La compassione viene definita come la capacità di commuoversi di fronte alle sofferenze degli altri e avere il desiderio di diminuirle (Martins, Nicholas, Shaheen, Jones, & Norris, 2013). Il monitoraggio e la gestione del livello di compassione attraverso le reti sociali e le relazioni possono essere fondamentali da un lato per preservare i benefici per la salute e dall’altro per prevenire i rischi per la salute delle reti sociali e delle relazioni (Martins et al., 2013). Con queste premesse, per rilevare la compassione Martins et al. (2013) hanno sviluppato una misura self-report di compassione composta di 10 item. Le proprietà psicometriche della versione originale della scala sono state calcolate su 310 partecipanti. Per quanto riguarda l’attendibilità le correlazioni item-totali variano da .50 a .71. La correlazione media inter-item è stata di .33. La coerenza interna calcolata tramite l’alfa di Cronbach .82. La scala è risultata bidimensionale.

La scala è dunque facile da usare e caratterizzata da buone proprietà psicometriche (Martins et al., 2013).

In letteratura e in particolar modo nella cornice della psicologia positiva (Seligman, 2002; Seligman & Csikszentmihalyi, 2002) è progressivamente emerso l’interesse per la comprensione di caratteristiche positive come la compassione (Batson, Change, Orr, & Rowland, 2002; Dovidio & Penner, 2001). La compassione è risultata legata positivamente ma moderatamente a empatia, fede e vocazione (Sprecher & Fehr, 2005), consentendo di affermare che la compassione emerge come un costrutto distinto da quelli precedentemente indicati. La compassione è inoltre associata ad azioni a sostegno della comunità (Batson et al., 2002). Sono stati sottolineati anche i benefici positivi derivanti dal fatto di sviluppare la compassione negli individui (Hwang, Plante, & Lackey, 2008). Nell’ambito della psicologia positiva (Seligman, 2002; Seligman & Csikszentmihalyi, 2000), la compassione viene riconosciuta come una risorsa fondamentale per l’individuo (Lopez & Snyder, 2009). La compassione è infatti associata a molteplici esiti positivi come emozioni positive, relazioni positive con gli altri e comportamenti proattivi (Lopez & Snyder, 2009).

Per queste ragioni appare significativo poter disporre di una scala per rilevare la compassione. L’obiettivo del presente studio è dunque quello di offrire un contributo alla validazione della versione italiana della Compassion Scale (CS) anche nel contesto italiano.

Metodo

Partecipanti

Hanno partecipato allo studio 214 lavoratori della Toscana. In relazione al genere, il 43% partecipanti è costituito da maschi e il 57% dei partecipanti da femmine con un’età media di 38.12 anni (DS = 10.13).

Strumenti

Compassion Scale (CS). Per valutare la compassione è stata utilizzata la versione italiana a cura di Di Fabio della Compassion Scale (CS, Martins et al., 2013). Lo strumento è composto di 10 item con formato di risposta su scala Likert a 7 punti, da 1 = Niente a 7 = Tutto. Lo strumento consente di rilevare due fattori: “How much of your” (esempio di item: "Quanto dei tuoi futuri risparmi daresti via ora per aiutare un amico che ha bisogno di un aiuto finanziario?"; “How many times would you” (esempio di item: "Quante volte faresti la cosa giusta se ciò mettesse i tuoi amici a rischio?"). Le proprietà psicometriche della versione italiana della CS saranno analizzate nel presente studio. Gli item della versione originale della CS sono stati tradotti tramite il metodo della back translation.

Interpersonal Reactivity Index (IRI). Per rilevare l’empatia è stato utilizzato l’Interpersonal Reactivity Index (IRI, Davis, 1980) nella versione italiana di Albiero, Ingolia e Lo Coco (2006). L’IRI è composto di 28 item con formato di risposta su scala Likert a 4 punti da 1 = Mai vero a 4 = Sempre vero. Lo strumento consente di rilevare 4 dimensioni: Fantasy, Empathic concern, Perspective taking, Personal distress. I coefficienti alfa di Cronbach sono: .83 per Fantasy (esempio di item: “Resto veramente coinvolto dagli stati d’animo dei protagonisti di un racconto”), .86 per Empathic concern (esempio di item: “Provo spesso sentimenti di tenerezza e di preoccupazione per le persone meno fortunate di me”, .84 per Perspective taking (esempio di item: “Credo che esistano due opposti aspetti in ogni vicenda e cerco di prenderli in considerazione entrambi”), .81 per Personal distress (esempio di item: “In situazioni di emergenza, mi sento apprensivo e a disagio”).

