Test Book

Teoria della formazione: contesti professionali. / Theory of training: professional contexts.

Ambiti, funzioni e ruoli del Docente Facilitatore. La seconda fase di un percorso di ricerca-collaborativa
Scope, functions and roles of the Facilitator-Teacher. The second phase of a collaborative research process

Rossella D’Ugo

Ricercatore di Tipo B in Pedagogia sperimentale, Università di Urbino



Sommario

Il contributo, in continuità con un primo articolo presentato in questa stessa Rivista (n. 1/2018), descrive la fase centrale di un percorso di ricerca-collaborativa finalizzato a delineare il Docente Facilitatore, nuova figura di sistema del panorama scolastico alla quale è attribuito un ruolo molto complesso: coordinare la formazione dei docenti della propria scuola per supportarne, nel tempo, l’innovazione metodologico-didattica.

Parole chiave

Docente Facilitatore, teacher mentoring, sviluppo professionale.


Abstract

This paper, in continuity with a previous article published in this same Journal (n. 1/2018), presents the central stage of a collaborative research process which aims to outline the professional profile of the recently introduced school figure of the Facilitator-Teacher. This is a very complex role whose main goals are to coordinate the training of the teachers of his school and to foster the methodological and didactic innovation over time.

Keywords

Facilitator teacher, teacher mentoring, professional development.


Le fasi del percorso di ricerca

Il presente contributo si pone in continuità con il precedente articolo Il docente facilitatore: coordinare la formazione per supportare l’innovazione metodologico-didattica, pubblicato sempre in questa Rivista, nel numero 1 del 2018.

Il precedente contributo aveva l’intenzione di presentare l’avvio di un percorso di ricerca dedicato alla nuova figura del “Docente Facilitatore”, definendo le sue principali caratteristiche sia secondo la voce dei docenti partecipanti alla sperimentazione, sia da un punto di vista normativo (Area 1 ‒ Ricostruzione del quadro normativo relativo al ruolo di Docente Facilitatore) (tabella 1).

 

Tabella 1

Area 1

Area di indagine

Domande di ricerca

Azioni

Prodotti attesi

Tempi

Area 1 ‒ Ricostruzione del quadro normativo relativo al ruolo di Docente Facilitatore.

 

Che cosa suggeriscono, in merito, i documenti ministeriali (la legge 107/2015, il piano di formazione 2016/2019, il piano di miglioramento, i documenti relativi alla piattaforma SOFIA, il RAV, ecc.?) Quale figura viene “tratteggiata”?

Analisi dei documenti ministeriali.

Inquadramento del Docente facilitatore dal punto di vista normativo.

a.s. 2017/

2018

 

Le fasi successive del percorso, come già annunciato nel primo contributo, hanno previsto lo sviluppo dell’Area 2 ‒ Definizione di un “Questionario iniziale della formazione” e dell’Area 3 – Definizione de “Le 10 competenze (principali) del Docente Facilitatore. Ambiti, funzioni, ruoli” (tabella 2).

Tabella 2 

Aree 2 e 3

Area di indagine

 

Domande di ricerca

Azioni

Prodotti attesi

Area 2 ‒Definizione di un “Questionario iniziale della formazione”.

 

Quali scuole della città hanno adottato un questionario iniziale per la formazione dei propri docenti? Che analogie e differenze vi sono tra le diverse «versioni» del questionario? È possibile adottarne uno unico da somministrare a partire dall’anno scolastico 2018/2019?

Analisi dei questionari esistenti e costruzione di uno unico.

Questionario iniziale della formazione da somministrare a partire dall’a.s. 2018/2019.

Area 3 ‒Definizione de “Le competenze del Docente Facilitatore. Ambiti, funzioni, ruoli”

 

 

Chi è il Docente Facilitatore? Come si inserisce il Docente Facilitatore nell’organigramma delle scuole di diverso ordine e grado? E come impatta sugli organismi presenti nella scuola a diverso livello? Assume ruoli diversi a seconda dell’ordine di scuola? Il Docente Facilitatore potrebbe essere definito come un coordinatore di sistema, una figura di raccordo, un docente in grado di individuare punti di forza e di criticità di colleghi e situazioni? È necessario avere più di un Facilitatore (un team?) in ogni scuola?

3a) indagine esplorativa su campo: chi sono e come stanno operando i Docenti Facilitatori?

