Nobiltà d’animo

Marco Moschini

Partendo da un recente fatto di cronaca, si avvia una riflessione sulla «nobiltà d’animo», intesa come dissenso da un conformismo che ha radici nell’indifferenza e nella logica del «farsi gli affari propri». Nella maggior parte dei casi l’indifferenza, oggi, è la conseguenza di un copione relazionale che orienta il vissuto sociale e, per uscirne, serve un atto di «trasgressione». Ma per arrivare a tanto occorrono educazione alla responsabilità, cura dei sentimenti e allenamento al rapporto con gli altri, perché l’opposizione a un conformismo diffuso richiede molte qualità personali: coraggio, capacità di trovare risorse relazionali al di fuori di se stessi, un’identità forte e una buona autostima. Il dissenso che «diventa resistenza», per uno scopo che non va a proprio esclusivo vantaggio, è indice di nobiltà d’animo e attestato di dignità.

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