Le scuole secondarie di secondo grado paritarie: nuove prospettive alla luce delle prove INVALSI 2019

Andrea Bendinelli, Angela Martini

Stando ai risultati dell’indagine internazionale PISA, le scuole secondarie di secondo grado paritarie hanno in Italia risultati inferiori alle scuole statali. Tuttavia uno studio recente, basato sui dati delle tornate di PISA 2009, 2012 e 2015, pone in discussione questo assunto, mettendo in luce l’esistenza di una eterogeneità di risultati tra le scuole paritarie a seconda che si tratti di scuole d’ispirazione religiosa (confessionali) o non religiosa (non-confessionali). Traendo spunto da questo studio, nel presente lavoro si analizzano i risultatati della rilevazione INVALSI 2019 dei livelli di apprendimento in Italiano e Matematica degli studenti della seconda classe della scuola secondaria di secondo grado frequentanti, rispettivamente, le scuole statali, le scuole paritarie confessionali e le paritarie non confessionali. I risultati nelle prove INVALSI sono analizzati una prima volta senza controllare per le caratteristiche socio-demografiche e i livelli di apprendimento pregresso degli studenti delle tre categorie di scuole — caratteristiche che differiscono fra l’una e l’altra — e una seconda volta tenendo sotto controllo tali caratteristiche tramite un modello di regressione multilivello. I risultati delle analisi confermano, da un lato, la tesi dell’eterogeneità di esiti all’interno del settore dell’istruzione paritaria e, per altro lato, mostrano che, quando si esaminano i risultati depurandoli dal peso esercitato su di essi dalle caratteristiche degli alunni, a livello individuale e di scuola, le differenze di prestazione tra gli studenti che frequentano le scuole statali e le scuole paritarie, confessionali e non, tendono ad annullarsi o a ridursi considerevolmente.

Keywords
Istruzione statale e paritaria; scuole confessionali e non confessionali, prove INVALSI 2019, eterogeneità di esiti all’interno dell’istruzione paritaria, regressione multilivello.

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