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a cura di Annamaria Di Fabio



 

Intervista a Virginio Merola, sindaco della Città metropolitana di Bologna

Come il Counseling, dal suo punto di osservazione, può politicamente fare la differenza e costituire una risorsa, innovando i processi di facilitazione nei vari contesti di vita della persona e dei gruppi?

Il Counseling può rappresentare un’importante risorsa nell’ambito delle politiche pubbliche rivolte alle persone.

Oggi si parla molto di politiche attive; si è partiti dall’ambito lavorativo, per passare poi a quello scolastico e a quello sociale. Si cerca cioè di costruire percorsi di uscita da situazioni di difficoltà e disagio (lavorativo, scolastico, sociale, ecc.), partendo da un progetto personale e favorendo l’attivazione dell’individuo, con le sue peculiarità, competenze e conoscenze, piuttosto che creare percorsi assistenziali, basati su azioni che agiscono “passivamente” sull’individuo.

Si pensi appunto al patto di servizio che si sviluppa all’interno dei servizi per l’impiego pubblici (che fino al 2016 erano di competenza della Città metropolitana di Bologna) e che vincola chi cerca lavoro a compiere un percorso che può comprendere attività diverse di avvicinamento al lavoro.

Oppure al progetto personalizzato che è collegato al reddito di inclusione nazionale e al reddito di solidarietà della Regione Emilia Romagna, che condiziona l’attribuzione di un beneficio economico all’attivazione della persona e del nucleo familiare in un percorso di sviluppo personale/professionale e di attenzione alla gestione familiare.

O ancora all’attenzione al percorso formativo dei giovani attraverso le azioni di orientamento scolastico/formativo, da attuarsi per i giovani, ma anche con il coinvolgimento della famiglia.

Ritengo che questa sia la strada da seguire: le politiche pubbliche devono innovarsi, utilizzando i nuovi strumenti che la ricerca in ambito psico-sociale produce, e mettendoli a disposizione degli operatori attraverso una formazione specifica, per ottenere una maggiore efficacia dell’azione pubblica. 

In qualità di testimone privilegiato, quali nuove sfide vede per il futuro nell’ambito dei servizi alla persona, alle organizzazioni e alla comunità?

Una grande sfida è quella della ridefinizione del ruolo pubblico, che non può più essere solo quello di gestore di servizi, in quanto la carenza di risorse e la presenza di soggetti privati molto strutturati rendono l’azione pubblica spesso non competitiva.

La pubblica amministrazione deve giocare sempre più un ruolo di garante di equità e qualità dei servizi, in un sistema misto, in cui viene definito il confine fra l’ambito di azione pubblico e quello privato, fissando però delle regole e dei livelli di prestazione minima che permettano a tutti i cittadini, singoli od organizzati, di potere potenzialmente ottenere i servizi di cui necessitano.

 

Scenario di cambiamento, realtà liquide, discontinuità e impredicibilità, nuove sfide: queste le caratteristiche fondamentali del XXI secolo. Quale sensibilità invita i ricercatori e i professionisti del Counseling a mantenere e a implementare per nuove soluzioni e nuove risorse da costruire?

 

Il momento della scelta è sempre complicato, e in un mondo in cui sempre più è necessario scegliere in velocità e con pochi elementi di certezza, stanno diventando veri problemi sociali l’incapacità di affrontare le sfide, l’abbandono della ricerca o la rinuncia a costruirsi attivamente un percorso di vita, professionale o di relazione.

Questo è un campo in cui i ricercatori e i professionisti del Counseling possono fornire e implementare strumenti efficaci. Lo sviluppo della capacità di scelta non deve riguardare però solo i singoli individui, ma deve coinvolgere anche le organizzazioni.

Esemplifico riferendomi al nuovo ente, la Città metropolitana, che oggi rappresento. Questo Ente nasce liquido, non perfettamente definito nelle competenze e nelle relazioni. La grande sfida che sto affrontando come Sindaco metropolitano, assieme alla mia struttura, agli enti locali del territorio che della Città metropolitana fanno parte, alle altre Città metropolitane, alla Regione, allo Stato, è quella di dare una fisionomia vincente a questo ente, di renderlo capace di fare la differenza. Ecco, credo che chi si occupa di counseling dovrebbe implementare nuove risorse anche per supportare le organizzazioni, pubbliche e private, ad affrontare le sfide attuali e future.

 




Note

1 A

© 2017 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.
ISSN 2421-2202. Counseling.
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