3b) focus group con i Docenti Facilitatori;

3c) interviste in profondità con i Docenti Facilitatori;

3d) definizione delle competenze chiave del Docente Facilitatore.

Un vademecum delle competenze del Docente Facilitatore.

 

Per quanto riguarda l’Area 2, l’analisi dei questionari di ricognizione dei bisogni formativi costruiti dai 60 docenti partecipanti alla formazione, una loro prima sintesi da parte di chi scrive e una successiva riflessione, dapprima attraverso l’utilizzo di una piattaforma dedicata al percorso, successivamente in presenza del gruppo dei docenti coinvolti, a ridosso della fine dell’anno scolastico 2017/2018, ha dato esito a una bozza “semidefinitiva” del Questionario iniziale della formazione da somministrare dall’inizio dell’a.s. 2018/2019.

Per quanto riguarda, invece, l'Area 3, si è lavorato per il raggiungimento del prodotto “Vademecum delle competenze del Docente Facilitatore”, attraverso la predisposizione di quattro focus group (azione 3b) svolti nella primavera del 2018 e di alcune interviste in profondità (azione 3c). Da un punto di vista metodologico, inoltre, in vista dei focus group, si era preventivamente somministrato a tutti i docenti un protocollo finalizzato a indagare gli aspetti riportati di seguito.

In qualità di Docente Facilitatore:

  1. quali principali azioni stai conducendo durante questo anno scolastico?
  2. che tipo di ruolo hai assunto nei confronti del Dirigente Scolastico?
  3. che tipo di ruolo hai assunto nei confronti dei tuoi Colleghi?
  4. quali cambiamenti hai introdotto nella Formazione della tua scuola?
  5. sei l’unico Facilitatore nella tua scuola o ve ne sono anche altri? E, in questo secondo caso, come vi siete divisi i ruoli, compiti, ecc.?

L’analisi delle relative risposte è stata fondamentale per impostare le domande del focus group e per delinearne al meglio i prodotti emersi.

In merito, invece, all’Area 4 ‒ Formazione interna, condotta dal Docente Facilitatore, e formazione esterna, condotta dal formatore esterno: processi e ruoli, si è deciso, anche in seguito a quanto emerso nei focus group, di farla confluire nell’Area 3, contemplando questo aspetto tra i principali Ruoli del Facilitatore (tabella 3).

Tabella 3

Area 4

 

Area di indagine

Domande di ricerca

Azioni

Prodotti attesi

Area 4 ‒ Formazione interna, condotta dal Docente Facilitatore, e formazione esterna, condotta dal formatore esterno: processi e ruoli.

 

Come coordinare questi due livelli di formazione? Che ruolo assume il Docente Facilitatore durante la formazione condotta da un formatore esterno? Il Docente Facilitatore come individua il gruppo di docenti che partecipano alla formazione? È presente un solo Docente Facilitatore o ve ne sono diversi (un team)? E che ruolo assume il formatore esterno? È un “facilitatore del facilitatore”?

 

/

Documento “patto di alleanza” formazione esterna/formazione interna

 

L’area 5, infine, dedicata alla definizione di un kit di strumenti finalizzati al supporto della figura del Facilitatore (tabella 4), caratterizzerà le fasi dell’a.s. 2018/2019 e per questo motivo rimandiamo la sua trattazione a un prossimo (terzo) contributo.

 

Tabella 4

Area 5

Area di indagine

Domande di ricerca

Azioni

Prodotti attesi

Area 5 ‒ Definizione di un kit di strumenti per supportare il Docente Facilitatore nello svolgimento dei suoi compiti.

 

Quali strumenti possono supportare il Docente Facilitatore nello svolgimento dei suoi compiti? Quali strumenti può adottare per indirizzare i colleghi verso la formazione? Quali strumenti può adottare per attuare una mappatura della formazione già eventualmente in atto?

5a) Costituzione di un “tavolo tecnico” composto da Docenti Facilitatori e dal ricercatore.

5b) Analisi degli strumenti già esistenti/adottati.

5c) Analisi di strumenti nuovi.

5d) Sperimentazione e validazione su campo degli strumenti.

Primo kit di strumenti validi e attendibili.

