Vol. 13, n. 3, novembre 2020

EDITORIALE

Questo numero dell’annata 2020 chiude un anno di profonda complessità a livello globale dovuto alla pandemia Covid-19. Si tratta di un momento in cui non è possibile non interrogarsi sugli effetti di questa pandemia sulla salute psicofisica e sul modo con cui le persone affrontano i cambiamenti indotti nel mondo del lavoro e, quindi, anche sul contributo che può essere offerto dal counseling nei vari contesti di applicazione. L’articolo invitato di Guido Sarchielli presente in questo numero apre una preziosa riflessione, che merita ulteriori approfondimenti, sul career counseling in epoca Covid-19. La nostra rivista si offre dunque come contenitore per ampliare la riflessione sui temi connessi al Covid-19 nel prossimo futuro.

Complessivamente, il terzo numero della rivista per il 2020 offre una ricca varietà di stimoli sia per le ricerche che per le applicazioni e gli interventi professionali, continuando nella sua mission di promuovere interventi evidenced-based, attuali e metodologicamente congruenti.

La sezione degli articoli invitati include tre contributi. Il primo articolo invitato, in lingua, di Annamaria Di Fabio e Maureen Kenny, approfondisce il Work and Meaning Inventory (WAMI) già disponibile in versione italiana, realizzando un’altra versione che ne amplia l’utilizzo nel contesto degli studenti universitari. Il costrutto di meaning, rilevato con questo nuovo strumento anche in studenti universitari, apre future possibilità di ricerca e intervento in una cornice di prevenzione primaria e strength-based prevention perspectives per promuovere il benessere.

Il secondo articolo invitato di Guido Sarchielli introduce una riflessione sui mutamenti che le ripercussioni economiche e i cambiamenti del mondo del lavoro a seguito della pandemia Covid-19, stanno introducendo nelle pratiche di career counseling. Emerge l’importanza di focalizzarsi sull’acquisizione di risorse e sull’individuazione di fattori protettivi per costruire un percorso di sviluppo professionale sostenibile e aumentare la resilienza di fronte a shock professionali, crisi e transizioni che si immaginano sempre più frequenti.

Il terzo contributo di questa sezione di Carlo Cristini e Mario Fulcheri tratta del counseling psicologico-clinico nell’anziano, sottolineandone il ruolo nella comprensione e nel supporto della persona anziana in difficoltà nel suo cammino esistenziale. Il counseling psicologico-clinico si propone di aiutare l’anziano a comprendere le angosce di separazione, a facilitare il lavoro del lutto, a riscoprire l’esperienza positiva del vivere.

La sezione successiva (Studi e ricerche) si apre con il contributo di Emanuela Valente, Rita Chiesa, Greta Mazzetti, Renato Salsone e Dina Guglielmi che riguarda uno studio condotto su adolescenti nel delicato passaggio di sviluppo del percorso formativo dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado. I risultati mostrano il ruolo del capitale psicologico (autoefficacia, ottimismo, speranza e resilienza), dell’importanza attribuita alla scuola e del supporto ricevuto dai genitori nella pianificazione della scelta, sottolineando gli aspetti di multicausalità.

Il contributo successivo di Manuela Zambianchi presenta uno studio che ha analizzato, attraverso un modello modificato della Teoria del Comportamento Pianificato, il contributo offerto dall’adesione passata alla dieta Mediterranea, la credenza che la dieta Mediterranea possa contribuire alla salute nell’età anziana e le strategie proattive di coping sull’intenzione di aumentare la sua aderenza. I risultati hanno mostrato il valore delle variabili esaminate nell’aderire alla dieta mediterranea, considerata un regime alimentare che favorisce il benessere negli anziani.

Nell’articolo di Alessio Gori, Marina Gazzaniga, Letizia Palazzeschi e Annamaria Di Fabio, viene presentato uno studio che esamina le relazioni tra accettazione del cambiamento, self-perceived employability e tratti di personalità in studenti universitari. I risultati mostrano il contributo dell’accettazione del cambiamento, oltre ai tratti di personalità, in relazione all’occupabilità di studenti universitari, sottolineando future prospettive di ricerca e intervento in una cornice preventiva.

Un articolo compone la sezione Strumenti. Il contributo di Di Fabio e Gori presenta una versione mirror della Prosocial Organizational Behaviors Scale. La realizzazione di questa versione mirror della scala consente contemporaneamente la rilevazione di due parti speculari (Parte A — I miei comportamenti prosociali organizzativi; Parte B — I comportamenti prosociali organizzativi degli altri). L’analisi delle proprietà psicometriche mostra che la scala possiede buona attendibilità e validità concorrente, sottolineandone le potenzialità per la rilevazione dei comportamenti prosociali nei contesti organizzativi.

Gli articoli che compongono questo numero della rivista rappresentano esempi efficaci per ampliare le prospettive di ricerca e di intervento considerando le diverse sfaccettature del counseling e i diversi, numerosi e differenziati target a cui può essere rivolto. Per il prossimo anno la nostra rivista si propone anche come uno spazio di riflessione sul counseling alla luce dei cambiamenti introdotti nello scenario della pandemia Covid-19, considerando i diversi contesti e le realtà di intervento nella circolarità positiva tra ricerca e applicazione. Articoli scientifici ed esperienze ancorate alla letteratura scientifica sono caldamente incoraggiati per la sottomissione. L’auspicio è che grazie ai contributi sia possibile mantenere il fulcro del dialogo tra ricerca e applicazione, incrementando la circolarità positiva e il movimento verticale riflessivo che vantaggiosamente ne deriva.

Annamaria Di Fabio, Mario Fulcheri, Guido Sarchielli

 

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