Test Book

Editoriale
Editorial

Annamaria Di Fabio

Mario Fulcheri

Guido Sarchielli



Il secondo numero dell’annata 2019 offre un insieme di temi di ricerca, di riflessione critica e di intervento professionale che aiuta a cogliere le numerose potenzialità del counseling per il miglioramento della vita delle persone nei contesti organizzativi. Questo obiettivo risulta particolarmente rilevante in Italia poiché ancora sono presenti, persino tra gli psicologi, concezioni riduttive del counseling (e del career counseling) focalizzate solo sulle sue caratteristiche di natura curativa e «ortopedica» sottacendo invece quelle positive, di sviluppo ed empowerment delle persone. Presentare, tramite la rivista, risultati affidabili e suggerimenti operativi sul counseling basati sulle evidenze empiriche continua a testimoniare non solo la sua crescente rilevanza, ma anche la progressiva maggiore integrazione tra teoria, ricerca e pratica a livello di intervento professionale che si sta costruendo nel contesto italiano. Viene ribadita l’importanza di nutrire il dialogo e lo scambio tra Università e mondo delle professioni, per rinforzare i network stimolando ulteriormente la qualità della ricerca e dell’intervento.

La disponibilità di nuovi metodi, strumenti e servizi consente, da un lato, l’intercettazione tempestiva di bisogni provenienti da vari target in diversi ambienti e, dall’altro, la risposta pronta e adeguata da parte di studiosi e professionisti nei vari e differenziati contesti.

Il numero si apre con l’articolo invitato di Duradoni e Di Fabio che, dopo aver delineato il quadro teorico delle healthy organizations, traccia lo sviluppo e l’evoluzione storica del career counseling, concentrandosi in particolare sul passaggio dal Life Designing al Life Meaning come cornice teorica degli interventi in prevenzione primaria per la costruzione del benessere rispondendo alle sfide del XXI secolo.

Il secondo articolo invitato di Taddei offre una riflessione sul contributo che l’imprenditoria etica può dare alla costruzione del decent work, presentando il progetto Erasmus plus EYEE. Tale progetto EYEE è finalizzato alla realizzazione di un’azione concreta per stimolare i giovani a impegnarsi nel fare impresa, diffondendo una cultura etica dell’intrapreneurship tra i più giovani e contribuendo così anche alla costruzione di decent work.

La sezione «Studi e ricerche» si apre con il lavoro di Cubico, Favretto, Ardolino e Bellin relativo al tema dell’imprenditorialità, visto come determinante per lo sviluppo del potenziale di inclusione sociale e lavorativa delle nuove generazioni. Si sottolinea il ruolo delle università come luoghi privilegiati in cui è possibile operare con un’ottica trasversale, in cui la creazione di impresa e le determinanti che su questa possono intervenire diventano parte della cultura formativa. Vengono presentati i risultati di alcuni progetti di ricerca/intervento relativi al tema dell’imprenditorialità.

Il contributo successivo di Ingusci, De Carlo, Catalano, Madaro, Perrone, Brocca e Signore presenta una riflessione sul ruolo dei servizi di placement universitari nel processo di transizione al lavoro con un focus sui servizi di job placement dell’Università del Salento. Si mette in evidenza come le istituzioni formative sono chiamate a farsi carico del complesso processo di transizione dal mondo accademico a quello professionale, offrendo proposte e azioni finalizzate a garantire il successo e la ricerca di un’occupazione.

Chiude la sezione «Studi e ricerche» il contributo di Manuti e Giancaspro, che presenta uno studio empirico su studenti di scuola secondaria superiore in relazione al ruolo dei modelli familiari nelle scelte di carriera nella transizione scuola-università-mondo del lavoro. I risultati mostrano come la percezione del contesto familiare influenzi le difficoltà percepite nella scelta di carriera e l’autoefficacia percepita nel career decision making, mentre le aspettative genitoriali impattano solo sull’autoefficacia percepita, aprendo prospettive per la ricerca e l’intervento.

La sezione successiva, rivolta agli strumenti, include due contributi di Di Fabio. Il primo articolo presenta le proprietà psicometriche della versione italiana della Depression Anxiety Stress Scales Short Version (DASS-21). I risultati mostrano che la DASS-21 risulta un valido strumento per rilevare i costrutti di depressione, ansia e stress anche nel contesto italiano. Il secondo articolo documenta le buone dimensionalità, attendibilità e validità concorrente della versione italiana di Di Fabio della Thriving at Work Scale (TWS), che appare uno strumento in grado di rilevare il thriving anche in lavoratori italiani.

Questo numero presenta dunque molteplici stimoli di riflessione, risultati di ricerca empirici e strumenti e interventi disponibili, a servizio della comunità dei ricercatori e professionisti che, ad esempio, operano nelle varie organizzazioni produttive o di servizi o nei contesti formativi, dell’orientamento, dei servizi per il lavoro, ecc. Ci si augura che sia colto dai lettori l’intento di facilitare la promozione di interventi professionali efficaci e sostenibili in prospettiva preventiva e di inclusione sociale, funzionali per affrontare la complessità dello scenario odierno e delle sfide del XXI secolo.

 

Annamaria Di Fabio, Mario Fulcheri, Guido Sarchielli




Note

1 A

© 2017 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.
ISSN 2421-2202. Counseling.
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