Valutare il Disturbo Evolutivo dell’Apprendimento in bambini bilingui

Ilaria De Dominicis, Enrico Ghidoni

Diagnosticare la dislessia in bambini bilingui pone dei problemi, data la possibile interferenza di fattori correlati alla scarsa conoscenza della seconda lingua in cui si esegue la valutazione. Poiché la dislessia è tipicamente caratterizzata da un deficit di processamento fonologico, è necessario avere strumenti capaci di valutare le abilità di lettura e di processamento fonologico, in modo indipendente dalle abilità linguistiche generali della seconda lingua e dagli anni di scolarizzazione ad essa. L’obiettivo di questo studio è verificare preliminarmente la validità del Copenhagen International Dyslexia Test – CIDT (Daugaard, Elbro e Gellert, 2010) su un campione monolingue e bilingue italiano. Il CIDT è un test dinamico di lettura, che valuta le abilità ad apprendere un codice di corrispondenza tra grafemi e fonemi. I partecipanti (ragazzi di 4a e 5a primaria) hanno appreso tre nuove lettere, e le hanno lette all’interno di nuove parole. Questo test dinamico è stato somministrato a 83 bambini bilingui e monolingui dell’Italia centrale. Il campione clinico era composto da 42 bambini con diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento e il campione non clinico da 41 bambini normolettori. I risultati indicano che i bambini con diagnosi di disturbi specifici dell’apprendimento ottengono una prestazione peggiore al CIDT, se confrontati con il campione non clinico. Invece non sono emerse differenze significative tra i bambini bilingui e i monolingui. I risultati di questo studio indicano che il CIDT è un test discriminativo per i disturbi evolutivi specifici dell’apprendimento, indipendente dalle abilità linguistiche generali di una seconda lingua appresa.

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