Vol. 13, n. 2, giugno 2020

STUDI E RICERCHE

Adolescenti e prospettiva temporale

Una ricerca quali-quantitativa

Rita Chiesa1 e Anna Melega2

Sommario

La presente ricerca quali-quantitativa intende esplorare la prospettiva temporale degli adolescenti (in termini di time orientation e time relation), l’atteggiamento verso il futuro e la percezione di controllo su di esso. Sono state condotte 20 interviste in profondità a adolescenti di età compresa tra i 17 e i 18 anni (10 maschi e 10 femmine). I risultati mostrano che la maggioranza ha un orientamento al presente-futuro e percepisce la connessione tra passato, presente e futuro. I partecipanti si mostrano fiduciosi di potere intervenire sul futuro soprattutto per realizzarsi a livello professionale, nonostante riconoscano l’incertezza dovuta soprattutto al contesto economico e ritengano che alcuni adulti tendano a scoraggiarli. Nonostante i limiti di generalizzabilità dei risultati, essi sono importanti per le pratiche educative/orientative.

Parole chiave

Prospettiva temporale, orientamento temporale, relazioni temporali, orientamento al futuro, adolescenti.

STUDIES AND RESEARCH

Adolescents and time perspective

A qualitative-quantitative study

Rita Chiesa3 and Anna Melega4

Abstract

This quantitative-qualitative study aims to explore adolescents’ time perspective (time orientation and time relation), their future time attitude and their perceived control over future events. 20 in-depth interviews were conducted among 17 and 18-year-old adolescents (10 males and 10 females). The results show that the majority have a present-future orientation and perceive the past, present and future as interconnected. Participants trust that they are able to influence their future, especially their careers, even if they are worried about the uncertainty caused by the current economic situation and think that some adults tend to discourage them. Despite limited generalizability of the results, they are important for educational and vocational practices.

Keywords

Time perspective, time orientation, time relation, future orientation, adolescents.

Prospettiva temporale: le dimensioni di time orientation e time relation

Zimbardo e Boyd (1999) hanno definito la prospettiva temporale come «il processo spesso non conscio per mezzo del quale i flussi continui di esperienze personali e sociali vengono assegnati a categorie temporali, o a cornici temporali, le quali aiutano a dare ordine, coerenza, e significato a quegli eventi» (p. 1271). Queste categorie temporali vengono usate per codificare, archiviare e richiamare alla memoria precisi eventi e vanno a formare aspettative, obiettivi e possibili scenari. Poiché concentrarsi su uno in particolare tra passato, presente e futuro significa solitamente tenere fuori gli altri due dalla nostra attenzione, essi competono costantemente per emergere. Naturalmente, gli stimoli presenti nel contesto concorrono ad attirare l’attenzione sull’una o l’altra dimensione, tuttavia è la persona che sceglie intenzionalmente a quale dimensione temporale ancorarsi in una determinata situazione. Più in generale, gli individui sviluppano un’attenzione abituale su una delle dimensioni temporali, ovvero un orientamento temporale (time orientation), che li porta di conseguenza a focalizzarsi meno sulle due rimanenti. L’orientamento temporale si stabilisce attraverso un processo di apprendimento contestualmente determinato perché influenzato ad esempio dal modello familiare, l’interazione con i pari, le influenze culturali e religiose, la classe sociale d’appartenenza. L’orientamento temporale può essere quindi definito come l’importanza che viene attribuita a ciascuna categoria temporale, passato, presente e futuro. Oltre che per la dimensione di time orientation, la prospettiva temporale individuale si distingue anche per la dimensione di time relation, ovvero il modo in cui si percepiscono i legami tra i periodi di tempo, il modo in cui si pensa che siano legati l’uno all’altro (Mello & Worrell, 2007; 2015). Quest’ultima dimensione è rilevante per definire i rapporti di causa-effetto tra ciò che si è vissuto/si è fatto in passato, ciò che si sta vivendo o facendo nel presente e le conseguenze future.

