Crisi economica e politiche educative. Il caso del governo Monti e del Ministro Profumo

Carlo Nanni, Guglielmo Malizia

Come ormai è tradizione, anche con questo articolo si prova ad analizzare e fare il punto, anno per anno, sul mondo della scuola e più globalmente dell’istruzione e della formazione. Quest’anno la problematica viene affrontata in relazione alle politiche educative del governo Monti, pur con tutta la circospezione del caso, trattandosi di un governo tecnico e per di più, ben presto, diventato dimissionario, e quindi con esercizio limitato agli affari ordinari di governo. Prima di esaminare gli aspetti più specifici relativi al sistema di istruzione e di formazione, sono richiamate le problematiche economiche e finanziarie attualmente più rilevanti, evidenziandone le implicanze che esse hanno sullo sviluppo socio-culturale del Paese (e in esso il ruolo dell’istruzionee formazione). Nel tentativo di valutazione, che segue l’analisi delle prospettive e delle attuazioni propriamente formative ed educative, promosse e attuate dal Ministro Francesco Profumo, si invita a rilevare come non sia senza incidenza nella volontà di uscire dalla crisi lo scarso (o perlomeno debole) riferimento alla persona e a i suoi valori.

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