Procedura

Le somministrazioni sono avvenute collettivamente, a opera di personale specializzato e nel rispetto delle leggi sulla privacy. L’ordine di somministrazione è stato controbilanciato per controllare gli effetti dell’ordine di presentazione.

Analisi dei dati

La struttura fattoriale della Compassion Scale è stata verificata mediante un’Analisi Fattoriale Confermativa (AFC) attraverso l’utilizzo del programma statistico AMOS versione 6 (Arbuckle, 2005) con il metodo della massima verosimiglianza. L’adeguatezza del modello è stata analizzata facendo riferimento non soltanto al valore di χ2 (dato che tale statistica risulta influenzata dall’elevata numerosità dei partecipanti), ma anche valutando altri indici di adattamento quali: il rapporto tra il valore di χ2 e i gradi di libertà (χ2/df) per cui valori del rapporto compresi tra 1 e 3 sono considerati indicatori di un buon adattamento; il Comparative Fit Index (CFI; Bentler, 1990) e il Non-Normed Fit Index (NNFI; Tucker & Lewis, 1973) per i quali valori superiori a .90 indicano una buona adeguatezza del modello (Bentler, 1990); l’SRMR e il RMSEA (Browne & Cudeck, 1993) per i quali valori inferiori a .08 indicano un buon adattamento del modello ai dati (Browne, 1990). L’attendibilità della Compassion Scale è stata verificata mediante il calcolo dell’alfa di Cronbach e delle correlazioni item-totale corrette. Inoltre per verificare la validità concorrente sono state esaminate, mediante il coefficiente r di Pearson, le correlazioni della Compassion Scale con l’IRI.

Risultati

Per verificare la struttura bidimensionale della Compassion Scale, si è proceduto a un’analisi fattoriale di tipo confermativo. Gli indici di Goodness of Fit sono riportati nella Tabella 1.

Tabella 1 – Analisi Fattoriale Confermativa: Goodness of Fit

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Relativamente agli indici considerati, la versione italiana della scala conferma una struttura bidimensionale. Per quanto riguarda la consistenza interna, il coefficiente alfa di Cronbach è di .83. Le correlazioni item-totale tutte positive e significative vanno da .51 a .72 per il fattore “How much of your” e da .54 a .73 per il fattore “How many times would you”. Nella Tabella 2 vengono riportate le correlazioni tra la Compassion Scale e l’Interpersonal Reactivity Index

Tabella 2 – Correlazioni della Compassion Scale con l’IRI

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Nota. N = 214. ** p < .01.

Discussione

L’obiettivo del presente lavoro è stato quello di offrire un primo contributo alla validazione italiana della Compassion Scale (CS) a cura di Di Fabio.

L’Analisi Fattoriale Confermativa ha mostrato l’adeguatezza del modello bidimensionale. L’attendibilità della scala verificata mediante il calcolo del coefficiente alfa di Cronbach e delle correlazioni item-totale corrette è risultata buona. Le correlazioni positive e significative ma moderate della CS con l’IRI mostrano un’adeguata validità concorrente della scala relativamente alle misure effettuate, evidenziando che compassione ed empatia rappresentano due costrutti distinti (Sprecher & Fehr, 2005). Tale relazione positiva sottolinea anche che gli individui con maggiore compassione verso gli altri sembrano percepire anche una maggiore vicinanza alle altre persone e sembrano maggiormente in grado di assumere il punto di vista degli altri (Albiero et al., 2006).

Sebbene i risultati ottenuti mostrino come la Compassion Scale (CS) rappresenti uno strumento valido e attendibile per la misura della compassione anche nel contesto italiano, il presente studio mostra il limite di avere esaminato le proprietà psicometriche di tale strumento esclusivamente con lavoratori della Toscana che non risultano rappresentativi della realtà italiana. Studi futuri dovrebbero pertanto considerare gruppi di partecipanti maggiormente rappresentativi della realtà italiana, comprendendo lavoratori di altre aree geografiche in Italia. Sarebbe anche auspicabile verificare le proprietà psicometriche della CS con altri target come, ad esempio, studenti di scuola superiore e universitari.

Nonostante i limiti evidenziati, la versione italiana della Compassion Scale (CS) appare uno strumento in grado di rilevare in maniera accurata la compassione anche nel contesto italiano, aprendo future prospettive di ricerca e intervento in una cornice di psicologia positiva (Seligman, 2002; Seligman & Csikszentmihalyi, 2000) e in un’ottica preventiva di potenziamento precoce delle risorse dell’individuo per affrontare le sfide del 21° secolo (Di Fabio & Kenny, 2015, 2016; Di Fabio, Kenny, & Claudius, 2016; Di Fabio & Saklofske, 2014a, 2014b).

Bibliografia

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