Vol. 8, n. 1, aprile 2022
TEORIE E MODELLI DIDATTICI
La voce dei dirigenti sul curricolo di Educazione Morale
Anna Maria Landini1
Sommario
Il presente contributo si pone l’obiettivo di approfondire il punto di vista dei Dirigenti Scolastici relativamente alla possibilità, da parte dei docenti, di attuare una concreta progettazione curricolare nella direzione dell’educazione etico-sociale finalizzata alla formazione morale dei pre-adolescenti. A questo fine è stato organizzato un focus group che ha coinvolto un gruppo di Dirigenti Scolastici della Provincia di Pesaro-Urbino, di cui si riportano sinteticamente le riflessioni in merito all’ipotesi di un curricolo etico-sociale.
Parole chiave
Educazione etico-sociale, Curricolo, Etica e moralità, Focus group.
THEORIES AND DIDACTIC MODELS
The thought of school managers about a curriculum for Moral Education
Anna Maria Landini2
Abstract
The paper aims to investigate the point of view of school managers on the possibility of teachers implementing an effective ethical-social curriculum aimed at the moral formation of preadolescents. To this end a focus group was organized involving a group of school managers from the Province of Pesaro-Urbino, whose reflections on the hypothesis of an ethical-social curriculum are summarized below.
Keywords
Social ethics education, School curriculum, Ethics and morality, Focus group.
Perché un focus group rivolto ai Dirigenti scolastici?
Il contributo riferisce le riflessioni emerse da un focus group rivolto ai Dirigenti scolastici del I ciclo di istruzione che chi scrive ha organizzato su richiesta del Gruppo di Ricerca dell’Università di Urbino. Tale focus group si colloca nell’ambito della ricerca PRIN 2017 dal titolo Curricolo per l’Educazione Morale (CEM). La sfida della formazione morale dei pre-adolescenti oggi.
Perché pensare a un focus group rivolto ai Dirigenti scolastici del I ciclo? Per diverse ragioni.
- Il lungo e non sempre lineare percorso normativo che ha portato alla pubblicazione della legge 20 agosto 2019, n. 92 (Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica), a partire dalle Indicazioni nazionali per i Piani di studio personalizzati nella scuola secondaria di primo grado del 2004 (Educazione alla Convivenza civile articolata in sei educazioni alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare, all’affettività) e proseguendo con il decreto legge n. 137/2008, convertito dalla legge n. 169/2008 (Indicazioni nazionali per il curricolo 2012 – Cittadinanza e Costituzione). L’introduzione della legge 92/2019 ha definito diversi impegni per le istituzioni scolastiche: l‘aggiornamento e integrazione del curricolo di Istituto, l’integrazione dei criteri di valutazione, l’individuazione di un monte ore annuale da dedicare all’educazione civica, un piano di formazione per i docenti. Le criticità emerse nella fase attuativa sono state diverse: dalla condivisione delle scelte progettuali, all’assenza di una cornice valoriale che desse sostanza e continuità agli interventi spesso frammentari e occasionali.
- La consapevolezza che esistono diverse locuzioni — Educazione civica, Educazione alla cittadinanza attiva, Educazione sociale — che esprimono concetti fluidi e dai confini non sempre ben definiti, che comprendono non solo l’insegnamento e l’apprendimento in classe, ma anche l’esperienza pratica acquisita durante l’attività scolastica e l’esperienza in momenti e luoghi informali. Se il fine è preparare gli studenti a diventare cittadini consapevoli fornendo loro conoscenze, competenze e capacità necessarie a contribuire allo sviluppo e al benessere della società in cui vivono, come è possibile far rientrare l’educazione alla cittadinanza in un curricolo di educazione civica e far evolvere entrambi in un curricolo di educazione morale?
- Rispetto alla dimensione trasversale indicata nella legge 92/2019 e la conseguente corresponsabilità educativa di tutti i docenti nel perseguire le finalità trasversali dell’educazione civica, qual è il ruolo del Dirigente scolastico nel favorire quel salto di qualità che può e deve condurre a una educazione alla moralità che insiste su una dimensione valoriale, identitaria, di educazione alle regole, alla responsabilità, al dialogo, al confronto?
- Ragionare su un curricolo di educazione morale tra Dirigenti scolastici può essere un modo per riflettere in maniera più pertinente su alcuni aspetti del proprio ruolo gestionale e organizzativo, nella consapevolezza che il Dirigente scolastico, in quanto leader pedagogico di una comunità scolastica, deve spendersi per favorire e sostenere il senso di identità e di appartenenza a un’istituzione, nonché per creare e rafforzare il contesto culturale-educativo sul quale fondare l’agire formativo nelle classi.
