Cambiare le persone o il mondo?
Enrico Dolza
Nonostante sia esplicitamente dichiarata nella Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (ONU, 2006), l’accessibilità dei luoghi della cultura (art. 30: musei, cinema, teatri, istituti culturali, biblioteche) non è ancora un diritto del tutto esigibile per le persone s/Sorde. Non mancano le buone prassi e i progetti sperimentali avviati in importanti istituzioni culturali, ma non si è ancora riusciti a giungere a una riflessione più approfondita in grado di fornire agli operatori della cultura linee guida di azione per l’inclusione di tutti i pubblici tra i fruitori dei loro eventi. Sarebbe quindi opportuno sensibilizzare i curatori museali e gli organizzatori di eventi affinché questi siano progettati accessibili sin da subito e non (forse) «adattati» a posteriori. Le persone s/Sorde hanno infatti esigenze comunicative molto diverse e multimodali e non è sufficiente «delegare» l’accessibilità alla disponibilità di un interprete al bisogno o a improbabili tecnologie. La progettazione di eventi accessibili dovrebbe inoltre passare attraverso un loro attivo coinvolgimento nei progetti, come protagonisti dell’innovazione e non solo come destinatari di servizi, nell’ottica di un’ampia operazione di democratizzazione della cultura.
Keywords
Sordità, Lingua dei Segni, Convenzione ONU, Accessibilità