La riforma continua: Università, Formazione Insegnanti, Federalismo

Carlo Nanni, Guglielmo Malizia

Dopo i tre regolamenti approvati nel 2010 sulla scuola secondaria superiore, tra la fine del 2010 e durante l’anno in corso 2011 sono stati introdotti anche altri nuovi importanti tasselli nel quadro del sistema educativo di istruzione e di formazione professionale italiano: più precisamente si è trattato della riforma universitaria, del regolamento sulla formazione degli insegnanti e dei decreti attuativi del federalismo fiscale. Quella dell’università ha dettato una nuova disciplina riguardo alla «governance»; il regolamento della formazione iniziale degli insegnanti mira a rendere più pratica la loro preparazione e — nelle intenzioni del legislatore — a combattere le cause del precariato; il federalismo fiscale si propone di attuare, anche nell’istruzione e nella formazione, la nuova costituzione finanziaria introdotta dalla legge di riforma della Carta fondamentale, n. 3/2001. Certamente non si può negare lo sforzo di modernizzazione del nostro sistema educativo posto in essere da parte del governo; nello stesso tempo va denunciato il suo carattere tradizional-moderato, tutto giocato su qualità, merito, efficienza, ma senza troppo riguardo per l’equità e la solidarietà.

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