Il contributo delle associazioni delle imprese alla transizione scuola-lavoro

 

Favorire e rafforzare il rapporto tra le istituzioni formative e il sistema della domanda di lavoro. È questo l’obiettivo che si prefigge una specifica Linea di intervento della Divisione Transizione Scuola-Lavoro di ANPAL Servizi sulla base del Piano Operativo di interventi affidatole da ANPAL.

L’intervento ha due finalità principali: da un lato, predisporre metodi e strumenti per favorire un maggiore ricorso alle politiche attive da parte delle imprese, a partire da quei dispositivi normativi e quelle misure che possano facilitare l’orientamento, la formazione e l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro e rendere disponibili a tutte le filiere formative strumenti per rafforzare il dialogo con le imprese; dall’altro, costruire un “partenariato rafforzato” che coinvolga le istituzioni formative assistite da ANPAL, le imprese e le loro rappresentanze, utile a strutturare un dialogo sui temi del lavoro, della formazione e della innovazione.

Relativamente alla prima finalità, il team appositamente istituito, si occupa di predisporre metodi e strumenti da trasferire ai soggetti assistiti (Scuole, Università, ecc.) per la conoscenza puntuale dei mercati del lavoro locali, delle diverse opportunità professionali presenti sul territorio, delle competenze e delle professionalità richieste; strumenti per la definizione e l’attuazione di piani di sviluppo tesi a qualificare il posizionamento delle istituzioni formative nell’ambito della rete del mercato del lavoro locale e a favorire i percorsi di avvicinamento e transizione degli studenti verso il mercato del lavoro.

Rispetto all’obiettivo della costruzione di partenariati, la Divisione ha supportato ANPAL nella definizione di Protocolli di Intesa per favorire la realizzazione di percorsi di alternanza, di apprendistato, e più in generale dei dispositivi di politica attiva utili all’inserimento lavorativo dei giovani. Alla data del 22 gennaio 2019, sono stati stipulati 27 Protocolli, di cui 17 con associazioni imprenditoriali, 2 con grandi imprese, 2 con soggetti del terzo settore, 1 con Enti Pubblici, 2 con ordini professionali, 3 con incubatori e start-up innovative.

 

Tabella_1_art_11

 

Più specificamente, i Protocolli stipulati si propongono di coniugare le finalità educative del sistema dell’istruzione e formazione con le esigenze del mondo produttivo, nella prospettiva di una loro maggiore integrazione che consenta ai giovani l’acquisizione di competenze coerenti e spendibili nel mercato del lavoro. Essi intendono inoltre promuovere un rapporto strutturato e organico tra il mondo del lavoro e il sistema di istruzione e formazione, attraverso la sensibilizzazione delle parti coinvolte anche a livello territoriale, sui temi dell’orientamento e dell’inserimento dei giovani in percorsi di transizione istruzione-formazione e lavoro.

Grazie ad alcuni di essi, segnatamente Fondazione Alta Gamma e Federdistribuzione, è stato possibile avviare partnership con grandi marchi nazionali e internazionali, quali Ikea, Decathlon, Iper, Cassina, Ferragamo, Versace, Azimut Yacht, con i quali sono in via di definizione specifici piani di intervento per la valorizzazione dei diversi istituti della transizione scuola-lavoro: dai percorsi di alternanza, alla promozione di tirocini curricolari ed extracurricolari, alla valorizzazione dell’apprendistato duale e a quello per l’alta formazione e ricerca. Le aziende hanno risposto con grande sensibilità rispetto alle opportunità proposte. Le sfide del mercato del lavoro attuale, la necessità di competenze sempre più specialistiche e in qualche modo “nuove” e uniche spingono le imprese sempre più, e a tutti i livelli, alla ricerca di “talenti” e alla costruzione di “vivai di competenze” e di attitudini, sui quali investire con formazione, affiancamento, specializzazione. E in questo senso i diversi strumenti della transizione istruzione-lavoro, a partire da orientamento e alternanza, per finire all’apprendistato, costituiscono senza dubbio strumenti utili allo scopo.

Una specifica azione è quella in via di definizione con il Mibac, con il quale è stato firmato l’accordo in data 8 novembre 2018, al fine di favorire l’alternanza scuola-lavoro intesa come progetto formativo per le scuole volto a consolidare l’apprendimento fondato sul saper fare, nella consapevolezza che il settore dei beni e delle attività culturali costituisce un importante bacino di opportunità lavorative, che può contribuire allo sviluppo professionale dei giovani e all’arricchimento del loro bagaglio di competenze.

Di interesse anche gli accordi stipulati con due start-up innovative quali start2 Impact e We can job, in prima linea nell’orientamento dei giovani verso per l’acquisizione di competenze digitali, cruciali in un sistema economico in profonda trasformazione e caratterizzato da una forte tensione innovativa e da un sempre più massiccio ricorso alle tecnologie.

L’intesa con start2impact offrirà inoltre agli studenti la possibilità di certificare, attraverso prove pratiche, le competenze acquisite durante il percorso di alternanza. Una piattaforma costruita ad hoc consentirà di generare il primo curriculum verificato, contenente anche un portfolio di progetti da mostrare alle aziende.

WeCanJob.it, infine, è la start up che ha costruito -  insieme all’Associazione nazionale degli psicologi oltre che con quella dei Presidi - un modello di orientamento innovativo, con cui verrà sperimentato l’utilizzo congiunto di modelli e percorsi combinati di orientamento ed esperienziali che consentano agli studenti di acquisire informazioni, metodi e strumenti di auto-orientamento al mondo del lavoro e della formazione.

 

Paola Izzo

Back