In letteratura si sottolinea l’interesse per la comprensione e la rilevazione di caratteristiche positive come la compassione (Batson, Change, Orr, & Rowland, 2002; Dovidio & Penner, 2001). La Santa Clara Brief Compassion Scale (SCBCS, Hwang, Plante, & Lackey 2008) viene sviluppata per rispondere all’esigenza di poter disporre di uno strumento breve, di rapida somministrazione per la rilevazione del costrutto di compassione. Questa scala viene costruita come abbreviazione della Compassionate Love Scale di Sprecher e Fehr (2005), che valuta l’amore compassionevole nelle relazioni intime e verso le persone in generale. Gli autori definiscono l’amore compassionevole come “un atteggiamento verso gli altri, sia verso le persone care sia verso gli estranei appartenenti all’intera umanità, contenente sentimenti, cognizioni e comportamenti che sono focalizzati sulla cura, l’interesse, la tenerezza e un orientamento verso il supporto, l’aiuto e la comprensione degli altri” (Sprecher & Fehr, 2005, p. 630). Sottolineano inoltre che la loro definizione è in linea con quella di Lazarus (1991), che definisce la compassione come “l’essere mossi verso la sofferenza degli altri e volerli aiutare” (Lazarus, 1991, p. 289). Sprecher e Fehr (2005) scelgono di utilizzare il termine “amore compassionevole” invece di “compassione” in modo da includere nel costrutto sfumature emotive, anche se loro stessi riconoscono che il loro costrutto potrebbe essere chiamato “amore altruistico” o “compassione” (Sprecher & Fehr, 2005, p. 630). A tale proposito, Hwang et al. (2008) per la Santa Clara Brief Compassion Scale scelgono di utilizzare il termine “compassione” piuttosto che “amore compassionevole” poiché la scala è destinata a rilevare la compassione verso gli altri “non intimi” inclusi gli estranei.

In letteratura emerge come la compassione sia legata positivamente ma moderatamente con empatia, fede e vocazione (Sprecher & Fehr, 2005), consentendo di affermare che la compassione risulta un costrutto distinto. Emerge anche che la compassione è associata ai comportamenti pro-sociali (Davis, 1996; Dovidio & Penner, 2001; Sprecher & Fehr, 2005). Inoltre si sottolinea che la compassione è legata alle azioni a sostegno della comunità (Batson et al., 2002). Dunque in letteratura vengono evidenziati i benefici positivi derivanti dal fatto di sviluppare la compassione negli individui (Hwang et al., 2008). Nell’ambito della psicologia positiva (Seligman, 2002; Seligman & Csikszentmihalyi, 2000), la compassione viene infatti riconosciuta come una significativa risorsa per l’individuo (Cassell, 2008; Lopez & Snyder, 2009) in quanto risulta associata a molteplici esiti positivi come emozioni positive, relazioni positive con gli altri e comportamenti proattivi (Cassell, 2008; Lopez & Snyder, 2009).

Per queste ragioni appare significativo poter disporre di una scala per rilevare la compassione. L’obiettivo del presente studio è quello di analizzare le proprietà psicometriche della versione italiana della Santa Clara Brief Compassion Scale (SCBCS) anche nel contesto italiano.

Metodo

Partecipanti

Hanno partecipato allo studio 187 lavoratori della Toscana. In relazione al genere, il 48% partecipanti dei partecipanti è rappresentato da maschi e il 52% da femmine con un’età media di 36.54 anni (DS = 11.38).

Strumenti

Santa Clara Brief Compassion Scale (SCBCS). Per valutare la compassione è stata utilizzata la versione italiana a cura di Di Fabio della Santa Clara Brief Compassion Scale (SCBCS, Hwang et al., 2008). Lo strumento è composto da 5 item con formato di risposta su scala Likert a 7 punti, da 1 = Non del tutto vero per me a 7 = Del tutto vero per me. Si tratta di uno strumento unidimensionale. Esempi di item sono: «Quando sento parlare di qualcuno (uno sconosciuto) che sta attraversando un momento difficile, sento una grande compassione per lui o lei»; «Tendo a provare compassione per le persone, anche se non le conosco». Le proprietà psicometriche della versione italiana della SCBCS saranno analizzate nel presente studio. Gli item della versione originale della SCBCS sono stati tradotti tramite il metodo della back translation.

Interpersonal Reactivity Index (IRI). Per rilevare l’empatia è stato utilizzato l’Interpersonal Reactivity Index (IRI, Davis, 1980) nella versione italiana di Albiero, Ingolia e Lo Coco (2006). L’IRI è composto di 28 item con formato di risposta su scala Likert a 4 punti da 1 = Mai vero a 4 = Sempre vero. Lo strumento consente di rilevare 4 dimensioni: Fantasy, Empathic concern, Perspective taking, Personal distress. I coefficienti alfa di Cronbach sono: .83 per Fantasy (esempio di item: “Resto veramente coinvolto dagli stati d’animo dei protagonisti di un racconto”), .86 per Empathic concern (esempio di item: “Provo spesso sentimenti di tenerezza e di preoccupazione per le persone meno fortunate di me”, .84 per Perspective taking (esempio di item: “Credo che esistano due opposti aspetti in ogni vicenda e cerco di prenderli in considerazione entrambi”), .81 per Personal distress (example of item: “In situazioni di emergenza, mi sento apprensivo e a disagio”). 

