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Articoli invitati / Invited Articles

Costruire decent work e imprenditoria etica: il progetto EYEE
Constructing decent work and ethical entrepreneurship: The EYEE project

Luca Taddei

Project Manager di EYEE-Ethics and Young Entrepreneurs in Europe. Coordinatore delle attività formative di Artes



Sommario

Il presente articolo offre una riflessione sul contributo che l’imprenditoria etica può dare alla costruzione del decent work. Viene presentato il progetto EYEE (Erasmus +) che include otto Paesi Europei (Austria, Belgio, Francia, Germania, Polonia, Romania, Regno Unito e Italia). Il progetto EYEE è finalizzato alla realizzazione di un’azione concreta che possa stimolare i giovani a impegnarsi nel fare impresa, diffondendo una cultura etica dell’intrapreneurship tra i più giovani, che favorisca un metodo di costruzione di idee di impresa che siano valide e validabili. Il contributo che l’imprenditorialità etica può dare alla costruzione del decent work ispira la costruzione di nuove opportunità per il lavoro del futuro, a partire dai giovani come nuovi protagonisti.

Parole chiave

decent work; imprenditoria etica; progetto EYEE.


Abstract

This article offers a reflection on the contribution that ethical entrepreneurship can make to the construction of decent work. The EYEE project (Erasmus +) is presented and it includes eight European countries (Austria, Belgium, France, Germany, Poland, Romania, United Kingdom, and Italy). The EYEE project aims to implement concrete action that can stimulate young people to engage in doing business, spreading a culture of entrepreneurship amongst youth that favours a valid and easily validated method of building business ideas. The contribution that ethical entrepreneurship can make to the construction of decent work is inspiring the construction of new opportunities for future work, starting with youth as the new protagonists.

Keywords

decent work; ethical entrepreneurship; EYEE project.


Il progetto europeo EYEE Erasmus + nasce dall’esperienza toscana di EYE, dal 2012 prima nella città di Prato e dopo nella Città Metropolitana di Firenze, per poi ampliarsi nel 2017 in 8 Paesi Europei: Austria, Belgio, Francia, Germania, Polonia, Romania, Regno Unito e naturalmente in Italia.

L’idea di EYEE (Ethics and Young Entrepreneurs in Europe) richiama, nel suo acronimo in lingua inglese, l’occhio, che rappresenta la curiosità e la creatività dell’uomo che nasce dall’osservazione della realtà che lo circonda.

Il World Economic Forum (2018) ha presentato le competenze che, da qui al 2020, diventeranno indispensabili. Ai primi tre posti troviamo: complex problem solving, critical thinking e creatività. Si tratta di elementi collegati, in un modo o in un altro, all’evoluzione tecnologica che potrebbe portare alcune macchine a svolgere lavori che, oggi, sono fatti dagli esseri umani. Le macchine hanno sempre sostituito l’uomo in tutto ciò che è routinario e senza valore aggiunto. Ed è in questo contesto che l’uomo sarà chiamato a fare la differenza attraverso la sua capacità di affrontare problemi complessi.

Se il nostro lavoro è per il 90% routinario abbiamo elevate possibilità che, in futuro, possa essere automatizzato o digitalizzato.

Ma un lavoro routinario e privo di valore aggiunto è un lavoro decente per l’uomo? Abbiamo oggi l’opportunità grazie allo sviluppo tecnologico di affrancarci una volta di più dalla schiavitù di un lavoro che non valorizza ciò che è propriamente più umano nell’uomo: ovvero la sua capacità di essere libero, indipendente e creativo.

La creatività nasce dall’osservazione della realtà e dall’attivazione di tutti i sensi che l’uomo possiede, ma necessita di azione per avere un impatto vero.

L’uomo per realizzare i propri sogni ha la necessità di trasformare le sue idee in azione.

La competenza che trasforma le idee in azione è proprio l’imprenditorialità, come si legge nella definizione del Quadro di Riferimento Europeo delle competenze chiave per l’apprendimento permanente (European Union, 2006), dove viene considerata un’abilità individuale nel trasformare idee in azione.