- Infine, il Dirigente scolastico, nel sostenere e incentivare il life long learning tra il suo personale, date le caratteristiche del tempo attuale, non può non considerare l’educazione civica in una prospettiva di trasversalità e sostenere, quindi, la necessità che venga promossa attraverso un approccio non strettamente disciplinare ma aperto alla conoscenza in senso ampio.
Il focus group: descrizione del gruppo, descrizione degli incontri, andamento generale
Descrizione del gruppo
Per la costituzione del focus group si è inoltrato un invito informale ai Dirigenti scolastici degli istituti del I ciclo appartenenti a una rete di Ambito della provincia di Pesaro-Urbino, precisando la tematica del confronto, i tempi di attuazione e invitando alla lettura dell’articolo del Professore Massimo Baldacci (2021) L’impianto di un curricolo di educazione etico-sociale.
L’invito alla riflessione e alla condivisione di intenti è stato raccolto dai Dirigenti delle seguenti istituzioni scolastiche: Istituto Comprensivo Padalino Fano; Direzione Didattica Sant’Orso Fano; Istituto Comprensivo Mercantini di Fossombrone; Istituto Comprensivo Faà di Bruno Marotta di Mondolfo; Istituto Comprensivo Marco Polo Lucrezia; Istituto Comprensivo Montefelcino.3
Descrizione degli incontri
Gli incontri programmati per il gruppo sono stati 2, svolti tra il mese di novembre e dicembre 2021 (giovedì 25 novembre 2021 e giovedì 2 dicembre 2021), nella fascia antimeridiana 10:30-12:30, sempre in modalità telematica vista la situazione in atto derivante dall’emergenza epidemiologica da Covid-19.
In preparazione del primo incontro, a tutti i componenti è stato inviato l’articolo del professor Baldacci (2021) L’impianto di un curricolo di educazione etico-sociale, pubblicato nel numero monografico della rivista scientifica Pedagogia Più Didattica.
Nel corso del primo incontro chi scrive, in qualità di coordinatrice del gruppo, ha offerto una sintesi del modello proposto dal professor Baldacci, evidenziando i nuclei tematico-concettuali della proposta, dai livelli logici del curricolo all’ analisi del curricolo di I livello (proto-apprendimento) e di II livello (deutero-apprendimento), per arrivare a riflettere sulle direzioni dell’educazione etico-sociale e sui i conseguenti orientamenti curricolari (formazione di abiti mentali democratici, formazione del ragionamento morale, educazione all’etica della discussione).
Per la conduzione del dibattito ci si è avvalsi di domande stimolo che, nel tenere sempre a mente le tre direzioni generali delineate nell’articolo (formazione degli abiti democratici; ragionamento morale; educazione alla discussione) permettessero di partire da un’analisi dell’esistente, da ciò che nelle scuole si sta attuando nel passaggio da un curricolo per competenze di cittadinanza a uno di educazione civica, per meglio comprendere se la proposta di un curricolo per l’educazione morale può radicarsi su percorsi di educazione civica, quanto deve «elevarsi» da essi e quali azioni può favorire il Dirigente per consentire la creazione e la conseguente attuazione di una diversa visione.
Le prime domande stimolo rivolte al gruppo, pertanto, erano finalizzate ad acquisire conoscenza sulle esperienze presenti negli istituti.
- Esiste un Curricolo di educazione civica?
- È l’evoluzione di un precedente curricolo alla cittadinanza?
- Qual è la consapevolezza dei docenti in merito a tale tematica? Qual è la valenza interdisciplinare del curricolo di istituto di educazione civica?
- Il modello di curricolo di educazione etico-sociale presentato può essere colto come modello proponibile?
- Come declinare un profilo di fattibilità?
Dopo un iniziale fraintendimento tra curricolo di educazione etico-sociale e curricolo di educazione alla cittadinanza, tutti i Dirigenti scolastici presenti sono stati concordi nel ritenere che occorre partire dall’esistente per valorizzare ciò che c’è, per poi attivare un percorso di de-strutturazione e ri-strutturazione dell’esistente, al fine di rendere meno disciplinari gli interventi, finalizzandoli maggiormente a sostenere la complessità dell’attuale periodo, le antinomie che lo caratterizzano e che si evidenziano nei comportamenti degli alunni, nelle relazioni interpersonali tra pari e con gli adulti.