Procedura

Le somministrazioni sono avvenute collettivamente, a opera di personale specializzato e nel rispetto delle leggi sulla privacy. L’ordine di somministrazione è stato controbilanciato per controllare gli effetti dell’ordine di presentazione.

Analisi dei dati 

La struttura fattoriale della Santa Clara Brief Compassion Scale è stata verificata mediante un’Analisi Fattoriale Confermativa (AFC) attraverso l’utilizzo del programma statistico AMOS versione 6 (Arbuckle, 2005) con il metodo della massima verosimiglianza. L’adeguatezza del modello è stata analizzata facendo riferimento non soltanto al valore di χ2 (dato che tale statistica risulta influenzata dall’elevata numerosità dei partecipanti), ma anche valutando altri indici di adattamento quali: il rapporto tra il valore di χ2 e i gradi di libertà (χ2/df) per cui valori del rapporto compresi tra 1 e 3 sono considerati indicatori di un buon adattamento; il Comparative Fit Index (CFI, Bentler, 1990) e il Non-Normed Fit Index (NNFI, Tucker & Lewis, 1973) per i quali valori superiori a .90 indicano una buona adeguatezza del modello (Bentler, 1990); l’SRMR e il RMSEA Browne & Cudeck, 1993) per i quali valori inferiori a .08 indicano un buon adattamento del modello ai dati (Browne, 1990). L’attendibilità della Santa Clara Brief Compassion Scale è stata verificata mediante il calcolo dell’alfa di Cronbach e delle correlazioni item-totale corrette. Inoltre per verificare la validità concorrente sono state esaminate, mediante il coefficiente r di Pearson, le correlazioni della Santa Clara Brief Compassion Scale con l’IRI.

Risultati

Per verificare la struttura unidimensionale della Santa Clara Brief Compassion Scale si è proceduto a un’analisi fattoriale di tipo confermativo. Gli indici di Goodness of Fit sono riportati nella Tabella 1.

Tabella 1 – Analisi Fattoriale Confermativa: Goodness of Fit

tab15 
Relativamente agli indici considerati, la versione italiana della scala conferma una struttura unidimensionale. Per quanto riguarda la consistenza interna, il coefficiente alfa di Cronbach è di .91. Le correlazioni item-totale corrette per i cinque item della Santa Clara Brief Compassion Scale sono riportate nella Tabella 2. Le correlazioni della Santa Clara Brief Compassion Scale con l’IRI sono riportate nella Tabella 3.

Tabella 2 – Correlazioni item-totale corrette

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Nota. N = 187. ** p < .01.

Tabella 3 - Correlazioni della Santa Clara Brief Compassion Scale con l’IRI

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Nota. N = 187. ** p < .01.

Discussione

L’obiettivo del presente lavoro è stato quello di valutare le proprietà psicometriche della versione italiana della Santa Clara Brief Compassion Scale (SCBCS) a cura di Di Fabio.

L’Analisi Fattoriale Confermativa ha mostrato l’adeguatezza del modello unidimensionale. L’attendibilità della scala verificata mediante il calcolo del coefficiente alfa di Cronbach e delle correlazioni item-totale corrette è risultata buona. Le correlazioni positive e significative ma moderate della SCBCS con l’IRI evidenziano un’adeguata validità concorrente della scala relativamente alle misure effettuate e sottolineano che la compassione risulta un costrutto distinto dall’empatia, confermando quanto emerso in letteratura (Sprecher & Fehr, 2005). Tale relazione positiva evidenzia inoltre come gli individui che mostrano una maggiore compassione verso gli altri sembrano percepire una maggiore vicinanza alle altre persone e sembrano maggiormente in grado di assumere il punto di vista degli altri (Albiero et al., 2006).

Sebbene i risultati ottenuti mostrino come la Santa Clara Brief Compassion Scale (SCBCS) rappresenti uno strumento valido e attendibile per la misura della compassione anche nel contesto italiano, il presente studio mostra il limite di avere esaminato le proprietà psicometriche di tale strumento esclusivamente con lavoratori della Toscana che non risultano rappresentativi della realtà italiana. Studi futuri dovrebbero pertanto considerare gruppi di partecipanti maggiormente rappresentativi della realtà italiana, comprendendo lavoratori di altre aree geografiche in Italia. Sarebbe anche auspicabile verificare le proprietà psicometriche della SCBCS con altri target, come ad esempio studenti di scuola superiore e universitari.

Nonostante i limiti evidenziati, la versione italiana della Santa Clara Brief Compassion Scale (SCBCS) appare uno strumento in grado di rilevare in maniera accurata la compassione anche nel contesto italiano. Avere a disposizione uno strumento in grado di rilevare in maniera valida e attendibile il costrutto di compassione può consentire di studiare in maniera approfondita tale costrutto in una cornice di psicologia positiva (Seligman, 2002; Seligman & Csikszentmihalyi, 2000), offrendo un’ulteriore possibilità di potenziamento in ambito sia di ricerca sia di intervento in un’ottica preventiva di promozione delle risorse per il 21° secolo (Di Fabio & Kenny, 2015, 2016; Di Fabio, Kenny, & Claudius, 2016; Di Fabio & Saklofske, 2014a, 2014b).

Bibliografia

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