Nella definizione del framework l’imprenditorialità include la creatività, l’innovazione, la propensione al rischio insieme alla abilità di fare piani e di gestire progetti per raggiungere degli obiettivi.

È fondamentale poi il richiamo alla consapevolezza dei valori etici.

Nel 2016 la Commissione Europea ha proposto una Nuova Agenda di Competenze per l’Europa (New Skills Agenda for Europe), con l’impegno di aggiornare anche il Quadro di Riferimento Europeo delle competenze chiave per l’apprendimento permanente.

Nel giugno del 2016 è stato pubblicato Entrecomp, Entrepreneurship Competence Framework (European Commission, 2016), ovvero il Quadro di Riferimento per la Competenza Imprenditorialità con cui produrre una definizione comune di imprenditorialità che aiuti a stabilire un ponte tra il mondo dell’educazione e del lavoro e che possa essere di riferimento per le iniziative che promuovano e sostengano l’educazione all’imprenditorialità.

Lo sviluppo della capacità imprenditoriale dei cittadini e delle organizzazione è da sempre uno degli obiettivi chiave delle politiche europee.
Il quadro Entrecomp si compone di tre aree interconnesse: 1)idee e opportunità; 2) risorse; 3) azione. Ciascuna delle aree è costituita poi da cinque competenze che, messe insieme, costituiscono gli elementi dell’imprenditorialità come competenza.

Il quadro di Entrecomp è il risultato di una robusta metodologia di ricerca. Per questo un ampio gruppo di esperti è stato consultato in diverse fasi per ottenere un feedback e raggiungere progressivamente un consenso intorno alla proposta.
Dal 2016 in poi la sfida è stata quella di adattare Entrecomp e testarlo in contesti reali e poi eventualmente di modificarlo e perfezionarlo in base al feedback finale di professionisti e utenti.

Nel contesto di Entrecomp l’imprenditorialità è una competenza trasversale chiave in tutte le sfere della vita e viene definita come agire sulle opportunità e sulle idee per trasformarle in valore per gli altri.

Il concetto di valore che si crea ha una definizione ampia: finanziaria, culturale e sociale.

In questa cornice di ricerca si inserisce l’esperienza di EYEE che dal 2017 si è sviluppato a livello europeo per offrire in modo innovativo un approccio e una prova per testare Entrecomp e per andare oltre sottolineando la centralità del valore etico nella competenza dell’imprenditorialità.

È chiaro che EYEE si pone in controtendenza con l’approccio all’imprenditorialità come una seconda scelta o addirittura come un’ultima spiaggia a cui ancorarsi per chi ha perso il lavoro o si trova disorientato nel mondo del lavoro. Così come Entrecomp e prima ancora il Quadro di Riferimento Europeo delle competenze chiave per l’apprendimento permanente, EYEE propone l’imprenditorialità come competenza chiave e trasversale per tutte le sfere della vita e per questo la mette al centro della formazione dei più giovani.

L’impegno di EYEE è verso la promozione dell’early entrepreneurship (Rosendahl Huber, Sloof, & Van Praag, 2014) e dell’imprenditorialità come prima scelta della carriera di un giovane, con l’idea che anche qualora si dovesse fallire questo sarebbe un elemento di crescita soprattutto per chi inizia molto giovane a fare impresa.

Nel mondo sono numerose le testimonianze di giovanissimi che fanno impresa fin dai 16 anni di età. Vale la pena qui ricordare che tra i fondatori di alcune delle più grandi imprese del mondo di oggi e che sono sicuramente note a tutti troviamo, solo per citare i più famosi, Mark Zuckerberg con Facebook e Steve Jobs con Apple che hanno iniziato la loro carriera imprenditoriale intorno ai 20 anni.

Una delle ispirazioni che ha guidato EYEE nel suo sviluppo è stata anche una frase, un adagio, che si dice essere diffuso nella Silicon Valley: «If you want to know the future, talk to a sixteen», parafrasando la più famosa «se vuoi conoscere il futuro, guarda il passato». La vera scommessa è invece proprio quella di dare valore alle idee e alla creatività dell’uomo a partire proprio dai suoi anni più fertili, che sono quelli della prima gioventù, accompagnando la crescita delle giovani menti in Europa, valorizzando così il contributo che possono dare alla cittadinanza attiva e all’auto-costruzione di un decent work per loro stessi e per gli altri.

