Test Book

Counseling e psicologia positiva
Counseling and positive psychology

a cura di Antonella Delle Fave

Università degli Studi di Milano

a cura di Annamaria Di Fabio

Università degli Studi di Firenze



Gratitudine e psicologia positiva per Healthier Societies

 

Annamaria Di Fabio

 

Direttore del Laboratorio internazionale di ricerca e intervento in Psicologia Positiva Cross-Culturale, Prevenzione e Sostenibilità (ICCPPsychP&SLab) e del Laboratorio internazionale di ricerca e intervento in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni per l'orientamento professionale, il career counseling, i talenti e organizzazioni sane (WOPLabOProCCareerT&HO) Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letteratura e Psicologia, Università degli Studi di Firenze, https://www.forlilpsi.unifi.it/vp-30-laboratori.html

 

 

 

La parola «gratitudine» deriva dal termine latino «gratia», che significa «grazia» (Emmons & Shelton, 2002). Tutte le parole che derivano da questa radice latina «hanno a che fare con la gentilezza, la generosità, i doni, la bellezza del dare e ricevere…» (Pruyser, 1976, p. 69).

Lazarus (1991) definisce la gratitudine come un’emozione empatica. In effetti, le persone sono in grado di provare gratitudine solo quando riconoscono e apprezzano ciò che un altro individuo ha fatto per loro (Lazarus & Lazarus, 1994). McCullough, Emmons e Tsang (2002) concepiscono la gratitudine come una disposizione individuale, definendola come «una tendenza generalizzata a riconoscere e rispondere con emozione grata ai ruoli della benevolenza altrui nelle esperienze positive e nei risultati che si ottengono» (p. 112).

Nella cornice della psicologia positiva (Seligman, 2002; Seligman & Csikszentmihalyi, 2000), la gratitudine è concepita come apprezzamento di tutti gli aspetti positivi della propria vita (Emmons & Shelton, 2002; Wood, Froh, & Geraghty, 2010). La gratitudine è stata studiata in relazione al benessere, trovando relazioni positive (McCullough et al., 2002; Emmons & McCullough, 2003). Inoltre la gratitudine correla positivamente con la speranza e l’ottimismo e negativamente con la depressione, l’ansia e lo stress (McCullough et al., 2002). Watkins et al. (2003) mostrano relazioni, da moderate ad alte, tra gli aspetti affettivi e cognitivi del benessere e la gratitudine. La gratitudine contribuisce inoltre al benessere psicologico oltre ai tratti di personalità dei Big Five (Wood et al., 2010). Sulla base dei risultati presenti in letteratura, sono stati sviluppati training specifici per migliorare la gratitudine e, conseguentemente promuovere benessere (Lyubomirsky et al., 2011; Rash, Matsuba, & Prkachin, 2011). Sulla base di una positive primary prevention perspective (Di Fabio, 2017; Di Fabio & Kenny, 2016; Hage et al., 2007; Kenny & Hage, 2009) la gratitudine viene considerata una risorsa da incrementare con specifici e precoci training in differenti setting, per promuovere il benessere.

Sebbene il costrutto di gratitudine nelle organizzazioni non sia stato studiato approfonditamente, la ricerca enfatizza e conferma il suo ruolo fondamentale per il successo organizzativo (Emmons, 2003). Nelle organizzazioni, la gratitudine è ritenuta cruciale per l’efficienza e la produttività e al tempo stesso migliora i comportamenti di cittadinanza organizzativa, i comportamenti organizzativi prosociali e il clima organizzativo (Emmons, 2003; Di Fabio, Bucci, & Palazzeschi, 2017). La gratitudine è dunque degna di nota al fine di aumentare le relazioni positive, il sostegno sociale e il benessere dei lavoratori, riducendo le emozioni negative sul posto di lavoro, per migliorare la salute e il successo dell’organizzazione (Emmons, 2003; Di Fabio et al., 2017). È possibile rintracciare nuove prospettive di ricerca e intervento per la gratitudine in maniera specifica nei contesti organizzativi (Di Fabio et al., 2017). Future ricerche dovrebbero continuare a studiare la relazione tra gratitudine ed efficienza, successo e produttività in differenti contesti organizzativi. Inoltre future ricerche sulla relazione tra gratitudine e benessere nei contesti organizzativi potrebbero analizzare l’associazione della gratitudine con il benessere edonico (Watson, Clark, & Tellegen, 1988) e il benessere eudaimonico (Ryan & Deci, 2001; Waterman et al., 2010).

