Linee guida per il diritto allo studio dei minori allontanati dalla famiglia d’origine

Paola Ricchiardi, Cristina Coggi

Numerose indagini in contesti europei ed extraeuropei hanno attestato, in maniera convergente, un’incidenza elevata di disabilità e di difficoltà scolastiche nei minori che vivono fuori dalla famiglia d’origine (Pirttimaa e Valivaara, 2018). Sono state dunque elaborate, in diversi Paesi, direttive specifiche, per orientare l’azione degli insegnanti. Anche in Italia, a fine 2017, il MIUR ha emanato le Linee guida per il diritto allo studio dei minori fuori dalla famiglia d’origine. Le disposizioni riguardano i minori in affidamento familiare, in struttura e gli stranieri non accompagnati (minori stranieri non accompagnati, MSNA). Questi soggetti, secondo le ricerche, presentano spesso ritardi nel linguaggio, carenze dal punto di vista cognitivo, disturbi in ambito emotivo-relazionale (Forsman e Vinnerljung, 2012; Olsen e Montgomery, 2018) e percentuali significative di disabilità certificate (12% nella ricerca italiana di Belotti, 2010).4 Si tratta di difficoltà che si acuiscono nel tempo, se non adeguatamente affrontate, rischiando di generare insuccesso ed esclusione sociale. Il documento ministeriale fornisce dunque informazioni relative alle problematiche più frequenti dei minori considerati, per proporre in seguito strategie operative, volte a favorirne la riuscita. Presentiamo di seguito alcune indicazioni proposte dalle Linee guida, per poi dettagliare le strategie didattico-educative utilizzabili dai docenti, alla luce delle ricerche internazionali.

DOI 
10.14605/ISS1912008

Keywords
Bambini fuori dalla famiglia d’origine, risultati di apprendimento, inclusione sociale.

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