È innegabile che l’ispirazione di EYEE fondamentalmente sia nell’in practice, ovvero nel cercare un’azione concreta che possa stimolare i giovanissimi a impegnarsi nel fare impresa e nel comprendere il metodo di ideazione di progetti di impresa.

Per dare concretezza all’azione di EYEE sono stati sviluppati 6 prodotti intellettuali che aiutano a trasformare in realtà l’idea progettuale: IO1 EYEE Community; IO2 European Ethical Entrepreneur Profile; IO3 Assessment, validation and recognition of skills concerning the European Ethical Entrepreneur; IO4 Mentoring Programme for Ethical Entrepreneurship; IO5 The EYEE 12 Steps Training Programme; IO6 Ethical Business Idea Lab.

EYEE prende ispirazione in primo luogo dall’opportunità di poter fare impresa il prima possibile e in questo senso si ricollega al Lean Startup Approach (Ries, 2011).

Quello che interessa EYEE non è tanto lo sviluppo immediato di impresa quanto la diffusione di una cultura del fare impresa e dell’intrapreneurship (Pinchot & Pinchot, 1978) tra i più giovani che favorisca un metodo di costruzione di idee di impresa che siano valide e validabili.

Se quindi vogliamo andare a parlare e a lavorare con i giovani a partire dai 16 anni di età, diventa centrale il ruolo della scuola come ponte tra il mondo dell’educazione e il mondo del lavoro, da cui spesso nei contesti europei si trova lontana, fino a diventare potenzialmente luogo stesso della sperimentazione e della creazione del lavoro attraverso percorsi di incubazione e accelerazione di impresa, assumendo una dimensione di school incubator e diventando luogo primario e fondamentale dell’innovazione per la creazione di startup a partire dalle idee degli studenti.

 

 

EYEE community

 

L’influenza delle tecnologie nel mondo del lavoro di oggi e del futuro ha richiesto la necessità di sviluppare strumenti che mettessero in grado gli studenti di utilizzare il digitale e di integrarsi con la loro user experience del digitale. È per questo che EYEE ha sviluppato lo strumento dell’EYEE Community, una piattaforma online che offre la possibilità del blended learning, affiancando il lavoro in aula con contenuti e formazione multimediale, e per fare networking. Questo è dovuto alla necessità di mettere insieme giovani, startupper, professionisti e imprenditori di realtà e Paesi europei diversi. L’EYEE community diventa uno strumento di primo contatto e disponibile per mantenere una relazione nel tempo, oltre a essere naturalmente uno spazio dove si possono trovare contenuti sull’etica e sull’imprenditorialità sempre aggiornati e aggiornabili. È possibile accedere alla EYEE Community registrandosi gratuitamente sul sito www.eyee.eu.

 

 

European ethical entrepreneur profile

 

EYEE per essere in practice ha visto fin da subito la necessità di semplificare e di costruire un modello agile con cui testare l’Entrepreneurship Competence.

Da qui è nata l’idea di costruire un profilo ideale del giovane imprenditore.

L’idea molto semplice è venuta dal mondo dell’impresa e della gestione delle risorse umane.

Come in molti sanno le aziende spesso realizzano un profilo del candidato ideale per trovare la persona giusta per una posizione aperta in azienda.

In questo senso abbiamo pensato che possa essere utile stilare un semplice profilo ideale di quello che un giovane imprenditore dovrebbe avere per poter iniziare il prima possibile la sua avventura imprenditoriale o almeno provare a farlo.

Dopo una ricerca in 10 città europee che ha coinvolto studenti, docenti, rappresentanti istituzionali, imprenditori e professionisti attraverso dei focus group che dal basso, ovvero dalla concretezza del lavoro quotidiano, fornissero gli elementi fondamentali su cui costruire un percorso di formazione all’etica del lavoro e al fare impresa, i risultati sono stati poi analizzati e sintetizzati in un profilo dalla struttura molto semplice e immediata.