Gli adolescenti e la prospettiva temporale

L’adolescenza viene definita come un periodo di sviluppo particolarmente rilevante per l’acquisizione di abilità cognitive sempre più avanzate che includono il pensiero astratto-ipotetico e i cambiamenti nell’approccio a compiti cognitivi e a questioni morali (Keating, 1990). Durante il periodo adolescenziale anche la dimensione temporale diviene particolarmente importante perché, come sostiene Fraisse (1957), è questo il periodo in cui l’individuo acquisisce una vera «padronanza del tempo». In questa fase, infatti, il tempo di vita non è più concepito come astratto, ma diventa significativo per la propria identità personale e viene vissuto come un tempo del sé che gradualmente matura in funzione delle nuove abilità cognitive e psicosociali (Zazzo, Bariaud, & Rodriguez-Tomé, 1987). Dato il suo valore motivazionale, l’orientamento temporale in adolescenza è stato studiato soprattutto in termini di future orientation, ovvero l’immagine che gli individui hanno riguardo al loro futuro, come coscientemente rappresentato e auto-riferito (Nurmi, 1991). Secondo numerosi studi (i.e. Siu et al., 2014; Wills, Sandy, & Yaeger, 2001; Zimbardo & Boyd, 1999), gli adolescenti sarebbero maggiormente centrati sul presente rispetto ai giovani ed agli adulti. Una ricerca di Mello e Worrell (2006) mostra inoltre che l’orientamento verso il presente edonistico, un focus sul piacere e sul vivere nel momento presente è maggiore negli adolescenti anche rispetto ai preadolescenti. Ciò appare particolarmente rilevante perché la ricerca ha dimostrato un’associazione positiva tra l’orientamento temporale futuro ed una serie di comportamenti adattivi in diversi domini di vita, come la motivazione all’apprendimento, l’investimento nello studio, il posticipo della gratificazione, l’uso di strategie auto-regolatorie efficaci (Peetsma & van der Veen, 2011; Simons et al., 2004), insieme ad una più bassa probabilità di comportamenti a rischio e una buona integrazione sociale, caratterizzata da impegno sociale e partecipazione in attività sociali (Lens et al., 2012).

Tuttavia, esistono in letteratura anche risultati opposti. Ad esempio, Mello, Finan e Worrell (2013) hanno riscontrato che la maggior parte degli adolescenti sono orientati allo stesso modo verso il futuro e il presente. Per quel che riguarda la relazione tra le dimensioni temporali, la maggior parte dei partecipanti a questa ricerca vede passato, presente e futuro interconnessi tra loro e solo pochi riportano invece una visione slegata delle dimensioni temporali. Quest’ultima evidenza è in contrasto con la letteratura precedente, riferita però a studenti universitari e adulti, la quale riportava una netta preferenza per una rappresentazione delle dimensioni temporali come indipendenti e scollegate tra loro (Cottle, 1967; Thompson & Fitzpatrick, 2008). Un approfondimento qualitativo svolto tramite focus group (Mello et al., 2009) circa le concezioni di un gruppo di adolescenti dai 13 ai 17 anni riguardo il passato, il presente e il futuro ha rilevato che i significati attribuiti al passato sono legati a memorie personali, ad esempio ricordi relativi alla sfera familiare, il presente appare di difficile definizione per il suo essere effimero, mentre il futuro viene descritto come il tempo che ancora non c’è, qualcosa che comporta un certo grado di mistero e incertezza. In generale, quindi, il passato appare un tempo storico, il presente un tempo sfuggevole ed il futuro come misterioso. L’atteggiamento verso il futuro è tendenzialmente positivo, anche se l’eccitazione verso il suo potenziale si alterna alla preoccupazione per l’incertezza che esso comporta. La percezione di controllo emerge come un importante elemento che collega passato, presente e futuro: mentre il passato non si può cambiare perché già avvenuto, il futuro si può determinare agendo sul presente.

Obiettivi

La ricerca sulla prospettiva temporale in adolescenza malgrado sia stata identificata come oggetto di grande interesse presenta ancora importanti limiti e zone inesplorate. Inoltre, essendo recenti molti dei cambiamenti della società contemporanea, risulta interessante approfondire l’argomento, tenendo conto di nuove considerazioni circa la società stessa.

