi della passione, intesa sia come sentimento umano in senso ampio, sia come passione per l’educazione e l’insegnamento. Tra i criteri utilizzati dall’autore troviamo: l’interesse, la responsabilità, il rispetto dei dettagli nelle attività sviluppate, l’entusiasmo profuso nelle mansioni quotidiane, quindi l’energia e il desiderio manifesto nel condividere quello che si fa e le differenti modalità di applicazione, così come la necessità di crescita fondata sul rispetto.

L’autore dedica ampio spazio alle nuove generazioni, oggi interpretate ed etichettate con un enorme quantità di termini più o meno pertinenti: dalla generazione X, al ritorno dei boomers, o alle differenti generazioni digitali. Etichette non sempre in linea con le numerose teorie elaborate negli ultimi decenni. Tuttavia, il richiamo di Ferreiro a diversi autori del passato e del presente ci offre molteplici spunti di riflessione sia per i contesti che caratterizzano le occasioni di apprendimento, sia per l’interesse stesso dei docenti spesso non formati adeguatamente, ma animati dalla passione per l’insegnamento.

La seconda parte del volume qui recensito è centrata sulla ridefinizione della prassi educativa, questa interpretata secondo le metodologie e pratiche di apprendimento-insegnamento. Qui si amplia e approfondisce il contenuto teorico del metodo ELI, vero e proprio focus costruttivista dell’autore. Nella parte successiva affronta ed enuclea le competenze derivanti dalla pratica professionale e didattica del metodo ELI. Partendo quindi dagli spunti e dalle osservazioni riferite al nuovo modo di intendere i soggetti che gravitano all’interno dello spazio educativo, si riconosce la necessità di confrontare e separare le conoscenze dichiarative (i concetti) dalle conoscenze processuali (le abilità psicomotorie, sociali, le abitudini e i valori). La forma di organizzazione del processo educativo, solitamente frontale e unidirezionale, deve cambiare, per adeguarsi ai nuovi soggetti coinvolti e alle variabili tecnologiche esistenti. Passando da Comenio a Bacone, l’autore formula teorie che restituiscono importanza al processo induttivo della docenza.

Il buon lavoro educativo richiede un continuo sforzo individuale, costante e coerente con le modifiche del contesto sociale. Da una prospettiva socio-culturale o da una prospettiva socio-storica, come specificato dall’autore, l’educazione non è una semplice ridefinizione di conoscenze: l’obiettivo primario è la costruzione della persona nella sua totalità, integrità, nello spazio sociale di pertinenza, l’aula. Nel percorso di ricerca vengono approfondite le teorie di origine piagetiana e vygotskiana fondamentali nell’era dell’informazione falsa e globalizzata. Alcune delle conseguenze prospettate dall’interazione tra tecnologia e educazione, secondo Ferreiro, sono: l’impossibilità di apprendere tutte le informazioni disponibili, la necessità di acquisire nuove conoscenze, abilità e competenze, la necessità di riportare le tecnologie nella pratica docente e selezionare criticamente. L’apprendimento cooperativo e la metodologia costruttivista sono imprescindibili per la realizzazione del lavoro di gruppo come previsto nel metodo ELI.

La metodologia proposta dal professore cubano è il risultato di trent’anni di ricerche e validazioni scientifiche, queste ultime ottenute a Cuba, in Messico e Nord America. Un percorso metodologico orientato allo sviluppo dello studente come persona in fieri, e quindi coinvolta dalla fase infantile a quella universitaria, passando per tutti i cicli dell’obbligo.

La terza parte del volume ci permette di immergerci completamente all’interno del metodo ELI e delle sue applicazioni. Il testo, infatti, prosegue con lo sviluppo di una lezione secondo le competenze raggiungibili applicando il metodo educativo proposto e soffermandosi sulla trasversalità degli stili di apprendimento come veri e propri stili di insegnamento.

L’organizzazione didattica secondo il metodo ELI prevede diverse fasi di sviluppo per l’organizzazione delle lezioni e della loro realizzazione. Come prima cosa, un errore comune da rimuovere dalla mente degli educatori è che si possa insegnare tutto a tutti. Questo non è possibile, ma soprattutto per organizzare le attività didattiche ci si deve interrogare sulla necessità della lezione che vogliamo preparare, sulla giustificazione teorica che vogliamo dare all’oggetto della lezione, qual è la sua utilità, come può essere sviluppata e da chi. La pianificazione è la seconda parte necessaria per una buona organizzazione delle attività, con lo scopo di raggiungere un’elevata qualità della docenza. Il percorso organizzativo, di pianificazione e strutturazione delle tematiche che un docente vuole affrontare, oltre a richiedere un tempo specifico, spingono il professore in un profondo lavoro introspettivo dedicato alla comprensione di sé e valutazione degli educandi. Il processo educativo deve essere scandito da vari momenti di analisi, revisione dei risultati ottenuti e riscrittura e organizzazione delle lezioni, offrendo a molti docenti in formazione la possibilità di mettere in dubbio le proprie attività pedagogiche, didattiche ed eventuali insuccessi nella loro professione. Infine, l’autore propone un compito di realtà e ulteriori indicazioni che permettono alla persona immedesimata nel contesto educativo di simulare un’azione didattica concreta, sollecitando l’elaborazione di un pensiero critico fondato sulle competenze professionali del metodo ELI.

Enrico Bocciolesi1


1 Universidad Nacional de Educación a Distancia (Spagna) e Universidad de Guadalajara (Messico), ebocciolesi@invi.uned.es.

 

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