Dai risultati della ricerca a livello europeo sono venute fuori queste principali caratteristiche per un giovane imprenditore: etica, motivazione, idea, team, e, per passare dall’idea all’azione, le capacità comunicative, la pianificazione, il modello di business, il networking e l’identità europea nelle sue molteplici sfaccettature e soprattutto nella consapevolezza delle opportunità offerte da un’Europa che dialoga e che è aperta alla creazione di valore comune.

Dal profilo nascono due esigenze, ovvero, da una parte quella di costruire un meccanismo di valutazione di queste caratteristiche e skills per andare a cercare i talenti imprenditoriali, e dall’altra quella di costruire una formazione attraverso dei moduli e dei format replicabili che possano concretamente tradurre questo profilo ideale in attività formativa efficace con i giovani nelle scuole in Europa.

 

 

Assessment, validation and recognition of skills concerning the European Ethical Entrepreneur

 

È chiaro che un meccanismo di valutazione, validazione e riconoscimento delle skills che riguardano un giovanissimo imprenditore in erba, etico ed europeo, deve essere un meccanismo di autovalutazione e di self-assessment.

Per questo dopo un’analisi e uno screening di casi di studio efficaci in Europa nei Paesi aderenti al progetto e all’interno del partenariato, sono stati sviluppati degli strumenti, dei tool utili a valutare e auto-valutare, in un mix bilanciato, le skill necessarie per un futuro imprenditore.

Gli strumenti individuati sono quattro: Pre-survey of Interests; Mentoring Diary; Contest e Survey of Impact.

La Pre-survey of Interests e la Survey of Impact hanno la medesima funzionalità di valutare un cambiamento prima dell’inizio della formazione e al termine della formazione.

Per la valutazione in itinere invece è stato sviluppato lo strumento del Mentoring Diary con la possibilità di affidare a una riflessione privata la formazione ricevuta.

Centrale nella cornice di valutazione è il Contest. Così EYEE Erasmus + si pone come la «prima volta» di una presentazione pubblica da parte di un giovane di una propria idea di impresa e della partecipazione a un contest, in cui la propria idea e il proprio progetto sono valutati secondo dei criteri specifici legati all’etica e all’imprenditorialità.

Il contest di EYEE si fa forza dello sviluppo di griglie strutturate molto semplici in cui vengono valutati dagli esperti la fattibilità e finanziabilità del progetto di impresa, la qualità della comunicazione e della presentazione in relazione all’elevator pitch presentato, l’originalità e l’innovazione dell’idea e naturalmente la centralità dell’etica.

La scelta del contest, all’interno della struttura di valutazione, è l’elemento che più avvicina questa prima esperienza di fare impresa e di etica del lavoro al contesto reale.

Infatti nell’economia contemporanea e nel mondo delle startup la realtà del contest è minimo comune denominatore di tantissime opportunità che possiamo incontrare nel mondo, in Europa, in Italia per dare concretezza alla propria idea e progetto d’impresa.

La dimensione dell’elevator pitch è altrettanto fondamentale per poter arrivare, fin dai 16 anni di età, ad avere in mano uno strumento che possa essere di supporto sia a una presentazione in pubblico sia all’invio della propria idea e progetto di impresa a potenziali persone interessate attraverso i canali elettronici. La prima volta deve essere preparata attraverso un moltiplicarsi delle opportunità disponibili a presentare la propria idea in pubblico.
Questa ripetitività è necessaria e viene dal contesto reale e per questo è inserita sia nel programma di formazione che nei successivi approfondimenti.

Tra le skill che possiamo vedere sviluppate attraverso il framework c’è sicuramente la leadership che si pone come elemento trasversale a tutto il percorso, non come vocazione per pochi, ma per molti e che può essere una virtù che si allena con la pratica (Havard, 2014).

 

 

Mentoring Programme for Ethical Entrepreneurship


EYEE Erasmus + ha fortemente scommesso su un approccio al mentoring per costruire un percorso di accompagnamento delle idee d’impresa dei giovani.

Sicuramente una delle classiche e affermate vie per fare una prima introduzione alla cultura d’impresa è fatta dalle testimonianze imprenditoriali, momenti in cui imprenditori giovani o senior incontrano gli studenti e raccontano la loro esperienza imprenditoriale, consegnando dei suggerimenti e degli spunti di riflessione.

