Editoriale

Editorial

Annamaria Di Fabio

Mario Fulcheri

Guido Sarchielli

Con questo numero si apre l’anno 2016, un’annualità importante per rinforzare la rivista nella sua versione online con l’obiettivo di maggiore diffusione e notevole fruibilità. La rivista mantiene la sua finalità di stimolare la riflessione in una prospettiva internazionale, arricchendo lo scenario nazionale con contributi di ricerca, proposte di strumenti, resoconti di interventi professionali e indicazione di servizi innovativi in senso lato connessi con il counseling nelle sue variegate declinazioni e nei vari contesti operativi come, ad esempio, quello scolastico, della formazione professionale, universitario, dell’orientamento, clinico-sanitario, dei servizi per il lavoro, aziendale e organizzativo. L’impegno di integrare teoria e pratica e di promuovere un più sistematico dialogo tra ricercatori e professionisti, rappresenta una missione importante delle rivista tesa a raggiungere il rilevante duplice obiettivo: a) di rinforzare il valore della ricerca empirica valida perché basata su evidenze, ma anche utile, cioè capace di sostenere interventi professionali efficaci; b) di cogliere gli stimoli, le indicazioni e le esigenze presenti nei contesti applicativi che possono diventare oggetto di studio nonché valorizzare le conoscenze pratiche ivi elaborate. Per questo la rivista intende offrire opportunità a ricercatori e professionisti di conoscere risultati di ricerca, strumenti innovativi, metodologie validate e intende offrirsi come spazio di riflessione per promuovere circolarità virtuose in ottica co-costruita che presuppone una forte collaborazione tra professionisti e ricercatori universitari. Questi obiettivi possono essere raggiunti solo attraverso la forte collaborazione tra professionisti e accademici.

È con grande piacere che vi comunichiamo un’importante novità: la scelta della casa editrice di investire nella rivista per il valore scientifico che ha dimostrato di saper costruire e mantenere negli anni. Per questo motivo già da questo numero, ad ogni articolo verrà abbinato un codice identificativo DOI, che consentirà a ogni autore di identificare il proprio articolo all’interno di una rete digitale. L’utilizzo del DOI costituisce un notevole valore aggiunto alla pubblicazione e permette di reperire più facilmente l’articolo nei database digitali. Il DOI, infatti, si distingue dai comuni identificatori di proprietà intellettuale, come quelli legati agli standard bibliografici (ISBN, ISRC, ecc.), in quanto è immediatamente azionabile in rete e utilizzabile per lo sviluppo di servizi specifici, quali motori di ricerca, certificazioni di autenticità, ecc. I benefici derivanti dall'utilizzo del DOI sono dunque molteplici. In primo luogo il DOI non è soggetto a cambiamenti nonostante venga modificata l'ubicazione del materiale, nel caso venga riordinato o inserito nei "preferiti", per cui l’articolo è sempre facilmente identificabile anche a distanza di tempo; in secondo luogo permette una rapida identificazione dell’articolo, consentendo la cooperazione con altri dati provenienti da altre fonti. Rappresenta quindi un importante strumento per la diffusione della rivista a livello non solo nazionale ma soprattutto internazionale.

Il presente numero contributi di riflessione sul counseling in molteplici contesti di studio e di intervento.

Tra gli articoli invitati, quello in inglese di Annamaria Di Fabio presenta la prospettiva innovativa della green positive guidance and life counseling, all’interno della quale si colloca il primo contributo alla validazione della versione italiana della Connectedness to Nature Scale. Lo strumento, con buone proprietà psicometriche, risulta valido per rilevare la connessione con la natura nel contesto italiano e può essere utile per realizzare ricerche e interventi nella nuova prospettiva della green positive guidance and life counseling.

L’articolo invitato di Lucia Camellini, Maria Cristina Florini e Caryn Vallesi rappresenta un esempio di come si possa favorire con il counseling lo sviluppo di risorse utili ai lavoratori, in particolare del settore sanitario, per gestire più positivamente la loro presenza organizzativa. Vengono descritti casi esemplificativi dei tipi di interventi realizzati dal servizio di counseling psicologico dell’Azienda USL di Modena, finalizzati alla promozione del benessere organizzativo, presentando osservazioni in chiave strategica e prospettica.

L’articolo invitato di Guido Sarchielli mette in evidenza punti critici e domande per la ripresa di una sistematica riflessione sul counseling in Italia che possa favorire una condivisione sulle sue potenzialità applicative. L’invito a rilevare punti di forza e di debolezza del counseling, come funzione attuabile in ambito psicologico e non psicologico, è un concreto aiuto per promuovere lo sviluppo di questo specifico insieme di pratiche professionali di rilevante interesse personale e sociale.

