Sport e disabilità. Cosa ne pensano gli insegnanti di educazione motoria
Anna Maria Favorini, Fabio Bocci, Stefano Zucca
Il presente articolo illustra gli esiti di un’indagine esplorativa finalizzata a
indagare le convinzioni in merito al binomio sport-disabilità maggiormente
presenti in un gruppo campione costituito da insegnanti di educazione
motoria. Si tratta della prima parte di un disegno più ampio che intende
rilevare l’eventuale presenza del medesimo repertorio di convinzioni in
altri soggetti, quali insegnanti curricolari e di sostegno, genitori, persone
non coinvolte direttamente in compiti educativi e, non da ultimo, persone
con disabilità. Il filo conduttore che guida l’impianto di ricerca è quello che
considera l’integrazione scolastica e l’inclusione sociale delle persone con
bisogni educativi speciali (BES) come la risultante di una serie di variabili
socio-culturali e scientifiche. In tale prospettiva lo sport e la concezione che
esso sia praticabile da tutti e a tutti i livelli costituiscono un significativo
punto di osservazione per comprendere meglio lo stato dell’arte del modo di
pensare e di vivere l’integrazione in Italia.