Programma di riabilitazione della coordinazione motoria nei soggetti dislessici nella scuola

Salvatore Cravotta

I movimenti che, in generale, vengono eseguiti dagli alunni che presentano problemi di dislessia risultano non coordinati. La causa principale di questa situazione è da ricercare nella mancanza del tono emotivo e muscolare, nella scarsa capacità funzionale dell'apparato osseo e dei recettori interni ed esterni e, in particolare, nel cattivo funzionamento del cervelletto. Grazie al lavoro di multidisciplinarità continuamente variato durante una lezione, l'alunno stimolerà gli schemi motori rigidi. Tale impostazione di lavoro gli permetterà di acquisire sempre nuove abilità, evitando gli automatismi e la ripetizione di gesti conosciuti che non migliorano la sua coordinazione. Per questi motivi è opportuno, a livello di scuola primaria e secondaria di I grado e anche durante i primi anni della secondaria di II grado, non specializzare l'alunno in un solo sport, poiché l'adolescente dislessico necessita di riprodurre, incessantemente, una varietà di gesti per ricreare gli schemi motori nuovi e per migliorare quelle abilità motorie acquisite nel tempo, ma nascoste, poiché lo schema mentale del soggetto dislessico non lavora a mappa ma a sequenza. Grazie al movimento nuovo, l'alunno riuscirà a stimolare l'uso dei due emisferi per correggere quei problemi di letto-scrittura. Ogni lezione deve essere iniziata con esercizi di attivazione motoria. Ogni gesto nuovo di ogni disciplina sportiva proposta nel corso di ogni lezione deve essere accompagnato da esercizi di rilassamento muscolare e di allungamento.

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