Il ruolo dell’educatore professionale nel processo di inclusione dello studente con disabilità

G. Filippo Dettori, Marialuisa Pinna, Elena Mura

L’inclusione scolastica assume un ruolo centrale nel panorama educativo italiano e pone come obiettivo primario la garanzia di un’istruzione di qualità per tutti gli studenti. Il pregio del sistema italiano si concretizza proprio nell’avere cercato di individuare risposte mirate alle diverse esigenze presenti nelle classi, caratterizzate da bisogni specifici degli allievi che spaziano dalla sfera cognitiva a quella psico-emotiva e relazionale. L’inclusione scolastica, infatti, non deve essere vista unicamente come un’esigenza riservata agli alunni con disabilità, bensì come un diritto di tutti gli studenti, nessuno escluso.
L’articolo, partendo dai dati di una ricerca empirica, evidenzia l’importanza di un’azione inclusiva efficace che, per essere tale, richiede la sinergia di tutti gli attori scolastici: dirigenti, docenti, educatori, pedagogisti, studenti e famiglie, i quali sono chiamati a collaborare per creare un ambiente di apprendimento accogliente e stimolante, in grado di valorizzare le potenzialità di ogni studente. Nello specifico sono proposti i risultati di una ricerca di tipo quantitativo avvenuta mediante somministrazione di un questionario in forma anonima a 268 educatori professionali (laureati in scienze dell’educazione) che operano nelle scuole primarie (66), secondarie di primo grado (132) e secondarie di secondo grado (70), dalla quale è emerso che gli stessi sono spesso poco valorizzati nei processi decisionali relativi all’inclusione in ambito scolastico.

DOI 
10.14605/ISS2432504

Keywords
Inclusione scolastica, Educazione speciale, Bisogni educativi speciali, Diversità, Scuola italiana.

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