L’autismo come oggetto culturale: i Critical Autism Studies

Enrico Valtellina

Hype è ciò su cui prolifera il discorso, che si pone al centro dell’attenzione collettiva in un momento dato. Si può senz’altro parlare di hype a proposito dell’autismo, in ragione di come una diagnosi rara fino a pochi decenni fa sia diventata la questione più dibattuta nel mondo della disabilità, e non solo. Autismo non è semplicemente una diagnosi, è un orizzonte di senso che trascende ampiamente il discorso medico che l’ha generato, un oggetto culturale in progressiva espansione. Il presente itinerario si confronta con il lavoro di autori che hanno cercato di elaborare una contestualizzazione più ampia dell’autismo, sviluppando ciò che un testo recente individua come una branca specifica dei Disability Studies, i Critical Autism Studies. Attraverso l’analisi di alcuni autori, Ian Hacking, Majia Holmer Nadesan, Roy Grinker, Gil Eyal e Francisco Ortega, emergono temi e prospettive utili a pensare e ripensare l’autismo e il fenomeno culturale dell’attenzione che lo investe.

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