La gratitudine appare essenziale per costruire relazioni positive, aspetto centrale per healthy organizations (Di Fabio, 2017a) e healthier societies. Sviluppare gratitudine per migliorare relazioni positive e promuovere nuove forme di relazionalità, ad esempio organizzativa in termini di stili di gestione e leadership positivi basati sulla gratitudine (Avolio & Gardner, 2005; Michie, 2009) e contemporaneamente facilitare nuove consapevolezze sul valore della gratitudine ai diversi livelli della vita di relazione, è un’area molto promettente per la costruzione di healthy people, healthy workers, healthy organizations, healthier societies.

In questa prospettiva l’Università degli Studi di Firenze è sede della conferenza internazionale Healthier societies fostering healthy organizations: A cross-cultural perspective. La prima edizione della Conferenza si è svolta nel 2017 mentre la seconda edizione nel 2018 ha sancito la formula biennale con il prossimo appuntamento per l’ultima settimana di agosto 2020. Questo appuntamento ricorrente all’Università di Firenze ha contribuito la costituzione del core group internazionale sul tema composto da Maureen E. Kenny (Boston College, USA), Jose-Maria Peiró (Università di Valencia, Spagna), Donald H. Saklofske (Università del Western Ontario, Canada), Akira Tsuda (Kurume University, Japan) all’interno dell’International Research and Intervention Laboratory of Cross-Cultural Positive Psychology, Prevention, and Sustainability (ICCPPsychP&SLab) diretto da Annamaria Di Fabio. Nel 2018 si è svolta sul tema la prima edizione della Summer School dal titolo Healthy organizations: From research to application (27-30 settembre 2018) di cui è prevista la seconda edizione nel 2020 in continuità con la prossima Conferenza internazionale. La finalità di questi eventi è offrire contributi, aggiornati e cross-culturali, attraverso il potenziamento del network di discussione tra accademia, professione e contesti organizzativi, in risposta alle sfide principali del mondo odierno, favorendo healthier societies attraverso la promozione di healthy organizations.

Il tema della gratitudine ha acquisito progressivamente sempre più rilievo all’interno del mondo scientifico e merita di essere studiato approfonditamente. In contesti diversi e da molteplici prospettive, prima tra tutte la prospettiva delle prevenzione primaria (Di Fabio & Kenny, 2016; Hage et al., 2007; Kenny & Hage, 2009).

 

 

Bibliografia

 

Avolio, B. J., & Gardner, W. L. (2005). Authentic leadership development: Getting to the root of positive forms of leadership. The Leadership Quarterly, 16(3), 315-338.

Di Fabio, A. (2017). Positive Healthy Organizations: Promoting well-being, meaningfulness, and sustainability in organizations. In G. Arcangeli, G. Giorgi, N. Mucci, J.-L. Bernaud, & A. Di Fabio (Eds.), Emerging and re-emerging organizational features, work transitions and occupational risk factors: The good, the bad, the right. An interdisciplinary perspective. Research Topic in Frontiers in Psychology. Organizational Psychology, 8, 1938. doi: 10.3389/fpsyg.2017.01938

Di Fabio, A., & Kenny, M. E. (2016). Promoting well-being: The contribution of emotional intelligence. In G. Giorgi, M. Shoss, & A. Di Fabio (Eds.), From organizational welfare to business success: Higher performance in healthy organizational environments. Research Topic in Frontiers in Psychology. Organizational Psychology, 7, 1182. doi: 10.3389/fpsyg.2016.01182

Di Fabio, A., Palazzeschi, L., & Bucci, O. (2017). Gratitude in organizations: A contribution for healthy organizational contexts. In G. Arcangeli, G. Giorgi, N. Mucci, J.-L. Bernaud, & A. Di Fabio (Eds.), Emerging and re-emerging organizational features, work transitions and occupational risk factors: The good, the bad, the right. An interdisciplinary perspective. Research Topic in Frontiers in Psychology. Organizational Psychology8, 2025. doi: 10.3389/fpsyg.2017.02025

Emmons, R. A. (2003). Acts of gratitude in organizations. In K. S. Cameron, J. E. Dutton, & R. E. Quinn (Eds.), Positive organizational scholarship: Foundations of a new discipline, 81-93. San Francisco: Berrett-Koehler Publishers.