Il fine della presente ricerca è infatti quello di indagare la prospettiva temporale degli adolescenti e la percezione che questi hanno del futuro. In particolare, il primo obiettivo riguarda l’esplorazione l’orientamento temporale (time orientation) e la relazione che gli adolescenti percepiscono tra le dimensioni temporali di passato, presente e futuro (time relation). Inoltre, partendo dall’idea di Bensayag e Schmit (2003) secondo cui il futuro ha cambiato di segno da promessa a minaccia a causa dei suoi tratti di rischio e incertezza assunti nell’era moderna, il secondo obiettivo del presente studio è quello di approfondire la percezione riguardo al futuro da parte degli adolescenti, esplorando in particolare l’atteggiamento e la percezione di controllo su di esso.

Metodo

Partecipanti

I partecipanti sono 20 adolescenti di età compresa tra i 17 e i 18 anni, di cui 10 femmine e 10 maschi, tutti di nazionalità italiana, residenti nel Nord Italia. Il gruppo fa parte di un’associazione scoutistica. Tutti i ragazzi facenti parte del campione frequentano la scuola secondaria di secondo grado.

Strumenti

È stata utilizzata un’intervista in profondità, composta da una sezione di strumenti strutturati quantitativi e una sezione di domande aperte.

Strumento quantitativo

Time orientation. Si riferisce alla relativa enfasi che ciascun individuo pone su ogni periodo di tempo ed è stata misurata attraverso la scala grafica contenuta nel Adolescent Time Inventory-Italian version (Mello et al., 2011), questionario sviluppato al fine di misurare la prospettiva temporale degli adolescenti. Tale strumento consiste di 5 componenti: time meaning, time frequency, time orientation, time relation, e time attitudes. Ciascuna componente può essere utilizzata separatamente. La scala di time orientation si compone di 7 item ciascuno dei quali presenta tre cerchi corrispondenti a passato, presente e futuro. La grandezza del cerchio indica l’importanza riconosciuta a ciascuna dimensione temporale. La figura 1 presenta il passato come cerchio più grande rispetto al presente e al futuro (orientamento al passato); la figura 2 riporta il presente come cerchi più grande (orientamento al presente); la figura 3 il futuro come cerchi più grande(orientamento al futuro); la figura 4 si compone di due cerchi più grandi, passato e futuro ed un cerchio più piccolo corrispondente al presente (orientamento al passato-futuro); nella figura 5 i due cerchi più grandi sono passato e presente (orientamento al passato-presente); nella figura 6 i due cerchi più grandi sono presente e futuro (orientamento al presente-futuro); la figura 7 propone tutti e tre i cerchi di uguali dimensioni (orientamento equilibrato). L’intervistato deve scegliere l’item che riporta la figura che meglio rappresenta il suo orientamento. Lo strumento rappresenta un adattamento del Circle Test di Cottle (1967), è stato adattato in molte lingue, e si è mostrato predittivo del successo accademico e dei comportamenti a rischio in adolescenza (Mello et al, 2013).

Time relation. Si riferisce al grado in cui gli individui percepiscono il passato, il presente e il futuro come legati tra loro. Anche questa parte è valutata attraverso l’apposita scala grafica contenuta nel Adolescent Time Inventory-Italian version (Mello et al., 2011). In questo caso le opzioni tra cui scegliere sono 4: la figura 1 rappresenta i tre cerchi rispondenti a passato, presente e futuro come distanziati tra loro nello spazio; la figura 2 mostra presente e futuro come cerchi in parte sovrapposti, mentre il passato è distanziato; la figura 3 mostra una rappresentazione sequenziale in cui il cerchio del passato si sovrappone in parte al cerchio del presente, che a sua volta si sovrappone con il cerchio del futuro; infine, nella figura 4 i tre cerchi sotto tutti interconnessi tra loro. Ogni figura rappresenta un tipo di relazione diversa tra le dimensioni temporali. Lo strumento rappresenta un adattamento del Circle Test di Cottle (1967), è stato adattato in molte lingue, e si è mostrato predittivo del successo accademico e dei comportamenti a rischio in adolescenza (Mello et al, 2013).