 

a.s. 2018/2019

 

Il questionario iniziale della formazione (Area 2) e le Azioni/Ruoli del Docente Facilitatore (Area 3) 

Anche questo secondo anno di ricerca-collaborativa è stato inaugurato da una formazione residenziale di due giorni, durante la quale si è cercato di raggiungere alcuni imprescindibili obiettivi:

  1. licenziare in via definitiva il questionario iniziale della formazione, così da consegnare ai docenti coinvolti uno strumento da poter somministrare a tutti i colleghi nell’immediato rientro a scuola (Area 2);
  2. definire un “menù” valido per tutte le scuole relativamente alle Azioni e ai Ruoli del Docente Facilitatore (Area 3);
  3. iniziare un’indagine mirata relativamente al kit di strumenti per supportare il Docente Facilitatore nei suoi compiti (Area 5) da definire e validare nel corso dell’a.s. 2018/2019).

 

La prima fase della formazione residenziale ha previsto, dopo un rapido excursus sulle azioni intraprese nell’anno scolastico precedente e un necessario “allineamento” alla sperimentazione per i nuovi docenti partecipanti, la suddivisione dei docenti (erano presenti 30 insegnanti di ogni ordine e grado scolastico dell’Ambito territoriale 1 di Bologna) in 6 gruppi di lavoro, deputati alla formulazione dei sei prodotti relativi alle Aree 2 e 3:

  1. Questionario iniziale dei bisogni formativi;
  2. Carta del Facilitatore: ruoli principali;
  3. Carta di Alleanza tra Facilitatore e Docenti;
  4. Carta di Alleanza tra Facilitatore e Dirigente;
  5. Carta di Alleanza tra Facilitatore e Formatore esterno;
  6. Facilitatore come promotore di cambiamento.

Al Gruppo “a” è stata consegnata la bozza di questionario definita nell’anno scolastico precedente, con l’annotazione delle parti in sospeso e da completare, così come era stato deciso, lo espliciteremo dettagliatamente più avanti, durante l’ultima riunione di maggio 2018.

Agli altri Gruppi (“b”, “c”, “d”, “e”, “f”), invece, sono stati consegnati le Azioni e i Ruoli del Docente Facilitatore definiti grazie ai focus group dell’anno precedente e necessari per la formulazione degli ulteriori cinque prodotti. Durante i focus group, inoltre, era emersa l’esigenza di parlare di “menù di Azioni e Ruoli” del Docente Facilitatore, piuttosto che di “competenze del Docente Facilitatore”. Per questo motivo, da questo momento, denomineremo l’Azione 2 come “Azioni e Ruoli del Docente Facilitatore”.

I sei Gruppi sono stati liberi di lavorare senza alcuna forma di protocollo, sapendo che al termine della prima sessione di lavoro avrebbero dovuto presentare quanto prodotto, a rotazione, a tutti gli altri Gruppi. In questa fase di “revisione”, inoltre, i cinque Gruppi “ascoltatori” avevano il vincolo di non fare nessun commento “in negativo”, dovendo solo fornire un supporto costruttivo ed eventuali suggerimenti ai colleghi.

Terminato questo primo giro di revisione, ciascun Gruppo ha prodotto un cartellone con le relative risultanze, frutto della propria riflessione e dei suggerimenti dei colleghi. I sei cartelloni, rappresentativi dei sei prodotti, sono stati esposti nella sala della formazione e a ciascun docente sono stati consegnanti sei “bollini neri” con il compito di attaccarne uno in ogni cartellone, in corrispondenza di un aspetto ritenuto “critico”. Attraverso questa modalità, è stato possibile osservare immediatamente quali aspetti dei sei prodotti avessero ancora bisogno di una riflessione collegiale (i bollini neri, infatti, in ciascun cartellone coagulavano intorno ad aspetti specifici).

Con una modalità simile al debate, il grande Gruppo è stato chiamato a vagliare i punti di criticità e gli eventuali punti di forza di ciascun punto segnalato, così da cambiarlo, eliminarlo o validarlo. Di seguito gli esiti che sono emersi.

a. Il questionario iniziale dei bisogni formativi dei docenti

L’intento del questionario è già stato presentato: rilevare i bisogni formativi dei docenti per delineare le priorità nell’organizzazione del Piano di Formazione di Istituto. Il questionario per la rilevazione dei bisogni formativi dei docenti, oltre a sottolineare l'importanza della partecipazione dei docenti a corsi di aggiornamento e/o di formazione professionale, si propone di monitorare le esigenze formative degli stessi. Partendo da un'analisi dell'esperienza formativa dei docenti, si intende evidenziare quali siano, attualmente, i bisogni formativi reali e più urgenti, in modo da proporre i temi e le modalità per l'attuazione di una futura attività formativa. La rilevazione s'inquadra nel framework del Piano nazionale di formazione e ha l'intento di “armonizzare le future azioni formative della scuola su tre livelli: quello nazionale, con la definizione degli indirizzi strategici e delle regole di funzionamento, quello dell'istituzione scolastica, nell’ottica del miglioramento stabilito nell’ambito della propria autonomia, e quello di ogni singolo docente, finalizzato allo sviluppo professionale continuo (D’Ugo, 2018).

