Esercitare l’unità mente-corpo

Rita Casadei

Le riflessioni qui proposte si rifanno alla realizzazione di un laboratorio di formazione professionale (3 CFU) strutturato sulle pratiche corporeo-meditative, dall’a.a. 2010 ad oggi, presso l’Università di Bologna. La ricerca in cui esso si situa esplora la portata trasformativa di una educazione attraverso il gesto, nella considerazione dell’unità mente-corpo. Dalla prospettiva di uno sguardo olistico ed ecologico l’attività di ricerca mira a rivitalizzare paradigmi e modelli della tradizione filosofico-pedagogica di matrice occidentale nel confronto con la tradizione filosofico-pedagogico-esperienziale di matrice estremo orientale. Misurarsi con «latitudini scientifiche» differenti consente un’espansione dei campi di significato, di senso e di azione, incoraggiando la ricerca verso le istanze di innovazione e trasformazione. Metodo, principi e tecniche derivano dalle discipline filosofico-esperienziali estremo-orientali (Qi Gong e Meditazione) in considerazione di una stretta aderenza ai modelli pedagogici volti a promuovere processi educativi trasformativi ed efficaci rispetto alle sfide attuali, come anche indicato nell’Agenda Unesco 2030. Il metodo coinvolge la persona nella sua globalità, contribuendo significativamente al ben-essere psico-fisico, facilitando l’accesso alle risorse interne, in chiave motivazionale e decisionale. L’esercizio congiunto del corpo e della mente affina campo percettivo e qualità dell’attenzione — quali consapevolezza e meta-consapevolezza — promuovendo competenze trasversali di decodifica e gestione della dimensione emotivo-affettiva, fondamentali nell’ambito delle life skills, come la relazione e l’autorealizzazione.

DOI 
10.14605/PD722107

Keywords
Corporeità, Laboratorio, Educazione, Trasformazione, Unità mente-corpo.

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