Vol. 24, n. 1, febbraio 2025

PROGETTI E BUONE PRASSI

Approvate le Linee Guida 2024 della Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati all’Inclusione degli Studenti con disabilità e con DSA (CNUDD)

Marisa Pavone1

Sommario

La CNUDD (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati all’Inclusione degli Studenti con Disabilità e con DSA) è l’organismo impegnato a disseminare, nei contesti accademici, indirizzi e pratiche di accoglienza e a sostenere il diritto e la qualità dello studio dei giovani adulti con esperienze di fragilità. A fine 2024 ha pubblicato le nuove Linee Guida, che contribuiscono a consolidare l’identità dell’università come comunità in cammino nel cambiamento, attenta a promuovere reti collaborative al proprio interno e nei rapporti con istituzioni ed enti sul territorio. Il progetto offre indicazioni concrete per rendere l’istituzione accademica — valori e indirizzi di azione, comparti, ambienti, modalità comunicative, didattica, metodologie, materiali, tecnologie — pienamente accessibile e inclusiva. Dedica altresì un ampio spazio all’orientamento in ingresso, in itinere e in uscita, a sostegno del progetto individuale personalizzato e partecipato dello studente. Fra i cambiamenti che caratterizzano l’ultima versione: l’approccio alla disabilità secondo un modello sistemico bio-psico-sociale; l’adesione al modello di progettazione universale per l’apprendimento (UDL) a livello macro, meso e microsistema accademico; il riconoscimento di tutele esteso agli Studenti con bisogni educativi speciali (BES) che, pur in presenza di una documentata condizione di difficoltà, non sono considerati dalla normativa.

Parole chiave

Studenti con disabilità/DSA/BES, Linee Guida, Diritto allo studio universitario, Progettazione universale per l’apprendimento.

PROJECTS AND BEST PRACTICES

Approved the Guidelines 2024 of the National University Conference of Delegates for the Inclusion of Students with Disabilities and Specific Learning Disorders (CNUDD)

Marisa Pavone2

Abstract

The CNUDD (National University Conference of Delegates for the Inclusion of Students with Disabilities and specific learning disorders) is the institution committed to disseminating inclusive guidelines and practices in academic contexts and to supporting the right and the quality of study of young adults with experiences of fragility. At the end of 2024 it published the new Guidelines, which contribute to consolidating the identity of the university as a community on the path of change, attentive to promoting collaborative networks within itself and in relationships with institutions and entities in the territory. The project offers concrete indications to make the academic institution — values and directions of action, sectors, environments, communication methods, teaching, methodologies, materials, technologies — fully accessible and inclusive. It also dedicates a large space to incoming, ongoing and outgoing orientation, in support of the student’s personalized and participatory individual project. Among the changes that characterize the new version: the approach to disability according to a systemic bio-psycho-social model; adherence to the Universal Design for Learning (UDL) at the macro, meso and micro academic levels; the recognition of protection extended to students with special educational needs (SEN) who, despite the presence of a documented condition of learning difficulty, are not considered by the legislation.

Keywords

Students with disabilities/Specific Learning Disorders/SEN, Right to study at university, Guidelines, Universal Design for Learning.

Dopo lunga gestazione, sono state approvate e presentate dalla Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati all’Inclusione degli Studenti con disabilità e con DSA (CNUDD) le nuove Linee Guida 2024,3 elaborate con lo scopo di delineare e disciplinare le azioni del sistema universitario italiano, a tutela del diritto allo studio e dell’inclusione delle Studentesse e degli Studenti con esperienze di difficoltà. Il progetto si inserisce a pieno titolo nella fase di cambiamento della normativa nazionale sulla condizione delle persone con diverse disabilities, quale contributo della comunità accademica nell’attuare i principi sanciti dalla Convenzione ONU (2006), fra cui il diritto all’istruzione fino ai massimi livelli. L’intenzione che, sin dalle origini della CNUDD (2001), ha animato l’azione dei Delegati e delle Delegate è sempre stata quella di disseminare, omogeneizzare e consolidare indirizzi e pratiche inclusivi e di sostenere la qualità dei percorsi di studio dei giovani adulti con esperienze di fragilità negli Atenei aderenti, nell’ottica del migliore «accomodamento ragionevole», inteso come il più qualificato equilibrio dinamico tra l’ideale auspicato e i vincoli personali e contestuali.

