L’attimo che segna il tempo

Fabio Bocci

Janusz Korczak e Stefa Wilczyńska si offrono a noi come due figure dall’elevato valore pedagogico sia per la loro opera sia per la loro vita. In primo luogo per aver dato corpo a Varsavia, dai primi anni del Novecento fino ai primi anni Quaranta, segnati indelebilmente dalla guerra e dal nazifascismo, a un esperienza unica all’interno degli orfanotrofi della città, sviluppando un modello educativo che ancora oggi resta un punto di riferimento ineludibile anche nella prospettiva dell’inclusione. In secondo luogo, per quanto hanno vissuto durante l’occupazione nazista e per la decisione, nella tragica mattina del 5 agosto del 1942, di non abbandonare i loro fanciulli, pur avendone l’opportunità, e di salire sul treno per Treblinka dove hanno trovato, insieme ai loro amati bambini, la morte. In queste pagine, l’autore cerca dunque di riscostruire il loro profilo cercando di rintracciare anche le trame che li designano senza dubbio alcuno quali antesignani della visione inclusiva della società.

DOI 
10.14605/ISS2042105

Keywords
Janusz Korczak, Stefania Wilczyńska, Inclusione, Infanzia, Nazifascismo.

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