Promuovere il benessere attraverso l’espressione delle emozioni in forma scritta

Anna Rita Colasanti, Lucio Sibilia, Margherita Cirillo

Scrivere delle proprie emozioni fa bene alla salute. È questa la conclusione a cui, dopo anni di ricerche, sono giunti James Pennebaker e Laura King. Il primo sottolinea gli effetti sulla salute della scrittura di emozioni connesse a eventi traumatici; la seconda, invece, si concentra sugli effetti della trascrizione di eventi ed emozioni positive, siano essi reali o immaginati. Nel presente studio abbiamo preso in considerazione i contributi dei due ricercatori per confrontare gli effetti di due diversi modi di esprimere le emozioni. La ricerca è stata messa in atto nell’ambito dell’Università Pontificia Salesiana e ha coinvolto un campione di 120 studenti, di età compresa tra i 19 e i 48 anni. È emerso che le due tecniche non possono essere considerate come due versioni della stessa procedura, in quanto attivano processi diversi, che portano a risultati altrettanto differenti. Infatti, mentre la descrizione scritta di eventi traumatici ha avuto un impatto positivo, statisticamente significativo, sia sul livello di benessere che sui livelli di depressione, in accordo con quanto già rilevato da precedenti studi, lo stesso effetto non si è manifestato per la tecnica della King.

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