Le Linee Guida 2024 si pongono in continuità e, al contempo, in prospettiva evolutiva rispetto alla precedente versione, risalente a dieci anni prima; si presentano come un documento organicamente strutturato, più esposto sul versante pedagogico-didattico, nell’intento di offrire indicazioni concrete per rendere l’istituzione accademica — ambienti, modalità comunicative, materiali, tecnologie e metodologie — pienamente accessibile e inclusiva. Dedicano altresì un ampio spazio al tema dell’orientamento, declinato in ingresso, in itinere e in uscita. A questo proposito, il focus si concentra su come il percorso universitario, nel continuum a monte con la scuola secondaria di secondo grado e a valle con il mondo del lavoro, può contribuire a promuovere e a sostenere il progetto di vita personalizzato e partecipato del giovane (Pavone, 2023), in sintonia con i recenti indirizzi in campo psico-socio-pedagogico e giuridico. In sintesi, possiamo rilevare nel nuovo progetto una centratura su due poli: da una parte, il diritto allo studio universitario della persona con esperienze di fragilità; dall’altra, il contesto accademico, con i necessari adattamenti da implementare a livello di macro, meso e microsistema, per poterla accogliere e accompagnare nel miglior modo possibile (Bencini, Arenghi e Garofolo, 2021).

Nel rispetto dell’evoluzione scientifica e dei nuovi bisogni emergenti nella popolazione studentesca, le Linee Guida fanno propri due cambiamenti di orizzonte: da una parte, l’adesione al modello sistemico bio-psico-sociale ICF (2001), come approccio privilegiato alla condizione del soggetto, secondo una prospettiva relazionale fra la persona e il suo ambiente di vita; dall’altra, il riconoscimento di tutele anche per quella fascia di Studenti/Studentesse con particolari tipologie di bisogni educativi speciali che, pur in presenza di una documentata condizione di difficoltà nell’apprendimento, ne sono esclusi dalla normativa vigente; fra questi, ad esempio: i giovani con disturbi del neurosviluppo e psichiatrici, quelli in condizioni invalidanti o con situazioni di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale particolarmente gravi. Con questa scelta coraggiosa, anticipatrice, la Conferenza dei Delegati e delle Delegate segnala l’urgenza di procedere agli aggiornamenti giuridici imposti dalla realtà sociale e culturale.

Ci soffermiamo brevemente sull’impatto potenziale delle nuove Linee Guida, rispetto a due ampie traiettorie — una interna e l’altra esterna agli Atenei —, entrambe connotate dalla volontà di promuovere innovazione e di attivare reti di dialogo/collaborazione per sostenere la mission universitaria.

Nel contesto accademico, il progetto contribuisce al consolidamento dell’identità dell’università come comunità in cammino nel cambiamento: cambiamento entro la stessa Conferenza, per il frequente avvicendamento dei Delegati e delle Delegate (oltre il 30% in un triennio) e negli Atenei (nuovi Rettori, nuovi regolamenti, modifiche agli Statuti, nei Dipartimenti, ecc.). A tale riguardo, è virtuosa la consuetudine al dialogo costante tra il nucleo stabile, garante della continuità — il Direttivo con i Delegati/Delegate «storici» —, e il tessuto mobile di coloro che si avvicendano. Inoltre, si è rivelata ottima l’opzione di creare un «tavolo» virtuale permanente, a distanza, tra Delegate/i e Uffici, finalizzato allo scambio di esperienze e di conoscenze, per risolvere le questioni emergenti. Alcuni esempi: la frequenza di Studentesse/Studenti con problemi psichiatrici; particolari problematiche giuridico-amministrative; le procedure in fase di test di ingresso; il prestito interbibliotecario di testi digitalizzati.

