Literacy e tecnologie: dimensioni d’uso e ruolo della scrittura nell’era digitale

Liana Peria

Nel novero delle molteplici literacies indispensabili per la partecipazione attiva e responsabile alla società del XXI secolo, la scrittura testuale rischia di non avere quel posto di rilievo che storicamente è stato fondamentale per lo sviluppo del pensiero dell’individuo e dell’umanità. Il cosiddetto «letteratismo forte», che per tradizione ha sempre avuto tanta parte nei curricoli scolastici, oggi sembra vivere una sorta di appannamento che può diventare vera e propria evaporazione. Tra i nuovi alfabeti diffusi dalle reti sociali, quello maggiormente praticato evidenzia una digital writing «mordi e fuggi» molto più vicina all’oralità che non ai tempi, ai luoghi e ai modi tipici della pianificazione e composizione del testo. Si tratta di un andamento che, per la sua capillare diffusione, induce a riflettere sui cambiamenti in atto e ad avviare un ripensamento dei tratti caratteristici che connotano in profondità il processo dello scrivere. Questo articolo, partendo dalla natura poliedrica del concetto di literacy, intende avviare una riflessione (a) sul ruolo della scrittura come alfabetismo forte e strutturato che si apprende a scuola e (b) sulla necessità di rafforzarne le dimensioni d’uso, senza per questo entrare in rotta di collisione con le pratiche pervasive della scrittura informale che configura la dinamicità comunicativa dell’era digitale.

Keywords
Literacy, Padronanza linguistica, Scrittura testuale, Scrittura digitale.

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