Vol. 19, n. 1, febbraio 2020 — pp. 169-169

RECENSIONI

Gian Antonio Stella

Diversi. La lunga battaglia dei disabili per cambiare la storia

Milano, Solferino, 2019

Questo è un libro importante e inquietante. L’autore, da grande giornalista di indagine, ha indagato storie sconosciute, nascoste il più delle volte in storie più conosciute. Nomi come Arthur Miller, Einstein, De Gaulle, Kennedy… nascondono storie a volte terribili. Chi legge si avventura, per sua fortuna accompagnato dall’Autore, in un groviglio dove trova l’inatteso. Lo trova nei luoghi più impensati, dai circhi alle corti, dai giardini zoologici agli studi cinematografici, dalle sale da concerto alle chiese, ai santuari. Un intrico che passa dentro libri di storici, letterati, poeti, filosofi, mistici, santi, testimoni consapevoli e non.

Due considerazioni e un consiglio. Il groviglio porta alla preistoria. Fa incontrare chi viene protetto, chi viene nascosto, chi viene esibito. Fa incontrare molta violenza. Riflettiamo sulla nostra ignoranza: ci faceva credere, ed era comodo, che la storia degli esseri umani con disabilità fosse chiara perché la leggevamo alla luce delle nostre conoscenze diagnostiche. È oscura e con rare schiarite che poco hanno a che fare (vedi Montaigne) con le nostre conoscenze scientifiche e accademiche.

Una vicenda lunga e aggrovigliata, occultata più che nascosta, può risolversi e cambiare il corso della storia in pochi decenni, per di più abitati dall’impazienza delle procedure telematiche? La domanda è retorica. Premette e permette il consiglio. Ricordando chi, a colui che gli voleva dare un consiglio, replicava che ringraziava ma sapeva sbagliare da solo. Insistiamo col nostro consiglio. Con la piccola convinzione che sbagliando strada a volte si scopre qualcosa.

Il consiglio è di leggere questo libro. Andando a caccia di antenati. Scoprendo che, accanto a ogni vicenda di esclusione, c’è stato uno spiraglio di quella che abbiamo chiamato integrazione, che chiamiamo inclusione. L’esibizione del mostro era solo esclusione nella mostruosità? Le risposte a domande come questa possono rivelare a chi legge qualche antenato per il suo impegno di educarsi e educare a cambiare il corso della storia. Un impegno non da scattista che fa i 100 metri piani in una pista da stadio. Un impegno da resistente che fa una maratona con dislivelli e strade sterrate.

Andrea Canevaro

 

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