Editoriale
Enrico Savelli, Giacomo Stella
Il rapporto tra i bambini e la televisione è da lungo tempo argomento di molte discussioni in ambito generale e spesso è motivo di divergenze nella stessa pratica educativa. A tale proposito il ruolo del logopedista, in quanto figura sanitaria, si concretizza in azioni di counseling, con l'obiettivo di fornire indicazioni utili all'uso dei diversi mezzi di comunicazione per facilitare lo sviluppo del linguaggio, soprattutto alle varie figure preposte all'educazione. Alla luce di queste affermazioni è stata svolta una ricerca su un campione di 17 bambini in età prescolare che va dai 4 anni e 5 mesi ai 6 anni e 4 mesi per analizzare la relazione esistente tra l'esposizione del bambino a stimoli narrativi diversi, televisivi e non, scelti fra quelli ai quali è esposto quotidianamente e la produzione linguistica delle loro narrazioni. I risultati di tale ricerca possono non solo aiutare il logopedista nell'attività di counseling, ma anche valorizzare il ruolo della tv in tale ambito.
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