Tattoo come «narrativa performativa»

Mariarosaria De Simone, Ivana Provitera, Gennaro Raio

Il presente contributo si propone, con uno sguardo critico e riflessivo, di ridefinire il significato del tatuarsi, promuovendone una significazione «evolutiva» in termini di autoconsapevolezza. Nel tentativo di spingerci oltre l’idea del tatuaggio come espressione dell’agire individuale, considerandolo, in un’ottica embodied, come «co-costituzione individuale e sociale simultanea» (Johncock, 2012), viene descritta l’esperienza educativa da cui ha preso spunto la curiosità di approfondire l’idea del corpo come una tela su cui «fare identità» e dell’atto del tatuarsi come una «narrativa performativa». Nel tentativo di «resistere» a pratiche discorsive dominanti oppressive nei confronti delle identità incarnate con cui lavoriamo con modalità educativa, si è cercato dunque di promuovere uno spazio di maggiore apertura nel considerare e ri-considerare, anche come occasione di incontro sfidante ad alto potenziale educativo, i tatuaggi e il tatuarsi.

Keywords
Tatuaggio, pedagogia incarnata, narrativa performativa, pratiche di resistenza, pedagogia critica.

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