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Un ponte tra Istruzione e Lavoro. Il programma FIxO (Formazione e innovazione per l’occupazione)
A Bridge Between Education and Labor. The FIxO Program (Training and Innovation for Employment)

a cura di Agostino Petrangeli

Responsabile Programma FIxO Scuola & Università, Italia Lavoro S.p.A, Roma

a cura di Tommaso Cumbo

Responsabile Linea Università, Programma FIXO Scuola e Università, Italia Lavoro S.p.A, Roma



Il programma FIxO

Il Programma FIXO (Formazione e innovazione per l’occupazione), finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e realizzato da Italia Lavoro S.p.A (Agenzia Tecnica del Ministero), a partire dal 2006, si inserisce nell'ambito delle strategie europee e nazionali per la crescita, l'occupazione e l'innovazione con l’obiettivo di contribuire alla riduzione della disoccupazione giovanile per profili alti, alla riduzione dei tempi di transizione dalla scuola/università al mercato del lavoro e al miglioramento della qualità dei posti di lavoro per i giovani in uscita dai percorsi di istruzione e formazione superiore, in modo da avvicinare il tasso di occupazione dei giovani diplomati e laureati alla media dell’Unione Europea e agli obiettivi della Strategia di Lisbona e, successivamente, Europa e Italia 2020.

Punto d’avvio del Programma è stato il ruolo che la riforma Biagi (e in particolare il DLgs 276/2003) ha assegnato alle Università, quali soggetti intermediari del mercato del lavoro; FIxO ha “dato gambe” a questo provvedimento attraverso l’incremento quantitativo dei servizi di orientamento e placement nelle Università (aumentati del 50% circa a partire dal 2006), mediante il supporto – anche economico – allo sviluppo della qualità delle prestazioni erogate da queste strutture.

Il Programma FIxO ha quindi operato a supporto dell’istituzione e dello sviluppo di appositi servizi di orientamento e placement all’interno delle principali istituzioni formative:

  • dal 2006 presso la quasi totalità delle Università italiane, con 75 atenei coinvolti;

  • dal 2012 presso le Scuole secondarie di secondo grado, con 389 Istituti coinvolti nell’edizione FIxO S&U e l’obiettivo di coinvolgere un totale di 1.000 Istituti all’interno della Garanzia Giovani;

  • dal 2015 presso 300 Centri di formazione professionale.

FIxO in questi anni ha sostenuto Università e scuole per svolgere:

  • Attività di orientamento e accompagnamento personalizzato verso il lavoro;

  • Tirocini extracurricolari e tirocini ad alto contenuto di innovazione (project work innovazione);

  • Attività formative per l'avvio di spin off;

  • Percorsi formativi per l'autoimprenditorialità;

  • Servizi di supporto per l’occupazione nell’ambito del trasferimento tecnologico;

  • Percorsi di apprendistato di alta formazione e ricerca.

Il programma ha cercato di sviluppare un rapporto sistematico tra istituzioni scolastiche, Università e imprese, sperimentando percorsi innovativi di inserimento al lavoro dei giovani diplomati, laureati, Dottori di ricerca. Ed è in tale prospettiva che si è lavorato per favorire l’integrazione tra offerta di istruzione e sistema produttivo potenziando gli strumenti utili per svolgere una prima esperienza lavorativa: il programma ha infatti puntato molto sulla valorizzazione del contratto di apprendistato come fondamentale contratto di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro e sui tirocini formativi come primo approccio formativo sul campo.

Nell'edizione in corso del Programma, insieme alle tradizionali attività di assistenza tecnica per il miglioramento dei servizi di orientamento e placement, si sta svolgendo un intervento finanziato a valere sulle risorse nazionali del PON YEI (Young Employment Initiative), il piano operativo che finanzia l'attuazione dell’iniziativa comunitaria Garanzia Giovani in Italia. Le attività sono rivolte a potenziare i servizi di orientamento e placement di Università e Scuole e a integrarli nella rete territoriale dei servizi per il lavoro attraverso l’erogazione delle misure previste dalla Garanzia Giovani ai neo laureati: informazione, orientamento, accompagnamento al lavoro e tirocini di orientamento e formazione.  

Lavorare per la buona transizione verso il lavoro utilizzando la leva delle riforme in corso

Il lavoro svolto in questi anni dai servizi di orientamento e placement è importante, tuttavia occorre fare un salto di qualità, cogliendo le opportunità offerte dal quadro riformatore tracciato nell’ultimo periodo.

Nello scenario attuale il D.Lgs 150/2015[1] ribadisce il posizionamento delle Università e delle scuole all'interno della rete dei servizi per il lavoro, mentre la riforma dei contratti rilancia il dispositivo dell’apprendistato all’interno di un sistema duale (art. 41, c. 3, del D.Lgs 81/2015) di cui l’apprendistato di primo livello e di terzo livello rappresentano i pilastri. Questi provvedimenti di riforma, insieme alla “Buona scuola”[2], disegnano un quadro di riferimento in cui è possibile sviluppare servizi che operano per supportare le transizioni dei giovani dalla scuola, dall’università al lavoro.

Molte evidenze scientifiche, corroborate dall’esperienza, e specialmente da quella internazionale, indicano come lo sviluppo di percorsi di integrazione tra studio e lavoro costituisca un fattore fondamentale di prevenzione della disoccupazione giovanile e dell’ingresso nella condizione di inattività che caratterizza i giovani NEET.

 Lavorare già nella fase formativa al rafforzamento dell’employability dei giovani, supportandoli nell’acquisizione di maggiore consapevolezza delle proprie attitudini e aspettative e nel confronto con le opportunità del mercato del lavoro e con le specifiche richieste di competenze delle imprese, favorendo la continuità tra percorsi formativi e percorsi lavorativi, rappresenta un elemento che può ridurre i tempi e i costi delle transizioni verso il mondo del lavoro.

Per rispondere a questa sfida, diventa sempre più opportuno tendere a un coordinamento tra attori, modelli operativi, procedure tale da realizzare un sistema di politiche e servizi di accompagnamento alla transizione verso il mondo del lavoro degli studenti, dei diplomati, dei laureati e dei dottori di ricerca.

In questa prospettiva, non è pensabile separare la dimensione dell’istruzione e della formazione dalla dimensione dei servizi che rappresentano il tipico patrimonio delle politiche attive per il lavoro, nella consapevolezza che è proprio l’integrazione tra azioni orientative, formative e di accompagnamento al lavoro che può garantire risultati efficaci e la realizzazione di percorsi personalizzati e coerenti con le aspettative di giovani, imprese e in definitiva di tutta la comunità in modo che su di essa non ricadano i costi sociali di un inefficiente incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro.

 

[1] D. Lgs 14 settembre 2015, n. 150, “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”.

[2] Legge 13 luglio 2015, n. 107, “ Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”.

 




Note

1 A

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