Future time attitude. L’atteggiamento verso il futuro è stato indagato attraverso una scala di differenziale semantico composta da 11 coppie di aggettivi. Ai rispondenti è stato chiesto, pensando al futuro, di collocare le proprie risposte lungo un continuum composto da 7 punti. 1 corrisponde al polo negativo della scala, 7 rappresenta il polo positivo. Sviluppata da Osgood et al. (1957) per misurare gli atteggiamenti, la scala di differenziale semantico nella sua versione originale risulta composta da tre dimensioni (valore, potenza, attività), tuttavia seguendo l’esempio di precedenti ricerche, si è proceduto ad adattare alcune coppie di aggettivi per renderle più adatte all’oggetto da valutare, ovvero il futuro (Rosenberg & Navarro, 2018). La ridotta numerosità del campione non ha permesso di verificare la struttura fattoriale della scala adattata, motivo per cui si è deciso di analizzare i punteggi relativi ai singoli item e non alle eventuali dimensioni sottostanti alla scala.

Strumento qualitativo

Percezione di controllo sul futuro. Sono state poste due domande aperte: a) Da che cosa dipendono le cose che accadranno nel tuo futuro? b) In che modo e quanto pensi di poter intervenire sugli eventi che avverranno nel tuo futuro?

Procedura

I partecipanti sono stati reclutati su base volontaria. L’obiettivo dello studio è stato presentato come indagare la percezione del tempo, ed in particolare del futuro, nei ragazzi adolescenti. I ragazzi e le ragazze coinvolte hanno acconsentito a partecipare in maniera anonima. L’intervista della durata di un’ora è stata condotta sempre dalla stessa ricercatrice. Le risposte sono state registrate e trascritte.

Analisi

Per la parte quantitativa sono state condotte analisi della distribuzione delle risposte (frequenze e moda). Per la parte qualitativa, si è sottoposto il testo trascritto ad un’analisi manuale del contenuto per identificare parole sovrarappresentate e co-occorrenze.

Risultati

Analisi quantitativa

Dall’analisi della distribuzione delle risposte relative alla time orientation (figura 1), l’opzione maggiormente scelta (70% dei rispondenti) è la 6, che rappresenta l’orientamento al presente-futuro, tuttavia tra i partecipanti c’è chi (10%) considera passato e futuro più importanti del presente (opzione 4), chi (10%) attribuisce pari importanza a tutte le tre categorie (opzione 7). L’orientamento al presente è proprio solo del 5% (opzione 2) così come l’orientamento che sottostima il futuro rispetto a presente e passato (opzione 7).

Per quel che riguarda la time relation (tabella 2), la moda si attesta sul valore 4, ovvero la configurazione che presenta un’interrelazione tra tutte e tre le dimensioni temporali; tuttavia, 7 rispondenti (35%) scelgono l’opzione 2, che vede il passato slegato da presente e futuro, i quali appaiono invece collegati. Il restante 15% sottolinea il carattere sequenziale tra passato-presente-futuro (opzione 3).

La tabella 3 mostra come le persone mostrino differenti combinazioni di time orientation e time relation: ad esempio tra coloro che hanno un orientamento presente-futuro (opzione 6), 6 partecipanti percepiscono il passato come scollegato dal presente e dal futuro (opzione 2), 5 vedono tutte e tre le dimensioni correlate, mentre 3 hanno un’immagine sequenziale di passato, presente e futuro.