In riferimento a quest’ultimo punto va evidenziato che, grazie all’impegno dei Delegati e delle Delegate e dei Servizi competenti degli Atenei — in seguito alla legge n. 37/20194 sulla resa accessibile dei volumi di studio e di altro materiale bibliografico, consentita agli enti autorizzati dal MIC —, si sta gradualmente costruendo un ricco archivio dei testi in formato digitale presenti nelle biblioteche universitarie, che possono essere messi in circolo a livello nazionale. Si tratta di un patrimonio culturale non trascurabile, prezioso per la popolazione studentesca. Il tavolo virtuale menzionato — la ben nota «chat» — rappresenta un’esperienza strategica sia sul terreno operativo, sia su quello relazionale, perché alimenta il senso di comunità di cultura e di pratiche tra Delegati/Delegate e Uffici. Mi allargherei a commentare che assume un significato metaforico, a testimonianza del modello solidale dell’operatività nella Conferenza: una modalità peculiare, raramente ravvisabile in altri contesti istituzionali.

Un tema che si presta al confronto interuniversitario è la coniugazione sempre più sintonica tra il modello di progettazione universale per l’apprendimento (UDL; CAST, 2024) e i significati della personalizzazione dei percorsi di studio universitari, per una popolazione sempre più eterogenea, nell’ottica di sperimentare il miglior punto di equilibrio possibile di una didattica differenziata e integrata, rivolta non solo e non tanto agli Studenti e alle Studentesse considerati «fragili», ma a tutta l’aula (McNutt e Craddock, 2021; Pace, Pavone e Petrini, 2018). L’incremento degli Studenti/Studentesse con bisogni speciali può infatti costituire, allo stesso tempo, una sfida e un’opportunità (Ferrucci, 2021; Pavone, Bellacicco e Cinotti, 2019). Perché è evidente che la via maestra non sta nella moltiplicazione dei percorsi di studio separati e paralleli, ma nella trasformazione del modello didattico rivolto alla generalità, nell’ottica della differenziazione integrata. Il convincimento è che le diverse disabilities possano essere la pietra d’angolo per realizzare un’offerta formativa di migliore qualità — potenziata e integrata per tutti — a livello di declinazione dei contenuti, del processo e del prodotto di insegnamento-apprendimento. In questo ambito, l’evoluzione tecnologica, supportata dall’intelligenza artificiale, e la didattica a distanza offrono un supporto strategico.

Siamo tuttavia consapevoli che la trasformazione delle università in ottica inclusiva non si esaurisce inserendo il principio dell’inclusione all’interno dello statuto e dei regolamenti, dunque proclamandolo in teoria. Nell’intento di accelerare il processo di sintonizzazione tra le istanze dell’UDL e quelle di personalizzazione dei percorsi di studio, il manifesto della CNUDD — il vecchio progetto in continuità con il nuovo — richiama incessantemente l’esigenza di una graduale implementazione di logiche più inclusive nei diversi piani in cui si struttura l’istituzione universitaria: da quello delle politiche e degli indirizzi generali (la dimensione «macro»), a quello dell’operatività dei Dipartimenti/Corsi di studio/ Servizi/Uffici/Riparti (la dimensione «meso»), a quello della didattica d’aula e delle progettualità di ricerca (dimensione «micro»).

Una fonte di energia proviene dalle imprescindibili azioni di formazione — in presenza e a distanza — indirizzate al corpo docente, ai dirigenti e al personale TA, così come agli Studenti/Studentesse. Rispetto a questi ultimi occorrerebbe, ad esempio, garantire ai Tutor alla pari, che supportano i compagni e le compagne in difficoltà, un minimo di conoscenze e di informazioni sull’approccio alle varie tipologie di disabilità/DSA. Date le responsabilità dell’istituzione accademica, il principio dovrebbe valere sempre, ma soprattutto nell’eventualità in cui i Tutor vengano reclutati in seguito a bando pubblico che prevede un compenso. Riguardo agli Studenti/Studentesse in difficoltà può essere auspicabile, ad esempio, l’attivazione di corsi sul metodo di studio, per favorire la loro autonomia e il loro protagonismo durante lo svolgersi del percorso accademico. In diversi Atenei queste esperienze virtuose sono da tempo consolidate.