Attraverso le prime domande è emerso che, negli Istituti coinvolti nel focus, sono presenti sia un curricolo di educazione civica, sia di educazione alla cittadinanza sperimentati da diversi anni, ancor prima dell’entrata in vigore del decreto-legge 92/2019. I Dirigenti scolastici sostengono che, partendo dal recupero delle esperienze più importanti e più significative, si potrebbe cominciare a capire come la scuola può strutturarsi come contesto di pratica etico-sociale, allestendo situazioni didattiche che favoriscano lo sviluppo di abiti morali e democratici.
Complessivamente la proposta di un curricolo di educazione etico-sociale è stata ben accolta da tutti i partecipanti, nella consapevolezza dell’urgenza del tema di un’educazione morale. In sintesi tutti i colleghi si sono così espressi: «dalle conversazioni con i docenti, dalla partecipazione ai consigli di classe, dalle relazioni giornaliere con alunni, docenti e famiglie, emerge una involuzione nelle relazioni, una prevalenza dell’egoismo e dell’individualismo e soprattutto una costante incongruenza nei ragazzi e nelle loro relazioni tra il detto e l’agito, tra il pensato e l’essere; pertanto questa che può essere una sfida che c’è sempre stata nella scuola oggi più che mai appare necessario affrontarla».
Sfida che va accolta e sostenuta da chi opera nella scuola, in primis dal Dirigente scolastico nel suo agire nei diversi contesti per promuovere e sostenere azioni finalizzate alla strutturazione di abiti morali di dialogo, solidarietà, inclusione, responsabilità e confronto. Nel corso della discussione alcuni Dirigenti scolastici hanno sostenuto l’importanza di favorire una ricerca-azione finalizzata all’individuazione di buone prassi a partire già dalla scuola dell’infanzia, unitamente alla necessità di un’eventuale formazione estesa a tutto il corpo docente, sia per stimolare il confronto su un contesto valoriale che espliciti i traguardi formativi trasversali che operatori educativi e scolastici devono perseguire, sia per condividere le buone prassi e consolidare l’approccio di corresponsabilità educativa.
Analisi dei dati raccolti attraverso il focus group
Dal confronto della «storia esperienziale» dei diversi Istituti scolastici coinvolti nel focus group emerge la grande varietà esistente nell’approccio al curricolo di educazione civica, alla sua trasversalità e al far riferimento a competenze di cittadinanza. È evidente anche lo scarso rilievo dato ai percorsi curricolari di II livello (deutero-apprendimento). I Dirigenti scolastici concordano nel ritenere importante accogliere la sfida di un modello di curricolo etico-sociale proprio per le urgenze sociali che la scuola, come comunità educante, è chiamata a sostenere quotidianamente: episodi di bullismo, insufficiente senso di legalità, scarso riconoscimento dell’altro in prospettiva inclusiva ecc.
Il conduttore del focus group, in collaborazione con i partecipanti, ha focalizzato l’attenzione sul Come declinare allora un profilo di fattibilità e all’unanimità i Dirigenti hanno espresso l’esigenza di sostenere prioritariamente la formazione dei docenti.
Si tratta di una formazione rivolta, nel caso degli Istituti Comprensivi, a tutti i docenti di tutti gli ordini, nella consapevolezza che diverse direzioni procedurali della proposta in oggetto possono già essere sperimentate nei vissuti scolastici dei nostri docenti.
Una formazione in merito ai concetti che sottendono il curricolo di educazione etico-morale, in un’ottica di integrazione con il curricolo di educazione civica, proprio per non disperdere le esperienze già in essere, valorizzandolo, partendo da esse per costruire nuovi orizzonti.
Sarebbe poi importante la sperimentazione degli approcci metodologici connessi alla realizzazione delle tre direzioni del curricolo di educazione etico-sociale. Sperimentazione in sezione, in classe creando contesti adeguati, individuando alcune buone prassi e favorendone una costante e puntuale diffusione.
Non può infine essere dimenticata la formazione dei genitori come promozione di una sensibilità e consapevolezza etico-sociale, di un’esigenza al dialogo e di una interlocuzione diversa con la scuola.
Si ripresenta a questo punto la domanda iniziale: quale può essere il ruolo del Dirigente scolastico per favorire una graduale evoluzione delle azioni inserite nel curricolo di educazione civica per un curricolo di educazione etico-sociale?