EYEE, pur partendo da questo approccio classico, ha iniziato a sperimentare un processo di mentoring con i giovanissimi studenti.

È chiaro che il limite della testimonianza imprenditoriale è la sua breve durata e il suo limitarsi a un momento dato e concluso, con il rischio se non la certezza dell’essere effimera.

Un approccio al mentoring per EYEE significa sì partire dalla testimonianza, ma provare a innescare un processo di trasmissione informale di conoscenza, capitale sociale e supporto psicosociale che viene percepito dallo studente come rilevante per l’orientamento al lavoro post-formazione, per la scelta della carriera e per la propria crescita professionale. D’altra parte è proprio questa l’essenza del mentoring che può essere considerata come il più intimo degli approcci all’apprendimento (Clutterbuck, 1985). Non ci concentriamo quindi sullo sviluppo di una competenza tecnica ma sull’acquisizione di skill ampiamente intuitive che rendono le persone capaci di operare efficacemente in situazioni differenti.

La realtà di EYEE, attraverso l’uso del mentoring, è potenzialmente rivoluzionaria rispetto al tradizionale approccio all’educazione all’imprenditorialità, che attraverso testimonianze imprenditoriali si pone obiettivi di brevissimo termine e al massimo fondate sul completamento di alcune task.

Con l’EYEE Mentoring Programme puntiamo a creare una relazione a medio e lungo termine tra gli studenti e gli startupper, i professionisti e gli imprenditori senior con un focus sulla persona, sull’orientamento e sulla crescita personale.

È proprio qui che si innesta l’etica nella considerazione della centralità della persona, a partire dal giovane in formazione, come protagonista della propria crescita e orientamento nel passaggio dal mondo della formazione a quello del mondo del lavoro, tenendo ben presente che il processo formativo non finisce mai, in un’ottica di lifelong learning.

I principi del mentoring, sviluppato negli ambienti lavorativi e imprenditoriali, lo ritroviamo tutto in EYEE con le sue caratteristiche principali (Lancer, Clutterbuck, & Megginson, 2016): cercare di costruire relazioni che possono durare nel tempo; informalità degli incontri; un approccio più completo nei confronti del supporto alla persona; la chiara differenza di esperienza tra il mentor e il mentee; il focus sul lavoro e lo sviluppo personale; un’agenda definita dal mentee che si pone come protagonista della formazione.

Un altro elemento fondamentale è la volontarietà nel processo di mentoring, che si arricchisce nel percorso di EYEE dall’elemento etico di una rinnovata riscoperta di uno spirito di servizio e di completa fiducia nello studente che, per età e natura, è portatore di nuove idee e di nuova progettualità, quindi di innovazione, che però ha bisogno di tempo per crescere, essere scoperta e compresa, fuori dalla logica dell’hic et nunc e dell’immediato scambio di interesse.

Il programma di EYEE Mentoring è saldamente ancorato al codice etico globale sviluppato dall’European Mentoring & Coaching Council e dall’Association for Coaching e quindi diventa anche uno strumento utilissimo per startupper e giovani imprenditori per riflettere sui percorsi di mentoring già avviati, mettendosi in questo caso dall’altra parte.

 

 

The EYEE 12 Steps Training Programme

 

Il cuore di EYEE Erasmus + è certamente il format del programma di educazione all’etica e all’imprenditorialità che prende il nome di EYEE 12 Steps.

È per questo che la centralità degli EYEE 12 Steps si ritrova nel collegamento con tutti gli altri prodotti intellettuali, dalla EYEE Community al Framework di valutazione, validazione e riconoscimento delle skill, dal profilo ideale del giovane imprenditore al Mentoring Programme fino all’Ethical Business Idea Lab. Grazie ai EYEE 12 Steps tutto il percorso diventa armonico e può svelare la sua efficacia.

Per costruire e realizzare il Programma di Formazione EYEE 12 Steps è quindi stato necessario ricollegarsi alla ricerca svolta nelle 10 città europee che ha portato alla realizzazione del profilo del giovane imprenditore etico europeo e su cui poi si è costruita la struttura dei 12 steps.

