Interviste / Interviews
Interviste
Interviewsa cura di Annamaria Di Fabio
Università degli Studi di Firenze
Rolanda Tschugguel – Direttrice reggente della Ripartizione Diritto allo studio, Provincia Autonoma di Bolzano
- Qual è l'organizzazione dei servizi nella Provincia Autonoma di Bolzano?
La Provincia Autonoma di Bolzano da ormai più di 50 anni ha istituito l’Ufficio Orientamento scolastico e professionale, che attualmente è collocato alla Ripartizione Diritto allo Studio. Secondo la Legge provinciale “Disciplina dell’orientamento scolastico e professionale” del 4 maggio 1988 “La Provincia autonoma di Bolzano promuove l'orientamento scolastico e professionale al fine di rendere effettivo il diritto allo studio e al lavoro e alla loro libera e consapevole scelta. L'orientamento scolastico e professionale, attuato tramite informazione o consulenza specialistica, offre un servizio di interesse pubblico e generalizzato che:
a) consente al singolo di acquisire coscienza delle proprie attitudini ed i propri interessi e una più adeguata consapevolezza della propria capacità di effettuare autonomamente le proprie scelte;
b) fornisce un'informazione esauriente circa i canali scolastici e formativi e le possibilità professionali, in relazione alla realtà del mercato del lavoro e alla sua prevedibile evoluzione qualitativa e quantitativa, nel quadro degli obiettivi della programmazione economica.
Le attività principali sono la consulenza individuale, l’informazione e la collaborazione con le altre istituzioni (soprattutto formative) che operano sul territorio e si occupano secondo le loro competenze di orientamento.
- La Provincia Autonoma di Bolzano si è contraddistinta per un forte impegno riflessivo e innovativo sui servizi. Quali sono state le strategie prioritarie di intervento?
Negli ultimi anni anche l’Alto Adige sta vivendo forti cambiamenti nei contesti economici, sociali e del mondo del lavoro. L’Ufficio ha percepito questa evoluzione del contesto in cui si trova ad operare e ha dato l’avvio a un processo di innovazione sia dal punto di vista operativo in generale che sul piano della cultura della consulenza. Si è introdotto un processo innovativo per i prossimi anni che ha come obiettivo il rafforzamento della consulenza individuale e di gruppo. Si tratta di riflettere del ruolo della consulenza in un contesto di maggiore insicurezza e imprevedibilità dell’ambiente, sviluppando nuove risposte anche rispetto a nuove domande e a nuove tipologie di utenze che si rivolgono al servizio.
- In qualità di testimone privilegiato, non riferendosi soltanto alla sua Provincia ma a tutto il territorio italiano, quali sono gli auspici per potenziare processi virtuosi che intersechino produttivamente basi scientifiche, diffusione operativa e produttiva dell'innovazione, senza procrastinare una reale politica di valutazione dell'efficacia degli interventi per salvaguardare le risorse?
La sfida in un territorio trilingue e variegato culturalmente è sicuramente posizionare la consulenza come attività preminente all’interno di una rete di scambio proficuo tra i diversi attori al fine di diventare una comunità orientante in un momento di forte transizione e tagli all’interno dell’Amministrazione pubblica. È fondamentale tenere presente la grande complessità che permea i tre macrosistemi linguistici e culturali che ruotano attorno alla progettualità formativa, scolastica e professionale. Diverse sono le culture di scelta, diverse le prospettive professionali e diversi anche gli approcci al tema dell’orientamento. Un servizio pubblico non può prescindere dal tenere conto di queste realtà anche avvicinandosi a nuovi spunti teorici e innovativi. Sarà compito nel prossimo futuro porre attenzione sia a nuovi approcci sia alla valutazione dell’efficacia degli interventi.
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