Come anticipato, nel primo anno di formazione, il Gruppo di sperimentazione ha lavorato nella direzione di costruire un unico “questionario iniziale” per tutte le scuole del territorio bolognese, così da avere uno strumento riconosciuto e poter avviare analisi e comparazioni sui dati raccolti. Per questo motivo, si è proceduto secondo le seguenti tappe:

  1. raccolta di tutti i questionari somministrati nelle scuole di ogni ordine e grado di Bologna, dedicati alla rilevazione dei bisogni formativi (ottobre-dicembre 2017);
  2. analisi delle principali analogie e differenze tra i questionari e composizione di una “bozza di sintesi”, da parte di chi scrive (ottobre-dicembre 2017);
  3. presentazione collegiale della prima bozza del questionario al Gruppo di lavoro (dicembre 2017);
  4. revisione del questionario (a distanza, tramite un modulo di google) da parte di tutti i docenti partecipanti alla sperimentazione (gennaio-maggio 2018);
  5. acquisizione delle modifiche suggerite dal Gruppo di lavoro e presentazione della “seconda bozza” del questionario (maggio 2018).

 

La riflessione collegiale di questa “seconda bozza”, però, aveva lasciato aperti alcuni interrogativi su quale fosse la migliore formulazione rispetto ad alcune aree e ad alcuni item del questionario. Il primo obiettivo della formazione di inizio anno scolastico 2018/2019, è stato, così, quello di licenziare questa “seconda bozza” al fine di consegnare ai docenti coinvolti il questionario nella sua forma definitiva e poterlo somministrare a tutti i colleghi nell’immediato rientro a scuola. Le aree del questionario, dopo alcuni item di carattere esplorativo volti a indagare specifiche caratteristiche del docente rispondente (anni di insegnamento, ordine di scuola, disciplina insegnata, eventuali incarichi di responsabilità ricoperti), vertono principalmente sui seguenti aspetti:

  • prerequisiti formativi generali: viene indagata quale tipologia di formazione (tematica, modalità di svolgimento, utilità, organizzazione oraria, quota di lavoro a distanza, ente organizzatore) è stata svolta dai docenti in passato;
  • bisogni formativi generali: viene indagata quale tipologia di formazione (tematica, modalità di svolgimento, utilità, organizzazione oraria, quota di lavoro a distanza, ente organizzatore) i docenti desiderano attivare per il futuro nella propria scuola;
  • bisogni formativi specifici: per ciascuna possibile area di formazione (si fa riferimento a quelle indicate dal Piano nazionale per la formazione dei docenti 2016-2019) vengono indagati gli argomenti che i docenti ritengono più urgenti per la loro crescita professionale.

L’anno scolastico 2018/2019 ha visto la prima somministrazione del questionario.[1] Gli esiti raccolti, oltre a rilevare i bisogni formativi delle singole realtà ed avere una panoramica generale dei punti di forza e di criticità di tutte le scuole della città di Bologna, serviranno per organizzare attività formative trasversali per ordini di scuole e territorialità.

 

b. Carta del Facilitatore: ruoli principali

La Carta del Facilitatore è stata pensata per definire i suoi ruoli principali, così da dare immediatamente una spiegazione dei suoi “compiti” principali alle diverse figure della scuola.

Il Docente Facilitatore:

  1. Analizza i bisogni formativi attraverso:

-  il questionario iniziale sui bisogni formativi dei docenti (da somministrare a settembre);

-  le eventuali proposte emerse dai dipartimenti e dalle commissioni (analisi dei verbali).

2.      Gestisce la piattaforma SOFIA per i corsi promossi dal proprio Istituto e prevede una breve formazione iniziale/raccolta di documentazione e how-to sull’utilizzo della stessa piattaforma SOFIA.