Verso l’esterno, il potenziale del progetto 2024 è teso a consolidare e a valorizzare la visibilità della CNUDD, affinché sia riconosciuta come interlocutrice autorevole, da consultare «alla pari», nel rispetto della sua mission istituzionale, scientifica, culturale e sociale. Allo scopo, ben venga l’incremento delle reti con i partner istituzionali e politici. Il posto di primo piano spetta alla CRUI, di cui la CNUDD è una costola, e con cui dovrebbe essere attivo un confronto permanente, sistematico, a frequenza programmata. Vi è poi l’interfaccia con i Ministeri interessati — Ministero dell’Università, Ministero della Disabilità, Ministero dell’Istruzione e del Merito — all’interno dei quali sono attivi tavoli permanenti, a cui dovrebbero partecipare di diritto rappresentanti della CNUDD.

Vi sono anche altri tavoli da consolidare e rilanciare, su progetti specifici: con ANVUR, ISTAT, Agenzie del mondo del lavoro, Associazioni. Senza trascurare i rapporti con le università straniere, singole e consorziate. A tal proposito, gli eventi convegnistici e seminariali rappresentano un’opportunità preziosa di scambio, sia per la disseminazione degli esiti della ricerca e delle buone prassi, sia sul piano dei contatti. Al suo attivo, la Conferenza ha una tradizione sedimentata, sia nazionale sia internazionale. Non possiamo non ricordare con orgoglio che la massima autorità italiana, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è intervenuto, insieme a diversi ospiti istituzionali e a ricercatori italiani e stranieri, al Convegno CNUDD, per la celebrazione dei vent’anni della Legge n. 17/99,5 che ha riaffermato il diritto alla frequenza dell’università degli Studenti con disabilità.

L’aggancio al tema giuridico induce a segnalare che l’operatività costante della CNUDD può costituire una fonte di ispirazione per l’azione politica. In particolare, nell’evidenziare il necessario e improrogabile ripensamento proprio della Legge 17/99, che ai giorni nostri è obsoleta e superata dalla legislazione successiva; nello specifico, dalla legge-delega al Governo in materia di disabilità (Legge n. 227/20216) e dal Decreto applicativo n. 62/2024.7 Il dispositivo di fine secolo è palesemente anacronistico, anzitutto per quanto riguarda la concettualizzazione della condizione di disabilità, che oggi non è più a connotazione difettologica (Ebersold e Cabral, 2016) ma sistemica, relazionale, bio-psico-sociale su base ICF (OMS, 2001). Inoltre, per l’attuale valorizzazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato, che assume un ruolo centrale per la persona e per i servizi. La coesistenza di disposizioni normative contrastanti — delle quali una sorpassata sul piano scientifico e socioculturale — oltre a non essere sostenibile può interporre ostacoli ingiustificati alla piena attuazione del progetto di vita del giovane adulto; in ambito accademico, può provocare barriere alle prospettive e ai modi in cui la formazione superiore può favorire e accompagnare l’iniziativa e l’autodeterminazione personale nello studio, la realizzazione delle aspettative e delle scelte dello Studente e della Studentessa con esperienze di fragilità.

È chiaro che più si lavora, più si aprono porte, si intravedono questioni da approfondire e terreni da dissodare: la realtà dinamica delle disabilities mette in moto stimoli al cambiamento innovativo continuo. Con un quarto di secolo di esperienze mature alle spalle, la CNUDD è pronta a raccogliere positivamente le nuove sfide. Questo il caloroso augurio che rivolgiamo alle Delegate e ai Delegati, al loro nuovo Presidente, prof. Luca Fanucci, e al Direttivo.

Riferimenti bibliografici

Bencini G., Arenghi A. e Garofolo I. (2021), Is My University Inclusive? Towards a Multi-Domain Instrument for Sustainable Environments in Higher Education. In I. Verma (a cura di), Universal Design 2021: From Special to Mainstream Solutions, Amsterdam, IOS Press, pp. 137-146, https://iris.unive.it/retrieve/e4239dde-421c-7180-e053-3705fe0a3322/2021_Bencini_Arenghi_Garofolo_UD_Inclusion.pdf (consultato il 20 gennaio 2025).

