© Edizioni Centro Studi Erickson, Trento, 2023 — Counseling

Vol. 16, n. 1, febbraio 2023 — pp. 1-4

EDITORIALE

Con questo primo numero dell’annata 2023, la rivista continua nella sua mission di favorire l’incontro e lo scambio tra ricercatori e professionisti, a livello italiano e internazionale, con la sua modalità open access, che offre contributi liberamente fruibili per i lettori, in molti casi anche in lingua inglese per una loro maggiore diffusione. Questo numero si presenta particolarmente ricco di contributi in lingua inglese, in modo da favorire e incrementare un proficuo scambio anche a livello internazionale. La rivista prosegue inoltre nel suo intento di promuovere nuove frontiere e nuovi interventi di counseling in differenti ambiti di applicazione, sempre nella prospettiva di ancoraggio a risultati di ricerca scientificamente emersi e replicabili.

Il numero si apre con un articolo invitato di Annamaria Di Fabio per omaggiare il lavoro scientifico e professionale del nostro carissimo amico e collega Mario Fulcheri (co-fondatore e co-editor della nostra rivista «Counseling») recentemente venuto a mancare, che tanto ha operato per lo sviluppo della psicologia clinica e delle applicazioni del counseling in differenti ambiti, sostenendo a livello italiano la promozione e l’affermazione del career counseling in area di psicologia del lavoro e delle organizzazioni, e incoraggiando costantemente le collaborazioni internazionali sulla tematica «a trazione italiana». Questo contributo presenta dunque i rilevanti avanzamenti nel dibattito nazionale e internazionale relativo al counseling e al career counseling, derivati dalla fruttuosa e incessante collaborazione tra Mario Fulcheri e Annamaria Di Fabio e le relative Università di appartenenza, collaborazione sempre attiva e stimolante per oltre vent’anni. L’articolo delinea il prezioso contributo offerto da Mario Fulcheri sulla relazione di aiuto e il counseling nelle sue differenti aree di applicazioni, inclusi i lavori di Annamaria Di Fabio sul counseling e il career counseling in ambito nazionale e internazionale, sempre in qualche modo riconducibili alla preziosa collaborazione con il collega e al sostegno e all’incoraggiamento costantemente ricevuto. Questo articolo vuole esprimere profonda gratitudine per un collega statuario in generosità, disponibilità e vision, che è un regalo della vita aver incontrato, potendo costruire ponti solidi e confini più nitidi per una piena collaborazione sulla tematica del counseling tra la psicologia clinica e la psicologia del lavoro e delle organizzazioni.

Segue un secondo articolo invitato di Luca Tamassia, che si focalizza sulla valutazione del personale nei processi di selezione e assessment nella pubblica amministrazione con una particolare attenzione all’integrazione tra aspetti legislativi e contributi della psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Viene introdotta la gestione delle competenze nella riforma del sistema pubblico come importante leva di crescita culturale nel nostro Paese. La selezione delle risorse umane viene inoltre descritta come uno stimolo strategico per l’ente pubblico in linea con le recenti proposte della Scuola Nazionale dell’Amministrazione di linee guida per l’uso dell’Assessment Center, quale strumento da adottare per l’efficace valutazione delle competenze nella selezione delle figure manageriali. Pertanto, il presente contributo offre una prospettiva di preziosa riflessione e di valorizzazione dell’expertise degli psicologi del lavoro in relazione alla sfida della valutazione del personale nei processi di selezione e di assessment nella pubblica amministrazione.

La sezione successiva Studi e ricerche si apre con il contributo di Chiara Ghislieri, Domenico Sanseverino, Valentina Dolce, Emanuela Ingusci, Amelia Manuti, Paola Spagnoli e Tindara Addabbo, che sottolinea come la preoccupazione per il benessere psicofisico della popolazione universitaria risulti essere sempre più al centro dell’attenzione degli Atenei, anche in seguito agli ultimi due anni di Pandemia che hanno esacerbato una situazione pregressa di malessere. Lo studio, che ha convolto 10.212 studenti e studentesse provenienti da 11 Atenei italiani, si è posto l’obiettivo di studiare alcune richieste e risorse contestuali e personali in relazione con l’engagement e l’esaurimento emotivo degli/delle studenti/studentesse. I risultati hanno mostrato che il carico di studio e la dipendenza da internet sono positivamente associati all’esaurimento e negativamente all’engagement; invece, il fit accademico è associato negativamente all’esaurimento e positivamente all’engagement. Questi risultati suggeriscono il valore di implementare i servizi di cura e prevenzione, investendo energie e risorse sugli interventi di orientamento e di formazione rivolti sia agli/alle studenti/studentesse che ai/alle docenti.

L’articolo successivo di Di Fabio e Palazzeschi presenta una ricerca sulle relazioni tra gratitudine e benessere, tema che è emerso di crescente interesse in letteratura. Lo studio ha esaminato le associazioni tra gratitudine e benessere sia edonico che eudaimonico, controllando per i tratti di personalità, in studenti universitari italiani. I risultati hanno mostrato come la gratitudine spieghi una percentuale di varianza incrementale rispetto alla varianza spiegata dai tratti di personalità in relazione al benessere sia edonico che eudaimonico. La gratitudine rappresenta una promettente risorsa per il benessere in strength-based prevention perspectives e quindi potrebbe aprire anche prospettive future per affrontare le sfide della sostenibilità e dello sviluppo sostenibile in particolare in relazione al terzo obiettivo «Good health and well-being» dell’Agenda 2030.

La sezione Strumenti include tre contributi. Il primo di Francisco Rodríguez Cifuentes analizza le proprietà psicometriche della versione spagnola della Workplace Relational Civility Scale. Tale versione spagnola dello strumento presenta un modello con due fattori principali («Io verso agli altri» e «Gli altri verso di me»), come la versione originale della scala, articolati in tre dimensioni: prontezza relazionale, cultura relazionale, decenza relazionale. La versione spagnola della Workplace Relational Civility Scale mostra inoltre una buona consistenza interna e validità concorrente, configurandosi come uno strumento valido e attendibile per il suo uso nel contesto spagnolo.

Seguono due contributi di Annamaria Di Fabio e Andrea Svicher. Il primo analizza le proprietà psicometriche della versione italiana della Self-Reflection and Insight Scale con studenti universitari. I risultati mostrano una struttura a due fattori (Self-reflection e Insight) con buona attendibilità e validità concorrente. Disporre di questo strumento anche per il contesto italiano apre future prospettive di ricerca e applicazione nell’ambito dell’orientamento e del career counseling. Il secondo contributo esamina le proprietà psicometriche della Self Rated Job Performance Scale con lavoratori italiani. I risultati evidenziano una struttura unifattoriale con buona attendibilità e validità concorrente. La scala mostra buone proprietà psicometriche per l’applicazione nel contesto italiano, aprendo nuove prospettive nella ricerca e intervento sulla performance lavorativa.

Questo numero della rivista continua a configurarsi come uno strumento a disposizione di studiosi e operatori nei diversi ambiti applicativi del counseling e come uno spazio di proficuo scambio tra ricerca e interventi in un’ottica evidence-based. L’auspicio è che la rivista possa essere fruita da un numero sempre maggiore di lettori anche a livello internazionale e diventi sempre più una piattaforma di interscambio a servizio di ricercatori e professionisti, che sono invitati a sottomettere articoli, considerando la rivista come uno spazio di condivisione per la ricerca e le applicazioni nei diversi ambiti del counseling.

Annamaria Di Fabio & Guido Sarchielli

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