3.      Suggerisce e consiglia ai Colleghi (su richiesta dei docenti, sulla base di quanto emerso dal questionario iniziale) eventuali proposte formative che pervengano all’istituto.

4.      Supporta l’organizzazione delle attività formative interne (autoformazione) ed esterne (con esperti formatori).

5.      Promuove la riflessione sull’efficacia e sulla ricaduta didattica della formazione: ne favorisce la condivisione (attraverso questionari, feedback e focus group da realizzare a fine corso e/o fine sperimentazione).

6.      Riferisce degli esiti e della ricaduta delle formazioni svolte.

 

c. Carta di Alleanza tra il Docente Facilitatore e il Dirigente

La Carta di Alleanza tra il Docente Facilitatore e il Dirigente è stata predisposta per definire le Deleghe di competenza del Docente Facilitatore e i suoi relativi compiti nei confronti del Dirigente Scolastico.

 

Il Docente Facilitatore riceve una nomina ufficiale dal Dirigente e specifiche Deleghe:

Deleghe

Compiti

 

Membro del Comitato di autovalutazione del RAV

Estrapola le criticità e le trasforma in opportunità formative

 

Referente per la Formazione

Raccorda le criticità emerse con le esigenze di formazione dei colleghi (piano di formazione)

 

Partecipa alla Commissione bandi con DS e DSGA

Individua i criteri per la selezione dei formatori sulla base del Piano di Formazione

 

d. Carta di Alleanza tra il Docente Facilitatore e i Colleghi

La Carta di Alleanza tra il Docente Facilitatore e i suoi Colleghi è stata definita per stilare i ruoli del Docente Facilitatore nei confronti dei propri Colleghi.

Il Docente Facilitatore:

1.     È referente di una Commissione interdisciplinare con nomina del Dirigente.

2.     È il referente per l’organizzazione della formazione nel Piano di Miglioramento.

3.     Indaga, sempre attraverso il questionario iniziale, i bisogni formativi dei colleghi.

4.     Divulga, in base alle competenze dei membri della Commissione, le informazioni sulle proposte formative.

5.     Monitora i percorsi di formazione prima (questionario iniziale sui bisogni formativi), durante (strumenti del kit), dopo (questionario di gradimento e sulla ricaduta della didattica) e ne redige un elenco.

6.     Incentiva i momenti di autoformazione e promuove la divulgazione.

7.     Favorisce la costituzione di uno spazio di condivisione delle esperienze formative e delle buone pratiche.

 

e. Quali ruoli e funzioni potrebbe assumere nel coordinamento del “Formatore” esterno?

Un’ulteriore specifica riguarda la definizione di ruoli e funzioni che il Docente Facilitatore potrebbe/dovrebbe assumere nei confronti di una formazione esterna e di un formatore esterno.

Il Docente Facilitatore:

1.     Analizza le proposte progettuali e il profilo dei potenziali formatori (c.v.) in considerazione dei risultati dei questionari e di PTOF e RAV.

2.     Indirizza le proposte formative in un'ottica di formazione/ricerca.

3.     Seleziona in accordo con il Dirigente scolastico la/e proposta/e e il formatore/i.

4.     Cura il raccordo tra bisogno della scuola e il formatore.

5.     Monitora e supporta gli aspetti logistici della formazione.

6.     Somministra, in accordo con le funzioni strumentali, il questionario finale della formazione (per i corsi pluriennali il questionario è annuale).

 

f. Quali cambiamenti importanti potrebbe introdurre nella formazione della scuola?

Infine, il Gruppo di lavoro sperimentale ha esplicitato la possibilità che il Docente Facilitatore possa, nel tempo

Ø  promuovere e partecipare a percorsi di ricerca-azione/ricerca-formazione/ricerca-collaborativa in raccordo con l’Università e/o eventuali Enti di ricerca.

 

Tutti i punti sin qui elencati, lo esplicitiamo, oltre ad essere il “manifesto” del Docente Facilitatore a partire dall’anno scolastico in corso, saranno in forte raccordo e sinergia con il “Kit di strumenti per supportare il Docente Facilitatore” (Area 5) che, definito in una prima bozza durante la formazione residenziale 2018, sarà concretamente oggetto della sperimentazione nello stesso anno scolastico 2018/2019.

