Vol. 20, n. 2, maggio 2021 — pp. 176-177

Rubrica

Recensione

Serge Ebersold (2021), Accessibility or Reinventing Education, ISTE-Wiley Eds., Londra 249 p.

Edito anche in lingua francese: L’accessibilité ou la réinvention de l’école, Collezione Encyclopédie Science, ISTE Ed.

Accessibility or Reinventing education espone il pensiero di un gruppo internazionale di autori chiamati per l’occasione a esprimersi attorno all’imperativo dell’accessibilità a scuola.

Il libro analizza e discute con loro i cambiamenti che ridefiniscono di fatto i ruoli e le missioni di una scuola a cui si è chiesto di guardare agli ostacoli all’apprendimento imposti agli allievi, a tutti gli allievi e a tutte le allieve in età di scuola dell’obbligo e di diritto, ossia: come gli attori scolastici colgono l’imperativo dell’accessibilità per metterne in pratica i principi nel quotidiano; quali le strategie sviluppate dagli insegnanti per rendere gli ambienti pedagogici accessibili; quali le condizioni di mobilitazione delle tecnologie digitali, della ridefinizione delle relazioni degli insegnanti tra loro e con le altre figure attive nella scuola o con gli allievi.

Infine, il libro presenta e discute la grammatica dell’accessibilità che presiede l’operalizzazione delle partiche scolastiche e qualifica in modo significativo gli ambienti scolastici accessibili e la messa in atto di politiche inclusive.

I contenuti in sintesi

Parte 1. Dell’accessibilità come imperativo di società (interventi di: Serge Ebersold; Peter Evans; Nathalie Mons): la scuola, un vettore di protezione sociale grazie alla sua accessibilità.

La prima parte del libro collega la reinvenzione della scuola alla trasformazione delle questioni (economiche, politiche, educative e sociali) che hanno portato a una ridefinizione dell’economia degli obblighi che unisce la società e i suoi membri intorno a un’applicazione dettagliata dei diritti. Questa nuova economia degli obblighi (capitolo 1) mette in relazione le disuguaglianze educative e sociali con l’inaccessibilità delle organizzazioni prima di attribuirle alle conseguenze sociali di una malattia, una disabilità o un disturbo. Rende l’accessibilità una forma di protezione sociale centrata sull’esercizio dei diritti individuali e sulle possibilità date agli individui di assumere le responsabilità che ne derivano.

Parte 2. La scuola di fronte all’imperativo dell’accessibilità? (interventi di: Michele Mainardi; Sylviane Feuilladieu, Anne Gombert e Hervé Benoit; Harald Weber; Éric Plaisance): la seconda parte del libro pone in relazione la reinvenzione della scuola con l’avvento di un mondo immaginario in cui l’imperativo dell’accessibilità si fa realtà attraverso la forza motrice dei suoi metodi di orchestrazione da parte delle scuole per combattere la discriminazione istituzionale. La sua realizzazione è una conseguenza del modo in cui le istituzioni scolastiche legittimano, quotidianamente, una normalità istituzionale comune agli attori della scuola, le cui dinamiche di cambiamento si basano sulla considerazione dell’eterogeneità delle condizioni e delle situazioni.

Il modo in cui le politiche scolastiche danno un senso all’accessibilità è centrale in tal senso rendendo esplicito il bene comune superiore perseguito da tutti gli interessati e interpretando l’universo simbolico e pratico che legittima antropologicamente, organicamente e funzionalmente l’imperativo dell’accessibilità.

Parte 3. L’ accessibilità o la riconfigurazione della difficoltà scolastica (interventi di: Daniel Frandji; Hugo Dupont; Maïtena Armagnague-Roucher; Serge Ebersold): la terza parte di questo libro si occupa dei significati sociali dell’accessibilità che scaturiscono dal lavoro svolto dagli interpreti del processo evolutivo. Al di là della «buona» o «cattiva» accessibilità, i cui contorni sono spiegati in quadri di riferimento normativi, i metodi per rendere accessibili gli ambienti scolastici dipendono dal lavoro svolto dagli attori per trasformare i principi fondamentali che specificano i meccanismi creati, in metodi operativi che tengono conto dei contesti organizzativi e funzionali, nonché delle questioni identitarie in gioco nel processo rinnovativo in corso.

Michele Mainardi

 

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