Emmons, R. A., & McCullough, M. E. (2003). Counting blessings versus burdens: An experimental investigation of gratitude and subjective well-being in daily life. Journal of personality and social psychology, 84(2), 377-389.

Emmons, R. A., & Shelton, C. M. (2002). Gratitude and the science of positive psychology. Handbook of positive psychology, 18, 459-471.

Hage, S. M., Romano, J. L., Conyne, R. K., Kenny, M., Matthews, C., Schwartz, J. P., & Waldo, M. (2007). Best Practice Guidelines on Prevention Practice, Research, Training, and Social Advocacy for Psychologists. The Counseling Psychologist, 35(4), 493-566. https://doi.org/10.1177/0011000006291411

Kenny, M. E., & Hage, S. M. (2009). The next frontier: Prevention as an instrument of social justice. The Journal of Primary Prevention, 30(1), 1-10.

Lazarus, R. S. (1991). Emotion and adaptation. New York: Oxford University Press.

Lazarus, R. S., & Lazarus, B. N. (1994). Passion and reason: Making sense of our emotions. New York: Oxford University Press.

Lyubomirsky, S., Dickerhoof, R., Boehm, J. K., & Sheldon, K. M. (2011). Becoming happier takes both a will and a proper way: an experimental longitudinal intervention to boost well-being. Emotion, 11(2), 391-402.

McCullough, M. E., Emmons, R. A., & Tsang, J. A. (2002). The grateful disposition: A conceptual and empirical topography. Journal of Personality and Social Psychology, 82(1), 112-127.

Michie, S. (2009). Pride and gratitude: How positive emotions influence the prosocial behaviors of organizational leaders. Journal of Leadership & Organizational Studies, 15(4), 393-403.

Pruyser, P. W. (1976). The minister as a diagnostician: Personal problems in a pastoral perspective. Philadelphia: Westminster John Knox Press.

Rash, J. A., Matsuba, M. K., & Prkachin, K. M. (2011). Gratitude and well‐being: Who benefits the most from a gratitude intervention?. Applied Psychology: Health and Well‐Being, 3(3), 350-369.

Ryan, R. M., & Deci, E. L. (2001). To be happy or to be self-fulfilled: A review of research on hedonic and eudaimonic well-being. Annual review of psychology, 52(1), 141-166.

Seligman, M. E. P. (2002). Positive psychology, positive prevention, and positive therapy. Handbook of positive psychology, 2(2002), 3-12.

Seligman, M. E. P., & Csikszentmihalyi, M. (2000). Positive psychology: An introduction. American Psychologist, 55, 5-14.

Waterman, A. S., Schwartz, S. J., Zamboanga, B. L., Ravert, R. D., Williams, M. K., Bede Agocha, V., et al. (2010). The Questionnaire for Eudaimonic Well-Being: Psychometric properties, demographic comparisons, and evidence of validity. Journal of Positive Psychology, 5(1), 41-61.

Watkins, P. C., Woodward, K., Stone, T., & Kolts, R. L. (2003). Gratitude and happiness: Development of a measure of gratitude, and relationships with subjective well-being. Social Behavior and Personality, 31(5), 431-451.

Watson, D., Clark, L. A., & Tellegen, A. (1988). Development and validation of brief measures of positive and negative affect: the PANAS scales. Journal of Personality and Social Psychology, 54(6), 1063-1070.

Wood, A. M., Froh, J. J., & Geraghty, A. W. (2010). Gratitude and well-being: A review and theoretical integration. Clinical Psychology Review, 30(7), 890-905.




Note

1 A

© 2017 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.
ISSN 2421-2202. Counseling.
Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo effettuata, se non previa autorizzazione dell'Editore.

Back