L’evoluzione dell’insegnante di sostegno: una strategia strutturale per una didattica inclusiva

Dario Ianes

Negli ultimi quarant’anni nella scuola italiana quasi 110.000 insegnanti di sostegno hanno fornito un contributo significativo all’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Ma oggi l’integrazione scolastica sta attraversando una fase di grande difficoltà, che è testimoniata anche dal livello di insoddisfazione
manifestato dalle famiglie degli alunni con disabilità e dai docenti
di sostegno, ai quali va offerta una possibilità migliorativa di evoluzione sotto il profilo professionale e umano. L’articolo formula una proposta sotto molti aspetti rivoluzionaria, che è stata esaminata in modo esaustivo dall’autore nella recente pubblicazione L’evoluzione dell’insegnante di sostegno. Verso
una didattica inclusiva (Erickson, 2014): realizzare una scuola più inclusiva superando radicalmente l’attuale figura professionale «speciale» dell’insegnante di sostegno, senza tagliare organici ma investendo fortemente in inclusione. Concretamente l’80% degli insegnanti di sostegno dovrebbero diventare curricolari a pieno titolo per realizzare compresenze nelle classi, mentre il restante 20% dovrebbe acquisire il ruolo di peer tutor, ovvero insegnanti
specializzati esperti itineranti in grado di fornire un supporto tecnico a tutti i colleghi curricolari. In tal modo risulterebbe possibile rendere l’intero corpo docente il vero protagonista responsabile dell’integrazione, evitando le dinamiche deresponsabilizzanti della delega.

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