Per quanto riguarda l’atteggiamento verso il futuro, l’analisi delle frequenze circa le risposte date al differenziale semantico (Tabella 4) mostra che per alcuni aggettivi, come gratificante, felice, migliore e piacevole, le risposte si avvicinino maggiormente verso il polo positivo del continuum, infatti la moda è rispettivamente di 5, 5 e 6. Al contrario per altri aggettivi come certo, facile e prevedibile, la moda si concentra sui valori più bassi, ovvero 2 e 3, indicando che le risposte sono prossime al polo negativo del continuum che indica il futuro come incerto, difficile, imprevedibile. Per gli aggettivi rimanenti, cioè solido, stabile e rassicurante, la moda di 4, dunque le risposte sono meno estremizzate.

Tabella 1

Time orientation (frequenze)

Configurazione

Frequenza

Percentuale

  1. orientamento al presente

1

5,0

  1. orientamento al passato-futuro

2

10,0

  1. orientamento al passato-presente

1

5,0

  1. orientamento al presente-futuro

14

70,0

  1. orientamento equilibrato

2

10,0

Totale

20

100,0

Tabella 2

Time relation (frequenze)

Configurazione

Frequenza

Percentuale

2

7

35,0

3

3

15,0

4

10

50,0

Totale

20

100,0

Note. Configurazione 2: presente e futuro sovrapposti, passato distanziato; configurazione 3: rappresentazione sequenziale passato-presente-futuro; configurazione 4: tre cerchi interconnessi

Tabella 3

Tabella 4

Moda dei valori del differenziale semantico

relativi all’atteggiamento verso il futuro

Aggettivi relativi al futuro

Moda

Gratificante

5

Felice

6

Migliore

6

Certo

2

Piacevole

5

Facile

2

Prevedibile

2

Solido

4

Stabile

4

Rassicurante

4

Organizzato

5

Tavola di contingenza

time orientation X time relation

Time orientation

Time relation

n° casi

2

4

1

4

4

1

2

1

5

4

1

6

4

5

2

6

3

3

7

4

2

20

Analisi qualitativa

La percezione di controllo sul futuro

Dall’analisi qualitativa emerge come la percezione di controllo sul proprio futuro è legata alla percezione della continuità temporale, e dunque alla dimensione di time relation, infatti un intervistato afferma che «Io penso di vivere molto nel presente però tutto quello che faccio lo guardo rispetto al futuro però so bene che un sacco di cose sono influenzate dal passato», oppure ancora: «Quello che capiterà dipenderà un po’ da quello che è successo in passato e un po’ da quello che faccio adesso. è una percentuale… 33.3 per passato, presente e futuro. Anche il futuro merita una percentuale perché può comunque capitare di tutto, il presente perché ti costruisci qualcosa adesso e il passato perché ogni cosa che hai fatto in passato si ripercuote nel presente e nel futuro». Questa percezione inoltre cambia crescendo. Ad esempio, una ragazza afferma: «Quando sei piccolo è già tutto dato… sai già quale sarà il tuo futuro. Un bambino delle elementari sa che farà le medie e le superiori… il futuro è il giorno dopo quando si è più piccoli… e invece diventa più spazioso man mano che si cresce». Un’altra ragazza conferma: «Da più piccola il futuro era una cosa molto più lontana. Prima è una successione di eventi già scanditi… dopo no, devi proprio costruirtelo tu».

Rispetto alla possibilità di influenzare il futuro, gli intervistati sono fiduciosi di potere intervenire sul proprio avvenire, seppure riconoscano che non tutte gli accadimenti dipenderanno da loro. Un ragazzo afferma: «Dipendono al 60% da me perché sono io a decidere il mio futuro. Il restante 40% dipende da altro… perché non posso controllare tutto» e un’altra ragazza ancora dichiara: «Sicuramente dipenderanno da delle scelte… dovrò farle per decidere quale sarà la mia strada. Però lascio un margine all’imprevisto… boh, non so bene da cosa dipenderà».