 

I 12 Steps sono costruiti su tre livelli:

– Green Circle

– Blue Square

– Black Diamond.

 

I tre livelli richiamano il mondo dell’alpinismo e raccontano un diverso approccio e approfondimento della cultura di impresa. Ogni livello raccoglie quattro step.

 

Green Circle è composto da:

– Step 1: Etica

– Step 2: Motivazione

– Step 3: Idea

– Step 4: Team.

 

Blue Square è composto da:

– Step 5: Communication Skills

– Step 6: Business Model

– Step 7: Dove trovo i soldi per cominciare?

– Step 8: Pianificazione e Networking.

 

Black Diamond infine è composto da:

– Step 9: Generazione delle Idee

– Step 10: Il Cliente

– Step 11: Strategia e Marketing

– Step 12: I Numeri.

 

Il percorso parte dunque dall’etica e dall’aspetto motivazionale, dalla passione imprenditoriale legata alla responsabilità e al valore del lavoro e della persona.

È solo con la passione, la motivazione e l’etica che si può affrontare poi un percorso di costruzione prima di un’idea e poi di un progetto concreto di impresa.

EYEE 12 Steps è un percorso che aiuta i più giovani a passare da 0 all’idea, quindi si inserisce e costruisce quell’anello di un percorso al supporto e alla creazione di nuova imprenditorialità su cui spesso non si hanno risposte nel mondo della formazione, dell’incubazione e dell’accelerazione di impresa.

Il passaggio da 0 all’idea è il momento fondamentale dell’acquisizione di un metodo nell’ideazione di nuovi progetti imprenditoriali e prevede anche qui, come nel mentoring, un approccio di lungo periodo e una visione più ampia, che forse non può essere delegata a chi ha la necessità di lanciare nell’immediato prodotti e servizi sul mercato perché legato a obiettivi economici, nel caso degli incubatori e acceleratori privati, oppure a obiettivi politico-sociali, come nel caso degli incubatori di natura pubblica.

È la scuola invece che può arrivare a costituirsi come luogo deputato a questa acquisizione del metodo e a questo passaggio dallo 0 all’idea o alle idee, guidato dall’etica e dalla motivazione anche per riuscire a immaginare un’economia del futuro diversa, più attenta alla centralità della persona umana e alla risposta ai suoi bisogni reali.

È chiaro che per raggiungere un obiettivo così ambizioso non è sufficiente mettersi a tavolino e costruire un percorso di formazione da parte di alcuni esperti, ma è necessaria una vera sperimentazione sul territorio e sui territori europei, coinvolgendo il più possibile, scuole, imprese, studenti e imprenditori, formatori ed esperti di formazione.

È per questo che 1 anno del progetto è stato in gran parte dedicato a testare i moduli di questo format in contesti reali e diversi: abbiamo coinvolto scuole di tutti gli indirizzi in Italia, Romania, Polonia e Germania. In Francia abbiamo lavorato con ragazzi a forte rischio di dispersione scolastica e in Inghilterra abbiamo lavorato con una scuola femminile. Tante sono state le realtà diverse per sperimentare un format che si adattasse potenzialmente a tutti i contesti e a tutti i territori europei.

Il risultato per ogni team di studenti coinvolto è la realizzazione di un elevator pitch della propria idea di impresa, secondo una guida strutturata (Maltagliati, 2011), e un primo approccio alla creazione di un modello di business con la sperimentazione del business model canvas (Osterwalder & Pigneur, 2010).

 

 

Ethical Business Idea Lab

 

Dopo aver raggiunto lo sviluppo di una serie di idee di impresa coerenti e strutturate sul format dell’elevator pitch, abbiamo ritenuto fondamentale aggiungere due moduli di approfondimento delle idee di impresa per poter avviare un meccanismo virtuoso che possa portare all’avvio di startup.

In questo approfondimento continua ad agire con forza il Mentoring Programme e viene attuato un focus sull’approccio Lean Startup.