Riemerge la visione del Dirigente scolastico come leader che promuove il potenziamento della comunità scolastica nella sua complessità e nelle sue diverse articolazioni: la comunità dei professionisti (i docenti), la comunità degli alunni, la più ampia comunità sociale (le famiglie e il territorio), nella ricerca di un comune orizzonte valoriale capace di dare senso agli interventi di ognuno. E poi la formazione estesa, diffusa, non solo teorica ma con possibilità di ricerca-azione, accomuna le riflessioni dei Dirigenti scolastici coinvolti nel focus group. Un percorso formativo che preveda anche la costituzione di un gruppo di lavoro di Istituto, dedicato alla raccolta delle buone prassi, a monitorare le azioni, alla loro documentazione e alla creazione di uno spazio cloud condiviso, come archivio di esperienze didattiche che devono sostenere e mantenere costante il confronto per favorire e consolidare abiti metodologici e procedurali nei docenti. Alcuni Dirigenti propongono la realizzazione di una rete di scuole per la condivisione di formazione-sperimentazione-monitoraggio, nell’ottica di una corresponsabilità educativa territoriale. In tale logica di continuità orizzontale, il Dirigente scolastico dovrà avere cura di raccordarsi con le associazioni territoriali per una continuità degli atteggiamenti che si cercano di approfondire e costruire a scuola.
Tutti i presenti concordano sulle azioni che, a livello di singola istituzione, si richiedono al Dirigente scolastico: organizzare i momenti per la formazione, istituzionalizzare il confronto tra i docenti, richiedere una documentazione delle azioni intraprese, raccogliere le azioni in un archivio condiviso.
Altro aspetto affrontato nella discussione è quello della valutazione: prioritariamente occorre avere chiaro quali conoscenze e competenze deve maturare l’alunno al termine dei percorsi intrapresi per poi costruire adeguati strumenti di osservazione e raccolta dati.
Emerge tra i Dirigenti la consapevolezza della grande varietà esistente tra i team docenti e le modalità di osservazione degli aspetti «comportamentali» presenti nelle relazioni educative e la conseguente necessità di costruire, condividere, utilizzare modalità di valutazione al fine di dare uniformità alle diverse azioni e consentire un confronto a livello di Istituto.
Conclusioni
Ciò che emerge dall’esito del focus group è l’attualità della proposta per le sfide del momento attuale, per l’esacerbarsi delle relazioni tra tutte le componenti del mondo scolastico e la necessità di ri-avviare un processo di confronto e condivisione tra tutti gli operatori scolastici sulla evoluzione di un curricolo di educazione civica verso un curricolo di educazione etico-morale.
Tra i Dirigenti scolastici presenti c’è anche consapevolezza che la riflessione e le esperienze condotte da alcuni anni in diverse scuole in merito a un curricolo di competenze civiche e sociali ha sicuramente contribuito a migliorare la comprensione dello scollamento esistente tra ciò che viene teorizzato e ciò che viene agito nelle relazioni, nelle classi. Nello specifico, ci si rende conto che l’introduzione di un curricolo di educazione civica ha portato a fermarsi al primo livello degli apprendimenti — il protoapprendimento — e che la riflessione su un curricolo di educazione etico-sociale consente di compiere quel salto di qualità necessario alla costruzione di abiti mentali duraturi e spendibili in tutti i contesti di vita sia scolastica che extrascolastica e in ottica futura.
Per il raggiungimento di tale finalità occorre promuovere una continuità verticale tra i segmenti educativi e scolastici dell’Istituto Comprensivo attraverso la progettazione di percorsi formativi unitari dai 3 ai 14 anni. Pertanto, l’ipotesi di un curricolo etico-sociale rivolto al preadolescente richiede agli operatori educativi e scolastici di allestire sin dalla scuola dell’infanzia delle situazioni didattiche coerenti con le finalità di tale curricolo.
Da ciò consegue la necessità di una formazione estesa a tutti i docenti di tutti gli ordini di un Istituto comprensivo, la sperimentazione di buone prassi, la loro condivisione e una costante alleanza con il contesto extrascolastico.
Bibliografia
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Baldacci M. (2020), Un curricolo di educazione etico-sociale. Proposte per una scuola democratica, Roma, Carocci.
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Peters R.S. (1973), Etica, educazione, Roma, Ciarrapico.
Vertecchi B. (1994), Formazione e curricolo, Firenze, La Nuova Italia.
1 Dirigente scolastico.
2 School Principal.
3 I partecipanti al focus group rappresentavano: Istituto Comprensivo Marco Polo Lucrezia, Direzione Didattica Sant’Orso Fano, Istituto Comprensivo Padalino Fano, Istituto Comprensivo Montefelcino, Istituto Comprensivo Faà di Bruno Marotta di Mondolfo e l’Istituto Comprensivo Mercantini di Fossombrone.
Vol. 8, Issue 1, April 2022