Intervenire sul futuro attraverso le scelte

Fare scelte soprattutto di carattere scolastico-professionale emerge come mezzo principale per determinare attivamente sul futuro: «… ovvio che secondo me sono le tue scelte di adesso, di ogni istante che fanno il tuo futuro. Poi magari possono andare storte delle cose e quello non dipende da me…» afferma un intervistato. Similmente un’altra persona dice: «Io voglio decidere sul mio futuro e le decisioni che prenderò credo che condizioneranno il mio futuro. Quindi influirò su di esso prendendo decisioni e adattandomi alla situazione in cui mi troverò». Anche la dimensione di incertezza associata al futuro viene percepita in particolar modo come influenzata dall’esito delle scelte che si devono compiere in ambito scolastico-professionale: «Un po’ è la paura di scegliere la cosa sbagliata… che crea preoccupazione. Dopo magari puoi cambiare… però, se magari ci vai vicino al primo colpo è meglio». Un altro ragazzo afferma: «Il futuro è incerto perché non so ancora cosa fare, non so cosa mi piacerà fare come lavoro quindi lo vedo più incerto…».

Rispetto alla possibilità di realizzare il futuro che si desidera, i fattori contestuali vengono citati soprattutto in chiave negativa. Ad esempio, la scuola e gli insegnanti non sempre appaiono di supporto: «La scuola è un po’ espressione della società che dice che il futuro non si sa bene cosa sia. Dipende un po’ dagli insegnanti… ho in mente un professore che ci dice che dopo il liceo classico possiamo solo andare a chiedere l’elemosina in piazza… e altri pensano invece che studiare possa portare molto in là e a cose molte alte in futuro». E ancora: «A scuola ti danno un input che ti fa pensare che sarà sempre più difficile e che ti devi impegnare e lavorare costantemente». Anche la situazione economica diventa rilevante dato che il futuro è visto soprattutto in termini di futuro lavorativo: «Non ho molte sicurezze perché nel mondo del lavoro in cui finirò dopo la scuola non ci saranno certezze, all’interno di un’azienda ad esempio, non avrei sicurezze. Conoscendo sia me che il mondo del lavoro e il mondo in generale, non mi sembra qualcosa di sicuro. Di sicuro c’è poco…». Un altro ragazzo afferma: «Con la scuola che faccio… poi l’università, poi magari un master… insomma fai il mondo… e poi dopo ti ritrovi in casa con pigiama… diventa frustrante, sai di sapere le cose però non c’è posto in cui renderlo noto, in cui dimostrare quello che sai fare». Queste valutazioni si accompagnano ad un atteggiamento negativo verso il futuro: «Guardando ad esempio alla disoccupazione giovanile che è sempre molto alta… e il sentir dire che le «menti» scappano all’estero… questo influenza molto. Scredita il futuro da un certo punto di vista…» C’è comunque chi si dichiara maggiormente ottimista: «Io penso che ci sia posto per tutti in realtà e che se uno trova quello che gli piace troverà il modo di farlo» o ancora: «Sono qui, ho 17 anni. I tempi di adesso forse sono difficili, però non sono il primo, ho fatto una buona scuola e se anche ci sono dei problemi di disoccupazione, dipenda da me, dal mio impegno. I problemi ci sono, ma credo che fare il possibile sia la prima cosa e che ciascuno possa raggiungere i propri obiettivi».

Discussione

La presente ricerca quali-quantitativa ha intenso esplorare la prospettiva temporale degli adolescenti e la percezione che questi hanno del futuro. In particolare, il primo obiettivo è stato indagare l’orientamento temporale (time orientation) e la relazione che gli adolescenti percepiscono tra le dimensioni temporali di passato, presente e futuro (time relation), mentre il secondo obiettivo è stato quello di approfondire l’atteggiamento verso il futuro e la percezione di controllo su di esso.