CAST — Center for Applied Special Technology (2024), UDL Guydelines 3.0, https://udlguidelines.cast.org/more/about-guidelines-3-0/ (consultato il 20 gennaio 2025).

CNUDD — Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità (2024), Linee Guida 2024, https://www.crui.it/documenti/54/New-category/1454/20242509_Linee-Guida_testo-approvato.pdf (consultato il 20 gennaio 2025).

Ebersold S. e Cabral L.S.A. (2016), Enseignement supérieur, orchestration de l’accessibilité et stratégies d’accompagnement, «Éducation et Francophonie», vol. XLIV, n. 1, pp. 134-153.

Ferrucci F. (2021), L’esperienza didattica universitaria degli studenti con disabilità e con DSA. In G. Monteduro (a cura di), La vita degli studenti universitari al tempo del Covid-19, Trento, Erickson, pp. 101-125.

McNutt L. e Craddock G. (2021), Embracing Universal Design for Transformative Learning. In I. Verma (a cura di), Universal Design 2021: From special to Mainstream Solutions, Amsterdam, IOS Press, pp. 176-182, https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34085967/ (consultato il 20 gennaio 2025).

OMS — Organizzazione Mondiale della Sanità (2001), ICF/International Classification of Functioning, Disability and Health. Trad. it., Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, Trento, Erickson, 2002.

Pace S., Pavone M. e Petrini D. (2018), UNIversal Inclusion. Rights and Opportunities for Students with Disabilities in the Academic Context, Milano, FrancoAngeli.

Pavone M., Bellacicco R. e Cinotti A. (2019), The inclusion of Students with Disabilities in Higher Education 25 Years since the Salamanca Statement: Overview and Highlights, «Italian Journal of Special Education for Inclusion», vol. VII, n. 2, pp. 124-140.

Pavone M. (2023), Rien sur nous sans nous. Orientation et projet de vie dans la transition Lycée-Université pour les étudiants en situation de handicap en Italie, «Revue juridique, politique et economique de Nouvelle Calédonie», vol. 42, n. 2, pp. 197-198.

Riferimenti normativi

Legge 3 maggio 2019, n. 37, Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea Legge europea 2018 (art. 15). (19G00044) (GU Serie Generale n. 109 del 11/05/2019).

Legge 3 maggio 2019, n. 37, Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea Legge europea 2018 (art. 15). (19G00044) (GU Serie Generale n. 109 del 11/05/2019).

Legge 28 gennaio 1999, n. 17, Integrazione e modifica della legge quadro 5 febbraio 1992, n. 104, per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate (GU Serie Generale n. 26 del 02/02/1999).

Legge 22 dicembre 2021, n. 227, Delega al Governo in materia di disabilità (21G00254) (GU Serie Generale n. 309 del 30/12/2021).

Decreto Legislativo 3 maggio 2024, n. 62, Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato (24G00079) (GU Serie Generale n. 111 del 14/05/2024).


  1. 1 Past President CNUDD.

  2. 2 Past President CNUDD.

  3. 3 Il documento delle Linee Guida 2024 è consultabile al link: https://www.crui.it/documenti/54/New-category/1454/20242509_Linee-Guida_testo-approvato.pdf (consultato il 2 gennaio 2025).

  4. 4 Legge 3 maggio 2019, n. 37, Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea — Legge europea 2018 (art. 15). (19G00044) (GU Serie Generale n. 109 del 11/05/2019).

  5. 5 Legge 28 gennaio 1999, n. 17, Integrazione e modifica della legge quadro 5 febbraio 1992, n. 104, per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate (GU Serie Generale n. 26 del 02/02/1999).

  6. 6 Legge 22 dicembre 2021, n. 227, Delega al Governo in materia di disabilità (21G00254) (GU Serie Generale n. 309 del 30/12/2021).

  7. 7 Decreto Legislativo 3 maggio 2024, n. 62, Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato (24G00079) (GU Serie Generale n. 111 del 14/05/2024).

Vol. 24, Issue 1, February 2025

 

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