La riscrittura dei classici: questioni di scelta

Fabiana Savorgnan di Brazzà

La letteratura giovanile oggi sta intraprendendo una strada nuova, volta a offrire la possibilità ai bambini di età compresa tra i sei e i dodici anni circa di avvicinarsi ai grandi classici della letteratura italiana. Entrare in contatto con Dante, Ariosto, Manzoni, per citare solo alcuni dei più noti, e con i più famosi personaggi che la letteratura ha celebrato è certo un’operazione coraggiosa, soprattutto se si pensa a quante scelte difficili l’autore, il «traduttore», deve aver compiuto per rielaborare il testo. L’editoria oggi mette a disposizione sul mercato libri che sono e possono sembrare delle «riduzioni», con tagli netti del testo originario, rielaborazioni linguistiche che semplificano il discorso narrativo. Si deduce che l’autore, quindi, ha compiuto delle scelte formali e di contenuto che si offrono al dibattito e alla riflessione critica. Ci chiediamo: è giusto compiere questo tipo di scelta? Non sarebbe più appropriato attendere l’età «della ragione» della lettura, in modo che il/la ragazzo/a possa assaporare il testo nella sua integrità? Il contributo si propone di indagare, attraverso alcuni esempi in circolazione sul mercato librario (si vedano i testi di Umberto Eco, Ermanno Detti, ecc.), le operazioni che stanno alla base della rielaborazione e ri-scrittura dei testi, cercando di individuare le ragioni di tali scelte. Il contributo vuole proporre alcune conclusioni, un primo bilancio sulla «riuscita» editoriale di questo prodotto, tenendo presente il gradimento dei giovani lettori.

Keywords
Classici, letteratura, riscrittura, editoria, didattica.

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