La prospettiva temporale è stata descritta come un forte predittore del comportamento umano (Zimbardo e Boyd, 1999) e come importante costrutto per la comprensione degli adolescenti (Mello & Worrell, 2015). Sono diversi, infatti, gli studi che hanno indagato come gli atteggiamenti verso il passato, il presente e il futuro predicono esiti accademici e psicologici negli adolescenti (Mello et al., 2009; Mello, Worrell, & Andretta, 2009). Sono però pochi gli studi che hanno indagato il time orientation e il time relation per analizzare la prospettiva temporale; è per questo motivo il presente studio ha inteso indagare l’importanza che ciascun soggetto dà a ciascuna dimensione temporale e il grado in cui sono percepite intersecate tra loro. In linea con quanto emerso da uno studio di Mello e colleghi (2013), i risultati riguardanti la time orientation mettono in evidenza come la maggior parte dei rispondenti abbia un orientamento al presente-futuro. Tuttavia, ciò differisce altre evidenze presenti in letteratura che evidenziano come gli adolescenti siano maggiormente focalizzati sul presente (Bowles, 1999; Mello & Worrell, 2006). Questa differenza può essere dovuta al fatto che spesso in altre indagini viene chiesto ai soggetti di selezionare una tra le dimensioni temporali, mentre grazie allo strumento utilizzato nel presente studio i ragazzi hanno la possibilità di scegliere opzioni che includono anche due dimensioni temporali come rilevanti allo stesso modo. Il passato invece viene confermato come una dimensione a cui gli adolescenti prestano poca attenzione. In particolare, il presente studio ricostruisce una visione di passato come legato al tempo della fanciullezza, da cui ci si vuole affrancare per affermare la propria autonomia rispetto al mondo degli adulti.

Per quanto riguarda la dimensione di time relation, il 50% dei rispondenti ha scelto l’opzione che rappresenta le dimensioni temporali come interrelate tra loro, mentre il 35% si posiziona sull’opzione che rappresenta una interconnessione tra presente e futuro, escludendo quindi il passato; nessun ragazzo sceglie l’opzione che vede le dimensioni temporali come non legate tra loro. Questo risultato ha una certa importanza, perché la relazionalità tra le dimensioni temporali è un concetto intrinsecamente motivazionale (Mello et al, 2009), poiché gli individui sono motivati nel portare a termine un compito se sono consapevoli della sua utilità al fine di raggiungere un obiettivo futuro (Eccles & Wigfield, 2002). Anche all’interno delle interviste sono emerse delle affermazioni che vanno a confermare questo risultato, relativo alla percezione di interconnessione tra passato, presente e futuro.

Focalizzandosi sulla dimensione futuro, il differenziale semantico suggerisce che negli intervistati ci sia un atteggiamento ambivalente che da un lato fa immaginare l’avvenire come gratificante, piacevole e felice, ma dall’altro lato li porta a percepirlo come incerto, imprevedibile e instabile. L’atteggiamento positivo verso il futuro trova conferma nella letteratura sull’argomento (Arnett, 2007; Mello et al., 2009; Mello & Worrell, 2015) e nel presente studio si accompagna alla percezione di poter intervenire attivamente per aumentare la probabilità di realizzare i propri desideri, nonostante si riconosca l’incertezza e la mancanza di completo controllo sui fatti che avverranno. Nel passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza, l’incertezza è percepita anche in maniera positiva, come l’affrancarsi da una routine predeterminata dagli adulti a favore di un futuro da costruire in maniera autonoma. Inoltre, l’incertezza viene accettata come scenario all’interno del quale pianificare il proprio futuro scolastico-professionale. Fattori esterni quali la disoccupazione e la situazione economica generale vanno ad aumentare la percezione di incertezza, così come alcuni adulti significativi, come gli insegnanti, trasmettono, in certi casi, un’idea di futuro minaccioso e in cui è difficile trovare soddisfazioni. L’influenza delle relazioni interpersonali con gli adulti nel determinare l’orientamento verso il futuro è nota, così come l’importanza del dominio relativo all’educazione-carriera nel prefigurare il futuro (i.e. Seginer, 2019). Va comunque sottolineato che nello studio presente, immaginando il futuro, gli intervistati mostrano di focalizzarsi spontaneamente sulla propria realizzazione professionale, seppure le domande non facessero esplicito riferimento a questo dominio della vita. Nessun riferimento viene fatto ad esempio rispetto al dominio relazionale e familiare nel futuro.

