Vol. 15, n. 1, febbraio 2022 — pp. 1-4
EDITORIALE
Con il primo numero dell’anno 2022 la nostra rivista prosegue nella sua mission di promuovere l’accessibilità dei suoi contenuti da parte dei lettori di ogni parte del mondo, potenziando la diffusione della versione online tramite l’open access e prevedendo l’inserimento di un sempre maggior numero di articoli in lingua inglese. Mantenendo la sua tradizionale struttura, che comprende articoli invitati, studi empirici e strumenti, si propone di continuare a offrire stimoli e novità per studiosi e professionisti interessati al tema del counseling. Come direttrice di riferimento si sottolinea la vocazione della rivista tesa a generare interazioni ricche di significati condivisi e co-costruiti tra mondo della ricerca e della professione nell’ambito del counseling a livello sia nazionale che internazionale, evidenziando il valore di interventi evidenced-based, metodologicamente congruenti con i risultati delle ricerche empiriche. La rivista, unica in Italia nell’aver saputo da tempo intercettare bisogni sociali di conoscenza e di consulenza psicologica in differenti contesti di vita (dalla scuola, ai contesti di lavoro, alla comunità) e proporre risposte professionali efficaci e scientificamente convalidate, si propone inoltre di continuare a costituire uno spazio aperto di riflessioni sulle possibilità e sulle strategie per emergere dalla sfida globale legata alla pandemia Covid-19.
Relativamente all’articolazione di questo numero della rivista, la sezione degli articoli invitati comprende il contributo di Scaratti, Fregnan e Ivaldi che si inserisce nel dibattito sulla natura applicativa delle scienze umane e sociali, con specifico riferimento alla Psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Il contributo affronta la nuova configurazione della dimensione professionale e le implicazioni inerenti la ricerca come pratica professionale. Approfondisce inoltre il rapporto tra dimensione professionale e arte e le conseguenti declinazioni nella ricerca in ambito di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni, considerata nella sua connotazione di scienza sociale applicata.
La sezione successiva «Studi e ricerche» si apre con la review narrativa di Antichi, Giannini e Loscalzo focalizzata sul counseling per i militari. Questo contributo intende illustrare i diversi tipi di counseling presenti nella letteratura scientifica e applicabili ai militari e ai loro familiari, con particolare riferimento al counseling clinico, al career counseling e al counseling familiare. Si sottolinea la necessità di condurre ulteriori studi relativi alla valutazione di efficacia di questi interventi per i militari.
Il contributo successivo di Testa, Scaratti e Ivaldi presenta un intervento di consulenza realizzato all’interno di una federazione di scuole materne operante in una regione dell’Italia settentrionale. Viene offerto un inquadramento teorico che esplora le ragioni di un intreccio tra consulenza, formazione e ricerca e la loro possibile declinazione in un processo di ricerca-azione. I risultati conoscitivi consentono di mettere a fuoco coordinate di riferimento per l’innovazione e la promozione di pratiche partecipative tra i diversi stakeholder coinvolti nel processo educativo a livello di scuole dell’infanzia, adottando una prospettiva psico-socio-organizzativa.
Nell’articolo di Donati, Toscano, Viola e Zappalà viene presentato uno studio nella cornice del Technology Acceptance Model (TAM), che ha indagato se, in un contesto pandemico, la percezione di facilità d’uso attribuita al lavoro da casa mediasse la relazione tra le precedenti esperienze di lavoro a distanza e l’utilità del lavoro da casa, considerando anche l’effetto di moderazione dell’avere un figlio/figli. I risultati dello studio hanno sostanzialmente confermato le ipotesi di ricerca, a eccezione del fatto che i dipendenti con precedenti esperienze di lavoro a distanza che avevano un figlio/figli hanno percepito il lavoro da casa durante la pandemia come più facile dei loro colleghi senza figli. Sono state sottolineate alcune implicazioni teoriche e pratiche relative a controllo personale, flessibilità e uso competente delle nuove forme di lavoro technology based.
Il quarto contributo di questa sezione di Ingusci, De Carlo, Madaro, De Luca e Signore presenta uno studio condotto su professionisti della scuola (dirigenti e insegnanti), che si propone di analizzare la relazione tra capitale psicologico e strategie di adattamento al cambiamento organizzativo, considerando il ruolo del job crafting come mediatore. I risultati hanno mostrato una mediazione parziale del job crafting nella relazione tra capitale psicologico e adattamento al cambiamento, sottolineando implicazioni teoriche e pratiche in relazione al job crafting per promuovere azioni a supporto del benessere organizzativo.
La sezione «Strumenti» è composta da due articoli. Il contributo di Zambianchi analizza le proprietà psicometriche di un questionario costruito ad hoc, basato sulla Teoria della motivazione a proteggersi, elaborata nell’ambito della Psicologia della salute. Esso permette di valutare le credenze sulla gravità della pandemia, la percezione di vulnerabilità, le credenze circa l’efficacia delle protezioni e l’utilizzo delle protezioni. La struttura a quattro fattori del questionario è in linea con il modello previsto. I risultati preliminari relativi a tale questionario confermano le assunzioni della Teoria sulla motivazione a proteggersi sull’importanza delle credenze e la percezione di vulnerabilità per l’adozione di comportamenti protettivi.
Chiude il numero il contributo di Di Fabio relativo alle proprietà psicometriche della Flourishing Scale at Work per poter disporre di uno strumento specifico per valutare il flourishing in ambito lavorativo (inteso come «prosperità socio-psicologica» ovvero successo percepito in importanti aree come le relazioni, l’autostima, la presenza di scopi significativi, l’ottimismo). L’Analisi Fattoriale Confermativa ha mostrato una struttura unidimensionale della scala con buona attendibilità e validità concorrente. I risultati sottolineano che la Flourishing Scale at Work è uno strumento valido e attendibile per rilevare il flourishing in relazione al lavoro, aprendo future linee di ricerca e intervento in una cornice di healthy organizations e di strength-based prevention perspectives.
Con il nuovo anno e con le sfide legate al proseguire della pandemia Covid-19, la nostra rivista rinnova l’invito a considerala non solo come uno spazio di riflessione sul counseling e sulle sue potenzialità per sostenere le persone nell’affrontare proattivamente la complessità e le difficoltà dello scenario attuale, ma anche incoraggiando la sottomissione di articoli scientifici relativi alla ricerca e alle applicazioni/interventi di counseling finalizzati non solo al sostegno delle persone in difficoltà, ma alla promozione della loro resilienza e benessere nei diversi contesti di vita nonché all’incentivazione dei cambiamenti organizzativi congruenti con tali finalità.
L’auspicio è che la nostra rivista possa continuare a offrire nuovi e fruttuosi stimoli ed esempi di ricerca e intervento nei vari ambiti del counseling, promuovendo la consapevolezza e la generazione di scenari molteplici e innovativi, sostenendo il circolo virtuoso di scambio profondo e proficuo tra mondo scientifico e mondo professionale e la consapevolezza del valore di una creativa reciproca inter-dipendenza.
Annamaria Di Fabio, Mario Fulcheri, Guido Sarchielli