Vol. 13, n. 2, giugno 2020

EDITORIALE

Questo secondo numero dell’annata 2020 caratterizzata dalla scelta della modalità open access della rivista, continua a offrire contributi liberamente fruibili per i lettori. La rivista prosegue pertanto nella sua mission di proporre un panorama ricco e variegato di stimoli, per elicitare creatività e innovazione, sia sul piano delle ricerche sia sul piano delle applicazioni e degli interventi per i professionisti, a partire dai contesti attuali fino a tratteggiare e anticipare possibili contesti futuri. La rivista intende infatti attivare nel contesto scientifico/applicativo circoli virtuosi di riflessione e di dialogo, creando sinergie tra mondo della ricerca e mondo professionale per la promozione di interventi di counseling in differenti ambiti di applicazione, ancorati a stimoli scientificamente validati e condivisi.

Questo numero presenta molteplici contributi che delineano interessanti prospettive di ricerca e di intervento.

Tra gli articoli invitati, il contributo di McIlveen e McDonald presenta il valore che una prospettiva psicologica può avere nella costruzione e nello sviluppo di percorsi professionali nel settore dell’agricoltura, sottolineando una prospettiva di psicologia della sostenibilità e dello sviluppo sostenibile.

Il secondo articolo invitato di D’Emilione, Giuliano e Grimaldi sottolinea il ruolo dell’equipe multidisciplinare, mostrando il valore della collaborazione tra professionisti e operatori sociali nelle politiche a contrasto della povertà. Gli autori offrono un quadro relativo al funzionamento delle equipe multidisciplinari che assumono attualmente una sempre maggiore rilevanza sia in relazione al Reddito di cittadinanza sia in relazioni agli effetti che il Covid-19 avrà sul lavoro dei servizi a livello di sistemi di welfare locali.

La sezione «Studi e ricerche» si apre con il contributo di Molino, Mazzetti, Mameli, Ciani, Vinci, Cortese, Guglielmi, Manuti, Perla, Trinchero e Vannini relativo a un’indagine sulle caratteristiche organizzative e didattiche in istituti con effetto-scuola positivo e negativo (elaborato da Invalsi). L’indagine, che ha coinvolto 1774 insegnanti provenienti da 73 scuole di tre regioni italiane, ha evidenziato che le scuole con risultati di apprendimento migliori mostrano livelli significativamente più alti di leadership di supporto del dirigente scolastico e di decision-making partecipativo. Gli autori offrono proposte di intervento secondo un approccio multifattoriale e interdisciplinare.

L’articolo successivo di Chiesa e Melega presenta una ricerca quali-quantitativa che esplora la prospettiva temporale degli adolescenti e la percezione che questi hanno del futuro. I risultati di 20 interviste in profondità condotte su adolescenti hanno mostrato che i partecipanti sono fiduciosi di potere intervenire sul futuro soprattutto per realizzarsi a livello professionale, nonostante riconoscano l’incertezza dovuta al contesto economico e il fatalismo che viene trasmesso dagli adulti. Nonostante gli autori riconoscano i limiti di generalizzabilità dei risultati, sottolineano l’importanza di pratiche a sostegno dell’orientamento al futuro degli adolescenti, potenziando la capacità di tollerare l’incertezza e di costruire progetti flessibili e sostenibili.

Il contributo di Gori, Palazzeschi, Gazzaniga, Topino e Di Fabio si propone di esaminare le relazioni tra il costrutto di Intrapreneurial Self-Capital (ISC) e la Career Decision-Making Self-Efficacy, controllando per i tratti di personalità. I risultati mostrano che l’ISC aggiunge una percentuale di varianza incrementale rispetto alla varianza spiegata dai tratti di personalità, in relazione alla career decision-making self-efficacy, offrendo future prospettive di ricerca e intervento.

L’articolo di Panari e Tonelli offre una rassegna relativa alla gestione del cambiamento organizzativo con un focus sul confronto tra le aspettative dell’organizzazione e il punto di vista dei lavoratori nell’ottica della consulenza aziendale. L’analisi della letteratura consente di evidenziare gli aspetti che possono essere utilizzati nella consulenza aziendale per supportare i processi organizzativi da un lato e dall’altro i lavoratori nelle fasi di cambiamento.

Il contributo di Giancaspro e Manuti, che chiude questa sezione, presenta uno studio con l’obiettivo di indagare la relazione tra commitment verso il cambiamento ed engagement organizzativo analizzando il ruolo di mediatore svolto dal coping. La ricerca si colloca in una prospettiva di analisi del cambiamento organizzativo people-oriented che sottolinea il ruolo fondamentale di atteggiamenti e credenza di individui e gruppi nel processo di ristrutturazione dei comportamenti organizzativi a supporto del cambiamento. I risultati dello studio sottolineano l’importanza della funzione del management delle risorse umane a supporto della relazione persona/organizzazione.

La sezione successiva, dedicata agli strumenti, include il contributo di Di Fabio relativo alle proprietà psicometriche della versione italiana della Withdrawal Intention Scale. Lo strumento risulta adeguato a misurare l’intenzione di lasciare il proprio posto di lavoro anche nel contesto italiano. Tale contributo permette dunque di continuare la ricerca e di aprire nuove prospettive di intervento in un’ottica di prevenzione primaria e strength-based prevention perspectives per promuovere healthy organizations.

Questo numero nel suo nuovo formato open access, con il suo particolare valore sia a livello scientifico sia a livello di mondo professionale per la possibilità di condivisione delle ricerche e degli interventi, rafforza la tradizionale natura della rivista come strumento disponibile per studiosi e professionisti nei diversi ambiti applicativi del counseling. La rivista continua, inoltre, a configurarsi come un terreno di proficuo scambio tra ricerca e interventi in un’ottica evidence-based. L’augurio è che un numero sempre maggiore di lettori possa usufruire di questo strumento a servizio della comunità sia scientifica sia dei professionisti, e avere la possibilità di diffonderlo nei propri contesti di ricerca e applicazione come stimolo da un lato per revisioni critiche di funzionamenti consolidati, dall’altro per generare permeabilità verso nuove configurazioni degli interventi tradizionali, fino a strutturare interventi innovativi anche in contesti non tradizionali in relazione a nuove tematiche, a partire dal contesto italiano.

Annamaria Di Fabio, Mario Fulcheri, Guido Sarchielli

 

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