 

Il Kit di strumenti per supportare il Docente Facilitatore

La formazione residenziale di apertura anno scolastico 2018-2019, ha determinato anche, come annunciato, un primo incipit relativo all’indagine mirata alla definizione del kit di strumenti per supportare il Docente facilitatore nei suoi compiti (Area 5). All’intero del Gruppo di lavoro sono stati proposti undici possibili “strumenti”, chiedendo ai docenti partecipanti di vagliarne il potenziale e di declinarli, laddove lo ritenessero opportuno e possibile, ad uso e consumo del Facilitatore. La domanda di fondo era: quali strumenti, evidentemente ritrasposti, potrebbero essere adatti per affrontare situazioni idealmente “tipiche” del ruolo del Facilitatore (tenendo conto, delle Azioni e dei Ruoli appena definiti)? Quali potrebbero concretamente supportare la formazione? E in che modo?

I Gruppi, dopo aver lavorato alla propria “ri-proposta”, hanno presentato al grande Gruppo il prodotto emerso. Ancora una volta, si è discusso insieme delle potenzialità dei nuovi strumenti e di quali avrebbero potuto comporre il kit del Facilitatore, arrivando a definire la seguente lista:

  1. L’importanza di fornire feedback.
  2. Autovalutazione dell’efficacia del Facilitatore.
  3. Protocollo per aiutare i docenti a identificare le competenze che li rappresentano.
  4. Protocollo per supportare il docente/i docenti nel percorso con il Facilitatore.
  5. Protocollo di autovalutazione finale del Docente Facilitatore.
  6. Domande per promuovere la riflessione congiunta tra Facilitatore-docente/i sul percorso intrapreso.
  7. Protocollo per la risoluzione di problemi.
  8. Questionario da somministrare al termine della formazione.
  9. Scheda per la «messa alla prova» della formazione: esiti e impatto nella propria didattica.

Dal momento che la loro sperimentazione e validazione sono previste per l’anno scolastico in corso (2018-2019), rimandiamo la loro presentazione a una prossima pubblicazione.

 

Bibliografia

Brookfield S. (2006), The skillful teacher, San Francisco, Jossey-Bass.

Bruscaglioni M. (2007), Persona Empowerment. Poter aprire nuove possibilità nel lavoro e nella vita, Milano, FrancoAngeli.

D’Ugo R. (2017), Il teacher mentoring: un dispositivo per lo sviluppo della professionalità degli insegnanti, “Pedagogia più Didattica. Teorie e pratiche educative”, anno X, n. 1.

D’Ugo R. (2018), Il docente facilitatore: coordinare la formazione per supportare l’innovazione metodologico-didattica. Un percorso di ricerca-formazione, “Pedagogia più Didattica, Teorie e pratiche educative”, anno XI, n. 1.

Frabboni F. e Giovannini M.L. (a cura di) (2009), Professione insegnante. Un concerto a più voci in onore di un mestiere difficile, Milano, FrancoAngeli.

Harvard Business Essentials (2005), Coaching e Mentoring, Monza, Etas.

Legge 107 del 2015 - Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti, http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/07/15/15G00122/sg (consultato il 13 febbraio 2019).

Nota ministeriale 7 gennaio 2016, prot. n. 35 - Indicazioni e orientamenti per la definizione del piano triennale per la formazione del personale,

http://www.miglioramento.indire.it/pdm (consultato il 13 febbraio 2019).

Piano Nazionale per la Formazione dei Docenti 2016-2019, http://www.istruzione.it/piano_docenti (consultato il 13 febbraio 2019).

Rapporto Annuale di Valutazione (RAV), http://www.istruzione.it/snv/allegati/2017/RAV_guida_autovalutazione_03_2017.pdf (consultato il 13 febbraio 2019).

Sistema operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento dei Docenti, www.sofia.istruzione.it (consultato il 13 febbraio 2019).

Wlodkowski R. (2008), Enhancing adult motivation to learn, a comprehensive guide for teaching all adults, San Francisco, Josses-Bass.

 

[1] Il questionario è disponibile online al seguente indirizzo: http://www.officinadeglierrori.it/Form/ (consultato il 13 febbraio 2019).

 




Autore per la corrispondenza

Rossella D’Ugo
Indirizzo e-mail: rossella.dugo@uniurb.it
Dipartimento di Studi Umanistici, Università di Urbino, via Bramante, 17, Urbino (PU)


© 2017 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.
ISSN 2421-2946. Pedagogia PIU' didattica.
Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo effettuata, se non previa autorizzazione dell'Editore.

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