Un’ultima considerazione riguarda l’apparente contraddizione dell’avere rilevato da un lato un atteggiamento positivo verso il futuro e la percezione di poter intervenire su di esso e dall’altro la preoccupazione per l’incertezza degli scenari economico-sociali. Come suggerito da Benesayag e Schmit (2003), i quali collocano la minaccia rappresentata dal futuro non tanto su un piano interpretativo individuale, ma bensì sociale, Morselli (2013) reinterpreta il significato di prospettiva temporale, sostenendo che le persone esposte ad un clima sociale connotato da incertezza, possono sia esserne demotivate sia cercare di resistere a tale influenza. Perciò, in una società caratterizzata da incertezza e mancanza di prospettive future, gli individui con un orientamento temporale futuro forte possono opporsi all’influenza fatalistica della società. In questo modo, l’orientamento temporale futuro può anche essere considerato come la capacità di resistere all’influenza del futuro minaccioso che viene trasmesso dalla società (Morselli, 2013). Questo ragionamento è coerente con un ulteriore elemento presente nella letteratura, secondo cui l’orientamento al futuro può essere identificato come un importante predittore della capacità degli adolescenti di far fronte a condizioni avverse legate al contesto (Ostaszewski & Zimmerman, 2006).

Limiti e prospettive future

Il presente studio rappresenta uno sforzo esplorativo di approfondire la conoscenza della prospettiva temporale ed in particolare dell’atteggiamento verso il futuro degli adolescenti attraverso un’indagine di tipo quali-quantitativo. Nonostante la raccolta dati sia avvenuta prima del diffondersi dell’emergenza Covid-19 e dunque i risultati non siano stati influenzati direttamente da questi eventi recenti, le evidenze circa la percezione di incertezza determinata principalmente dal mondo degli adulti possono risultare informative della minaccia alla realizzazione di sé nel futuro che gli adolescenti possono percepire nell’attuale situazione. Tuttavia occorre ricordare come la scarsa numerosità del campione rende difficile la generalizzabilità dei risultati. Rispetto alla generalizzabilità delle conclusioni a cui giunge lo studio, va anche ricordato che i partecipanti sono tutti impegnati nell’associazionismo scoutistico, e questa appartenenza sociale può avere influenzato l’atteggiamento positivo verso il futuro che hanno dimostrato, sia attraverso il loro sistema valoriale sia attraverso la desiderabilità sociale delle risposte. In futuro la ricerca potrebbe dunque essere ripetuta con un campione più ampio ed eterogeneo di adolescenti, non tutti impegnati nel sociale. In alternativa, potrebbe anche essere interessante approfondire l’effetto sulla prospettiva temporale degli adolescenti del coinvolgimento in differenti forme di associazionismo. Infine, sarebbe interessante estendere la ricerca anche alla popolazione di adulti emergenti. Infatti, se per gli adolescenti intervistati la proiezione nel futuro è favorita anche dalla prospettiva in un futuro non troppo lontano di uscita dalla scuola ed inizio di una nuova fase di vita, sarebbe interessante vedere come in un’età in cui è già compiuto questo passaggio, sia possibile mantenere un orientamento al futuro, tenendo inoltre conto delle riflessioni fatte sulla difficoltà del passaggio all’età adulta in una società con certe caratteristiche.

Conclusioni

La presente ricerca conferma la salienza della dimensione presente e futuro per gli adolescenti e suggerisce che queste siano usate principalmente come scenari per immaginare e costruire la propria realizzazione in campo formativo e lavorativo. In questo senso, la ricerca offre suggerimenti alla pratica educativa in generale e agli interventi con finalità orientativa in particolare. I risultati confermano infatti che gli adolescenti sono pronti a impegnarsi nel presente nelle azioni ritenute rilevanti per il raggiungimento di obiettivi futuri (Lens et al., 2012; Simons et al., 2004), tuttavia l’orientamento può supportarli nel potenziare la capacità di tollerare l’incertezza dovuta in parte a fattori non controllabili a livello individuali, sviluppando piani per il futuro che si mostrino flessibili e sostenibili.

Bibliografia

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1 Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna.

2 Psicologa.

3 Department of Psychology, Università di Bologna.

4 Psychologist.

 

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