Maria Montessori e child empowerment: Per una valutazione «narrativa»

Grazia Romanazzi

Il dibattito pedagogico sulla valutazione degli apprendimenti spazia tra criteri numerici e «narrativi». Montessori ritiene «superflui» elogi e sanzioni esterni, poiché l’agente promotore dell’apprendimento è l’automotivazione. Nell’attuale accezione formativa della valutazione permane l’esigenza di quantificare i livelli di apprendimento per renderli comprensibili. Sovente, gli studenti assimilano la valutazione a un giudizio di valore. La pedagogia deve costantemente volgere al miglioramento del ben-essere personale. Tale è l’intento della proposta educativa montessoriana di «allenare» precocemente i bambini a seguire le proprie inclinazioni, offrendo loro diverse opportunità di un esercizio conoscitivo di «livello avanzato». La valutazione diviene una vera presa in carico della formazione delle giovani personalità in fieri; un atto di responsabilità adulta e di cura educativa; evolve da espressione di giudizio a narrazione descrittiva del valore intrinseco, dei traguardi raggiunti e dei punti di forza di ciascuno, perché tutti si sentano motivati a perfezionare le proprie aree di miglioramento.

DOI 
10.14605/PD922310

Keywords
Montessori, Educazione precoce, Valutazione qualitativa, Valutazione formativa, Valutazione narrativa.

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