Lo strano caso dell’uomo elefante: «inquadrature» pedagogico-speciali, educazione ai media e formazione dei docenti

Daniele Bullegas, Gianmarco Bonavolontà, Antioco Luigi Zurru, Antonello Mura

A cavallo fra l’Ottocento e il Novecento il fenomeno dei freak show diviene sempre più popolare, segnando la spettacolarizzazione della diversità umana: nani, donne con la barba, giganti e, soprattutto, uomini con evidenti deformità fisiche diventano un fenomeno di attrazione, tanto per le classi popolari quanto per quelle più colte e abbienti. In questo frangente assume rilevanza l’esperienza di Joseph (John) Merrick, conosciuto come l’uomo elefante a causa di una rara malattia che ne aveva deformato il viso e il corpo. Dai baracconi e dalle fiere nelle quali si esibiva, Joseph incontra il medico Frederick Treves che lo visiterà e si prenderà cura di lui all’interno del London Hospital. Si tratta di una vicenda che diventerà celebre soprattutto agli inizi degli anni Ottanta grazie al film The Elephant Man del regista statunitense David Lynch.

DOI 
10.14605/ISS2222306

Keywords
Medicalizzazione, Pedagogia Speciale, Cura Educativa, Emancipazione identitaria, Media Education, Formazione dei docenti.

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