Vol. 22, n. 2, maggio 2023 — pp. 131-132

Rubrica

Aggiornamenti normativi

Una situazione di gravità con diverse soluzioni possibili

Il 31 marzo 2023 «Il Resto del Carlino» ha pubblicato la notizia di una difficilissima situazione di inclusione, in una scuola dell’infanzia della provincia di Rimini,1 di una bambina che, avendo subito una tracheotomia, necessita di una persona che l’assista periodicamente per evitare che la saliva che si accumula e qualunque altro liquido o solido che ingerisce durante i pasti possano farla soffocare.

Purtroppo il suo Comune le ha concesso solo 8 ore settimanali di assistenza per l’autonomia, attraverso un’infermiera fornita dall’ASL, mentre la bambina frequenta la scuola a tempo pieno per 40 ore. In mancanza di altre ore di assistenza, la madre si è offerta di starle accanto a scuola, rinunciando così al suo lavoro.

Il caso è ovviamente assurto a fatto emblematico e oggetto di attenzione dell’opinione pubblica. Il Comune sta cercando di trovare una soluzione anche tramite l’ASL. Per casi tanto complessi era stata emanata un’integrazione alla fondamentale Legge n. 104/92, con la Legge n. 162/1998; questa legge all’art. 1 prevede che il Comune fornisca assistenza personale anche tramite l’assegnazione di un assistente addirittura sino a 24 ore al giorno. In questo caso si tratterebbe di trovare l’assistenza solo per altre 32 ore settimanali.

Ma la legge stabilisce anche altre soluzioni integrative come l’assistenza indiretta: cioè la famiglia concorda con il Comune la spesa da sostenere e viene di conseguenza autorizzata a spendere e a farsi rimborsare successivamente. Infine, un’ultima soluzione possibile per questa problematica, anche eventualmente transitoria, è rappresentata dal ricorso del Comune a delle prestazioni da parte di associazioni di volontariato sanitario eventualmente presenti sul territorio.

È opportuno che il Comune adotti immediatamente una di queste soluzioni per permettere alla bambina di realizzare serenamente un percorso di inclusione scolastica di qualità e alla madre di tornare a svolgere il suo lavoro, che è indispensabile per affrontare le spese necessarie per fronteggiare una situazione così complessa.

Ovviamente la soluzione che verrà scelta dovrà essere adottata per tutta la durata del percorso scolastico. L’inclusione scolastica per essere di qualità non deve solo affrontare problemi legati agli aspetti puramente didattici, ma deve anche trovare le strategie per risolvere problemi complessi connessi alle diverse tipologie di disabilità.

In una Regione nota per il suo welfare come l’Emilia-Romagna, ciò sarà possibile tramite la formulazione del progetto di vita di cui all’art. 14 della Legge n. 328/2000; occorre infine ricordare che anche l’art. 6 del decreto legislativo n. 66/2017 stabilisce che «il PEI è parte integrante dello stesso progetto di vita».

Salvatore Nocera


1 https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/disabile-mamma-classe-d5332da1 (consultato il 4 aprile 2023).

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