La sezione “Studi e ricerche” si apre con il lavoro di Dina Guglielmi, Francesca Curina, Rita Chiesa e Guido Sarchielli, che esplora come gli stereotipi legati all’invecchiamento della forza lavoro possano influire sulle pratiche HR, verificando se c’è un cambiamento dei bisogni lavorativi di un gruppo di dipendenti del settore pubblico del Nord. I risultati dello studio mostrano che gli stereotipi possono favorire la scelta dei lavoratori anziani di pratiche HR di mantenimento e che l’età influenza parzialmente tale relazione. Tali dati sostengono l’interesse sia per nuove aree di ricerca sia per interventi di sostegno e sviluppo del capitale umano in ambito organizzativo.

Il lavoro successivo di Yura Loscalzo, Cristian Nannicini e Marco Giannini ci introduce agli aspetti principali e ai fattori di rischio di una condizione psico-sociale diffusa tra gli adolescenti giapponesi, l’Hikikomori, caratterizzata soprattutto da ritiro sociale. Viene messo in evidenza l’interesse per lo studio futuro di questa condizione anche tra gli adolescenti italiani, con lo sviluppo di uno strumento per la sua rilevazione e l’esplorazione dei legami con altre variabili.

La sezione successiva, dedicata agli strumenti, offe un focus tematico sulla produzione innovativa centrata su aspetti diversi del Counseling dei due laboratori del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze: il Laboratorio internazionale di ricerca e intervento in Psicologia per l’orientamento professionale e il career counseling (LabOProCCareer) e il Laboratorio internazionale di ricerca e intervento in Psicologia Positiva e Prevenzione (PosPsyc&P). In particolare, vengono presentati i contributi alla validazione della versione italiana di cinque strumenti accomunati dal collocarsi in una prospettiva di psicologia positiva con l’attenzione - da un punto di vista di ricerca e intervento - sulla rilevazione e promozione delle risorse utili all’individuo e all’organizzazione.

Il primo articolo di Di Fabio presenta le proprietà psicometriche della versione italiana della Flourishing Scale, uno strumento unidimensionale con buona coerenza interna e validità. Si mostra utile per rilevare il flourishing in vari contesti italiani, anche in quello organizzativo, all’interno della cornice della psicologia positiva.

Il secondo articolo di Di Fabio e Bucci introduce la versione italiana della Prosocial Organizational Behaviors Scale riportando dimensionalità, attendibilità e validità concorrente dello strumento. Si configura come uno strumento adeguato per rilevare i comportamenti prosociali organizzativi nel contesto italiano, mettendo in evidenza l’importanza delle buone relazioni sul luogo di lavoro.

Segue lo studio di Di Fabio e Gori sulle proprietà psicometriche della validazione italiana della Proactive Personality Scale evidenziando l’unidimensionalità, la buona coerenza interna e la validità dello strumento che può essere pertanto utilizzato anche in Italia per rilevare la personalità proattiva, importante chiave per superare le criticità dell’attuale vita personale e professionale.

Il quarto lavoro di Di Fabio presenta la versione italiana della Career Adapt-Abilities Scale per il suo utilizzo anche con giovani adulti in Italia. Sono riportate le caratteristiche psicometriche dello strumento che si configura come ben adeguato a rilevare l’adattabilità dell’individuo, anche in questo target specifico, in un contesto in continuo cambiamento.

L’ultimo strumento della sezione, presentato nello studio di Di Fabio e Palazzeschi, è la versione italiana dell’Organizational Citizenship Behaviors Scale. I risultati di dimensionalità, attendibilità e validità concorrente indicano che si tratta di un valido strumento per rilevare i comportamenti di cittadinanza organizzativa anche nel contesto italiano, importanti per promuovere un funzionamento efficace dell’organizzazione.

Anche questo numero della rivista con i suoi molteplici stimoli per ampliare le prospettive di ricerca e intervento in vari ambiti del counseling, e con la novità del DOI come importante valore aggiunto sul piano scientifico, si presenta come un concreto strumento per sviluppare un utile scambio tra ricerca e interventi basati su evidenze scientifiche dal respiro internazionale. Ci auguriamo che il lettore ne tenga conto e contribuisca a diffondere tale strumento nei propri contesti di lavoro.

Annamaria Di Fabio, Mario Fulcheri, Guido Sarchielli

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