Accanto a questo viene sviluppato un laboratorio che vede la sperimentazione della finestra delle opportunità, la realizzazione di una landing page, un’esperienza di validazione insieme a un’attività sperimentale di entrepreneurial shadowing.
Insieme a queste tematiche vengono poi affiancati, in particolare nel secondo modulo, delle attività di digital marketing e fundraising. Viene approfondito ancora il networking e la dimensione della conoscenza dei territori e delle realtà imprenditoriali attraverso visite aziendali per poi tornare a un’esperienza di ethics in practice, ovvero di riflessione sull’impatto delle proprie idee e azioni nei confronti delle persone, dell’ambiente e della società che ci circorda. Il cerchio si chiude con un’ulteriore valutazione nella forma del contest, secondo il modello già spiegato.

Questi moduli di approfondimento compongono l’Ethical Business Idea Lab, in continuità con il Programma di formazione EYEE 12 Steps.

La necessità di sperimentare questo format di Ethical Business Idea Lab ci ha portato a pensare a una settimana di training internazionale con i migliori studenti selezionati durante la durata del progetto europeo in Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Polonia, Regno Unito e Romania. La sperimentazione avverrà dal 14 al 21 luglio 2019 nella città di Vienna e questa esperienza concreta per i giovani europei coinvolti e la sua rielaborazione da parte degli esperti di formazione coinvolti nel partenariato porteranno alla definizione concreta di un format di educazione all’etica e all’imprenditorialità replicabile potenzialmente in qualsiasi angolo del continente.

Tutti questi strumenti sono stati testati con 300 giovani europei in 10 città europee con risultati molto interessanti che ci aiuteranno a migliorare e a rendere efficace una educazione all’etica e all’imprenditorialità molto concreta e capace di stimolare i giovanissimi nel cammino complesso di trovare la loro via per la scelta della carriera e per costruire un futuro dell’Europa da protagonisti.

Il contributo che l’imprenditorialità etica può dare alla costruzione di un «decent work» (United Nations, 1966) sta proprio nell’ispirare la costruzione di nuove opportunità per il lavoro del futuro, rendendo i giovani protagonisti e facendo della loro creatività e libertà la chiave per costruire un lavoro con le proprie mani, i propri cuori e le proprie menti.

 

 

Bibliografia

 

Clutterbuck, D. (1985). Everyone needs a mentor. London, UK: Institute of Personnel Management.

European Commission (2016). Entrecomp. The Entrepreneurship Competence Framework. Retrieved from https://ec.europa.eu/jrc/en/publication/eur-scientific-and-technical-research-reports/entrecomp-entrepreneurship-competence-framework.

European Union (2006). Recommendation of the European Parliament and of the Council of 18 December 2006 on key competences for lifelong learning. Retrieved from https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:394:0010:0018:en:PDF

Havard, A. (2014). Leadership virtuosa. Agenda per l’eccellenza personale. Roma: EDUSC.

Lancer, N., Clutterbuck, D., & Megginson, D. (2016). Techniques for coaching and mentoring. London: Routledge.

Maltagliati, V. (2011). Elevator Pitch. Manuale per start up. Firenze: Nest Editore.

Osterwalder, A., & Pigneur, Y. (2010). Business Model Generation. Hoboken, New Jersey (USA): John Wiley & Sons, Inc.

Pinchot, E. S., & Pinchot III, G. (1978). Intra-Corporate Entrepreneuring. Retrieved from https://drive.google.com/file/d/0B6GgwqtG-DKcSlpsbGRBZkZYSlk/view

 Ries, E. (2011). The Lean Startup. New York: Crown Business.

Rosendahl Huber, L., Sloof, R., & Van Praag, M. (2014). The effect of early entrepreneurship education: Evidence from a field experiment. European Economic Review, 72, 76-97.

United Nations (1966). Article 7, in International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights, United Nations General Assembly resolution 2200A (XXI) of 16 December 1966. Retrieved from https://www.ohchr.org/en/professionalinterest/pages/cescr.aspx

World Economic Forum (2018). The Future of Jobs Report – Centre for the New Economy and Society. Retrieved from http://www3.weforum.org/docs/WEF_Future_of_Jobs_2018.pdf


Autore per la corrispondenza

L. Taddei
Indirizzo e-mail: E-mail: lucataddei@me.com



Note

1 A

DOI: 10.14605/CS1221902


© 2017 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.
ISSN 2421-2202. Counseling.
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