Frammenti di dialogo per un discorso inclusivo, oltre i BES

Raffaele Iosa

Il contributo rileva alcune contraddizioni, sia scientifiche che istituzionali, insite nella gestione dei cosiddetti Bisogni Educativi Speciali (BES), in una prospettiva di dialogo finalizzata a superare le difficoltà e le reazioni della scuola, senza perdere il valore dell’inclusione per tutti, che costituisce un tema di grande attualità. L’analisi critica presentata analizza la crisi dei paradigmi democratici dell’istruzione italiana dell’ultimo decennio, la tendenza alla selezione e al merito (darwinianamente inteso), nonché il negativo passaggio delle pratiche di inclusione a una falsa integrazione, che può essere definita come una forma di «isolazione». La questione dei BES, al di là delle contraddizioni e delle critiche, può però aprire una stagione di ricerca e di elaborazione di una visione pedagogica che, nell’articolo, viene definita «pedagogia dell’eterogeneità» come ambito dell’epoca, connessa alla globalizzazione e alla complessità della surmodernità. Su questa base il contributo esamina alcune proposte di superamento della querelle sui BES per realizzare percorsi politici, pedagogici e organizzativi di innovazione tali da garantire il successo formativo per tutti. Con un ridimensionamento dell’apologia iatrogena che sta oggi medicalizzando i giovani e l’educazione, riducendo spazi di speranza e progettualità di vita.

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