Una mattina come tante…

Rachael Wachera

Dopo nove anni di lavoro come fisioterapista presso il St. Martin, in Kenya,
l’autrice di questo articolo venne rimossa dal suo incarico di responsabile del
Dipartimento. Nonostante si fosse dedicata con passione al suo lavoro e fosse
orgogliosa di essere un membro attivo dell’organizzazione, in seguito ad alcuni
contrasti con i colleghi era stata oggetto di ripetuti richiami da parte della direzione,
che erano sfociati in un provvedimento di declassamento professionale.
Sentendosi ferita e tradita, aveva deciso che avrebbe abbandonato il suo lavoro
dopo aver portato a termine il suo ultimo incarico, che prevedeva un incontro
con Girishon, un bambino di nove anni affetto da spina bifida e idrocefalo. Ma
quando il ragazzino affamato aveva deciso di dividere il suo misero pasto con
lei, Rachael aveva capito che il suo non era un semplice lavoro ma un’autentica
vocazione. Aveva allora deciso di rimanere in Kenya e, in seguito, aveva preso
parte alla fondazione della Comunità dell’Arche. A distanza di quattro anni
l’autrice offre una riflessione sul gesto del bambino, senza il quale non sarebbe
stata in grado di percepire l’importanza della condivisione.

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